Melasecche difende l'operato della Regione Umbria sulla gara per il Tpl e attacca la Cgil. Cisl e Uil al fianco dell'assessore
Pubblicata ufficialmente l’attesa gara regionale per il trasporto pubblico dell’Umbria, da mesi al centro di polemiche, scioperi e spaccature anche tra i sindacati. Tanto che la Cgil nei giorni scorsi aveva anche diffidato formalmente alla sua pubblicazione, criticando in particolare l’aggiudicazione di massimo 2 lotti (dei 4 in cui è divisa) ad un singolo operatore.
Umbria Tpl e Mobilità, in qualità di Agenzia unica regionale ed Ente affidante, infatti, ha indetto la gara per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale su gomma, urbani ed extraurbani, di mobilità alternativa (scale mobili, ascensori urbani), funicolare di Orvieto, navigazione sul Trasimeno. Nel pomeriggio di mercoledì 20 marzo è stato completato il processo di inserimento di dati nella piattaforma telematica di pubblicazione delle gare e dal 25 marzo la gara è visibile sia sul sito di ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) che sul sito dell’Agenzia regionale www.umbriamobilita.it.
Melasecche: gara con procedure obbligatorie
“Una gara molto complessa, con procedure obbligatorie in tutte le sue fasi, che segnerà una svolta epocale per i trasporti in Umbria – sottolinea l’assessore regionale Melasecche – e che è stata fin dall’inizio una priorità di questa Giunta regionale. La precedente gara risale al 2005, mai in tanti anni le precedenti amministrazioni regionali se ne erano fatte carico, gestendo il trasporto pubblico locale con una serie lunghissima di atti d’obbligo, contrariamente alla legge e agli interessi dell’Umbria”.
“Si tratta di uno degli obiettivi più sfidanti che questa Giunta aveva di fronte. Difficile, ma non impossibile. Avremmo potuto molto più comodamente ignorarlo, come avvenuto nei lustri precedenti – afferma Melasecche -, oppure affrontare il problema, estremamente complesso, con la tenacia e la determinazione ma anche la passione indispensabili al cambio di passo che ha connotato il percorso di questi primi quattro anni di legislatura. Sapevamo che avremmo incontrato mille difficoltà, ostruzionismi, difesa comprensibile di interessi consolidati, alcuni anche da parte di alcuni sindacati e partiti che hanno fatto di tutto per impedirci di procedere, con minacce e scioperi inutili perché volti a mantenere posizioni di tipo monopolistico non solo contro la legge, ma anche contro la storia e contro gli interessi degli umbri, diffondendo notizie destituite di fondamento per impedirci di procedere”.
“Inesattezze dalla Filt Cgil”
L’assessore regionale evidenzia che “seguiranno come stanno seguendo le polemiche in questa eterna campagna elettorale e potrebbero essere posti sul nostro cammino ulteriori ostacoli, come ha oggi dichiarato il segretario della FILT CGIL, ma siamo certi che ormai il dado è tratto e, con la pubblicazione dell’avviso di gara, l’Umbria dei Trasporti pubblici non tornerà più indietro ma potrà finalmente allinearsi a quelle Regioni che da questo punto di vista sono all’avanguardia nella qualità e nella efficienza dei servizi. Abbiamo semplicemente fatto il nostro dovere rispondendo alla grande responsabilità che gli umbri ci hanno affidato quattro anni fa e che intendiamo onorare fino all’ultimo giorno di mandato”.
Aggiunge l’assessore Melasecche: “Purtroppo, per l’ennesima volta, la FILT CGIL, tramite il proprio segretario Ciro Zeno, non perde l’occasione per dimostrare la propria incompetenza tecnica ed amministrativa. Rimaniamo infatti basiti di fronte al recente comunicato sul “documento di gara”, che, sempre secondo Zeno, non conterrebbe i riferimenti alla “clausola sociale rafforzata”, prevederebbe il subappalto nonché tagli ai servizi di trasporto. Per l’ennesima volta, quindi, supportati dai tecnici regionali e dell’Agenzia, dobbiamo necessariamente ribadire che il comunicato riporta solo evidenti inesattezze e chiarire la perfetta consecutività del processo tecnico-amministrativo”.
Gara per le manifestazioni di interesse
“L’avviso che è stato pubblicato dall’Agenzia regionale – specifica – rappresenta l’avvio di una cosiddetta “procedura ristretta”: il documento presenta un quadro generale dei servizi messi a gara ed i relativi requisiti di partecipazione per raccogliere le “manifestazioni di interesse” dei soggetti che intendono formulare offerte. A tale fase segue quella della verifica del possesso dei requisiti da parte dei richiedenti; tutti i soggetti che posseggono le caratteristiche richieste verranno invitati a formulare specifica offerta mediante l’invio di una “lettera d’invito” cui saranno allegati tutti i documenti tecnico – amministrativi previsti dalla normativa vigente che regoleranno l’esperimento pubblico”.
