Claudio Bianchini
Brutte notizie dal fronte turistico, per il comprensorio folignate: dopo il trend in costante ascesa fatto registrare negli ultimi anni, il bilancio del primo semestre 2013 è decisamente negativo, per non dire preoccupante. Altro che battuta d’arresto, i dati ufficiali resi noti dalla Regione dell’Umbria parlano chiaro, e segnalano un tracollo. Gli arrivi crollano di circa il 2% e le presenze di oltre il 3% più o meno in linea con il dato umbro, ma guardandosi intorno però, si scopre che nello stesso periodo i comprensori dello spoletino, del tuderte e della valnerina continuano a tirare. In questo primo semestre quindi, pare proprio che i turisti abbiano snobbato il centro del mondo e le bellezze del distretto folignate. Il campanello d’allarme era già suonato a Pasqua, con un crollo intorno al 50% ed i flussi in arrivo sostanzialmente dimezzati. Analizziamo i dati nel dettaglio: dal primo gennaio al 30 giugno nelle strutture alberghiere sono stati registrati 52.775 arrivi e 90.757 presenze italiane; gli arrivi stranieri sono stati 8.833 mentre le presenze da fuori Italia hanno toccato quota 19.265 sempre per il settore alberghiero. Gli arrivi totali sono stati 61.608 e le presenze 110.022 tenendo conto sia degli italiani che degli stranieri. Sotto la lente anche il settore extralberghiero, con dati ovviamente inferiori: 32.117 gli arrivi italiani, 59.747 le presenze; gli arrivi stranieri sono stati 3.366 mentre le presenze 16.882 sempre in riferimento al primo semestre. Ciò significa 25.843 arrivi e 76.629 presenze totali. Sommando gli arrivi negli alberghi e nel settore extralberghiero, si scopre che sono arrivati 74.892 italiani mentre 150.504 sono state le presenze. Ben 12.199 gli stranieri arrivati, 36.147 il dato sulle presenze. Nel cuore dell’Umbria quindi nelle strutture alberghiere ed extralberghiere, tra italiani e stranieri sono stati registrati 87.091 arrivi e 186.651 presenze globali, è come se in questi primi sei mesi dell’anno fossero giunti a Foligno e dintorni tutti gli abitanti di un territorio come quello di Sassarri, neonati ed ultracentenari compresi. L’appeal del comprensorio folignate regge soprattutto per i turisti oltre confine, mentre le presenze italiane hanno decisamente segnato il passo, siamo ad una flessione oltre il 4% così come del resto viene evidenziato dalle rilevazioni regionali. Il maltempo e la lunga stagione di piogge hanno certamente influito, ma resta da capire come mai un comprensorio che era diventato, anche un po’ a sorpresa, la punta di diamante dell’Umbria rischi nuovamente di precipitare.