Il 35enne a bordo di una Fiat Panda ha dato vita ad una spericolata fuga durata almeno 5 minuti per le vie di Gualdo Tadino, l'uomo era ubriaco e guidava senza patente
Viaggiava a forte velocità a bordo di una Fiat Panda nel centro abitato di Gualdo Tadino e, alla vista dei carabinieri, invece di rallentare, ha messo un cappuccio in testa, spento i fari e accelerato ancora di più, cercando di seminare la pattuglia messasi subito all’inseguimento.
E’ successo sabato notte (21 aprile), intorno alle ore 3.40, fortunatamente con le strade praticamente deserte. Il fuggitivo – un 35enne – infatti, incurante della segnaletica stradale e sfrecciando per le strade urbane senza una meta, ha dato vita ad una scena quasi surreale, con i militari dietro, a sirene spiegate, che hanno cercato di raggiungerlo per almeno 5 minuti.
All’improvviso lo spericolato conducente della Panda, proprio nel disperato tentativo di seminare le forze dell’ordine, ha effettuato una manovra repentina che gli ha fatto perdere il controllo del veicolo, andando a scontrarsi contro il muro di cinta di un’abitazione di Cerqueto. Anche dopo l’incidente l’uomo ha tentato di ripartire ma i carabinieri sono riusciti a bloccarlo togliendogli le chiavi della macchina. Sul posto è intervenuta un’ambulanza del 118 per verificare le condizioni del 35enne, che però ha riportato solo una leggera contusione. Inevitabile è scattato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale aggravata.
L’alcoltest ha poi rilevato nell’uomo un tasso alcolemico di 1,01 g/l (il doppio del limite consentito) ed è emerso che lo stesso era alla guida dell’auto privo di patente di guida, poiché già sospesa per una pregressa violazione. Da qui anche le sanzioni per tutte le numerose infrazioni al Codice della strada commesse: velocità non commisurata in centro abitato, sorpassi vietati, circolazione contromano, attraversamento intersezioni senza osservare i diritti di precedenza e, appunto, guida con patente sospesa.
Il Giudice del Tribunale di Perugia, stamattina (24 aprile), nel corso di giudizio per direttissima ha convalidato l’arresto e, per patteggiamento, ha condannato il 35enne ad un anno di reclusione, pena sospesa.