I due imputati dovranno comparire in tribunale davanti al gup il prossimo 27 febbraio, per la Procura il mancato ripristino del guardrail nel punto dell'incidente avrebbe "concorso a cagionare la morte di Natasha. Nico, Gabriele e Luana"
Ad oltre un anno dal tragico incidente di San Giustino dove persero la vita 4 giovanissimi, la Procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio per due dirigenti del Comune, un 70enne di Arezzo (in carica dal 99 al maggio 2000 e oggi in pensione) e un 63enne di Città di Castello (tuttora in carica dal maggio 2000), nei confronti dei quali è stata avanzata l’accusa di omicidio stradale.
I due – che dovranno comparire in tribunale il 27 febbraio prossimo per l’udienza preliminare – sono ritenuti responsabili di aver “violato le norme in materia di circolazione stradale con negligenza, imprudenza ed imperizia” nel loro ruolo di dirigenti del Servizio Lavori Pubblici e Patrimonio del Comune di San Giustino. Entrambi, secondo l’accusa, non avrebbero curato la manutenzione di via Umbra in San Giustino (dove è avvenuto l’incidente), “in quanto omettevano di ripristinare idonea barriera stradale di sicurezza”, ovvero il guardrail rimosso dopo un incidente avvenuto il 1° aprile 2018, ritenuto “necessario per proteggere la pila del ponte sito lungo la strada”.
Non avendo reinstallato il guardrail dunque i due dirigenti – secondo quanto espresso dalla Procura – avrebbero “concorso a cagionare la morte di Natasha Baldacci, Nico Dolfi, Gabriele Marghi (tutti 22enni) e Luana Ballini (17)”, deceduti a bordo della Fiat Punto che la notte del 3 settembre 2023 ha perso il controllo all’altezza dell’incrocio con via Mattei, “ritrovandosi con entrambe le ruote del lato destro all’interno del canale di regimentazione delle acque lungo il margine della banchina, non segnalato e privo di protezioni, andando infine a sbattere contro il muro di cemento armato della pila del ponte”.
I due imputati – che come detto saranno di fronte al gup tra un mese – sono difesi dagli avvocati Luca Fanfani e Vittorio Betti. Le famiglie dei ragazzi invece – ben 14 sono le parti civili indicate dalla Procura – si sono affidate ai legali Eugenio Zaganelli, Marco Nicastro, Leonardo Gabrielli, Gloria Cangi e Riccardo Vantaggi.