“È evidente pertanto – dice l’assessore – che cercare i dettagli tecnico-giuridici in questa fase non può che essere un pretesto per cercare l’ennesimo scontro che si basa sul niente. È doveroso chiarire che i contenuti delle lettere d’invito che saranno prodotte sono riassunti all’interno delle varie relazioni che sono state verificate dalla stessa Autorità di Regolazione Trasporti: queste relazioni costituiscono un vincolo operativo che la stazione appaltante non può né intende semplicisticamente ignorare”.
La clausola sociale rafforzata
Evidenzia l’assessore: “Risulta chiaro, quindi, che la clausola sociale “rafforzata”, come è sempre stata chiamata, già prevista dalla normativa vigente e codificata nell’Art. 48 del D.L. 50/2017 e nella delibera ART 154/2019, sarà presente e costituirà un elemento inamovibile della procedura di gara: in aggiunta alla già inderogabile previsione normativa citata, gli atti di gara prevederanno che ogni offerente potrà impegnarsi ad estendere la durata della clausola sociale oltre il minimo di legge e questo sarà valutato all’interno del punteggio di gara, esattamente come dichiarato in fase di consultazione e come scritto nella relazione di affidamento”. Sul tema del subappalto “la delusione della CGIL appare come le lacrime del coccodrillo: tutte le parti hanno sempre saputo che la normativa europea sul punto è molto precisa e non aggirabile. È stato detto con dovizia di particolari nella fase di consultazione e ciò che l’avviso di gara riporta è di fatto un obbligo giuridico largamente preannunciato”.
Infine “la boutade dei tagli ai servizi: la Regione non solo ha confermato tutti i servizi minimi storici dell’attuale contratto – rimarca l’assessore -, ma, in ambito extraurbano, si è fatta carico di ricomprendere nel proprio finanziamento anche quelle estensioni attivate nel tempo dalle due Province, con oneri finora gravanti sui due Enti provinciali. Nessun taglio, quindi sui servizi finanziati dalla Regione, ma anzi un incremento dei servizi minimi, a tutto vantaggio degli studenti, dei pendolari ed in generale dei cittadini umbri, ma anche per i tutti i Comuni che hanno inserito in gara servizi aggiuntivi a condizioni molto più trasparenti e convenienti”.
Cisl e Uil stanno con l’assessore: c’è chi mistifica la realtà
Se la posizione della Cgil (insieme alla Cisal) è notoriamente critica sulla gara per il trasporto pubblico regionale, a stare con l’assessore Melasecche sono invece Uil e Cisl (Uilt e Fit in particolare). Che denunciano che ‘qualcuno’ ha diffuso tra i lavoratori “messaggi che mistificando la realtà, sostenevano la completa inesistenza, nel bando in questione, dell’ormai famosa “offerta tecnica con clausola sociale rafforzata”. Sostenendo questa tesi inoltre, si denunciava il completo fallimento della linea fino ad ora tenuta da UILT e FIT nel corso della trattativa con la Regione Umbria. Allo stesso tempo sono stati annunciati esiti nefasti per i dipendenti Busitalia con licenziamenti e perdita dei diritti acquisiti una volta che la gara verrà assegnata con un bando di tale genere. Insomma, una completa débâcle per chi, come le segreterie scriventi, ha condotto una seria trattativa fatta di proposte credibili e responsabili con la Regione. Ma le questioni stanno veramente in questi termini?
Ebbene noi siamo soliti rispondere con i fatti e non con facili annunci. Soprattutto per argomentare certi temi è opportuno essere competenti ed informati. Le nostre linea, una volta assodata l’impossibilità di far tornare indietro la Regione sulla scelta politica e tecnica di dividere il bacino di gara in quattro lotti preferendone solo uno, è stata quella di trattare con essa cercando di portare a casa la maggior tutela possibile per i lavoratori coinvolti. E ciò è stato fatto compatibilmente con la normativa esistente che, purtroppo, lascia pochi margini di manovra a tutti gli attori coinvolti. Ciò che abbiamo portato a casa in questa trattativa è tutto scritto nella Relazione di Affidamento che potete leggere in questo link https://www.umbriamobilita.it/wp-content/uploads/2024/03/UMTPL_prot_662_2024_RdA-Umbria-DEF-18.03.24.pdf “.