“Laus Deo” è giunto alla sua 5^ edizione con foto inedite corredate da frasi e pensieri particolari per ogni mese del 2024, la badessa suor Chiara lancia anche il progetto di una Fondazione
Storie di laboriosità e “clausura” nei 12 scatti della 5^ edizione del calendario del monastero di Santa Veronica Giuliani, a Città di Castello.
Tra foto inedite, corredate da frasi e pensieri particolari per ogni mese del 2024, il nuovo anno sarà ancora scandito da “Laus Deo” (due parole sempre presenti a conclusione di ogni scritto della Santa), iniziativa editoriale unica nel suo genere, ideata e promossa dall’associazione “Le Rose di Gerico” (impegnata nell’accoglienza dei pellegrini) per far entrare in case e luoghi di lavoro la conoscenza di Veronica Giuliani, degli spazi più intimi del Monastero e dei momenti di vita comunitaria delle suore.
Il calendario – realizzato dalla tipografia Petruzzi e legatoria Cartoedit, con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello – vede in copertina la foto del Chiostro di Santa Veronica di Enrico Milanesi mentre il progetto grafico è di Silvio Ficarra e Simona Ciarabelli, con le foto dei 12 mesi di Maria Grazia De Sio, giovane “postulante” che da tempo vive dall’interno i vari momenti che scandiscono la plurisecolare regola monastica.
Proprio le sorelle cappuccine, 9 compresa la badessa Suor Chiara, avendo abbracciato con entusiasmo il progetto 5 anni fa, hanno aperto le porte della clausura ai fotografi e promotori dell’iniziativa, che hanno così potuto fermare in un’immagine alcuni istanti del loro vissuto quotidiano, finora nascosto ai fedeli: dalla pulizia dei locali alla realizzazione di manufatti artigianali, dalla sartoria alla cucina fino alla coltivazione dell’orto e la pittura.
“Quest’anno vi faremo entrare nel nostro lavoro quotidiano” ha detto Suor Chiara nel corso della presentazione del calendario alla presenza di Federica Tarducci, incaricata per i Beni Culturali della Diocesi, dell’assessore alla Cultura Michela Botteghi, del cavalier Lucio Ciarabelli, titolare Cartoedit, e della presidente dell’associazione “Le Rose di Gerico” Angelica Lombardo. “Nei mesi dell’anno che vivremo insieme, passato e presente si incontrano: le testimonianze dei processi ci raccontano il lavoro di Veronica e delle sorelle; le immagini che vedrete narrano invece il lavoro delle sorelle di oggi che continuano a lodare il Signore con la fatica delle loro mani”.
Suor Chiara ha poi colto l’occasione per lanciare un ambizioso ed interessante progetto, quello della creazione della Fondazione “Laus Deo”, “dove poter veicolare tutte le offerte e contributi necessari per mettere a disposizione della collettività i grandi spazi del monastero attualmente disabitati ed aprirsi all’accoglienza con incontri di preghiera, condivisione, studio e ricerca. La Fondazione potrà essere lo strumento giuridico e operativo del monastero che da solo non possiede le forze e le risorse necessarie”.
L’assessore Botteghi si è congratulata con coloro che 5 anni fa hanno ideato questa straordinaria iniziativa editoriale, “una vera e propria opera di ricostruzione storica di uno dei luoghi simbolo della città e caro ai tifernati, che rappresenta un’opportunità importante sotto il profilo turistico e promozionale”. Per informazioni: www.santaveronicagiuliani.it, info.santaveronicagiuliani@gmail.com, Facebook: @monasterocappuccinesantaveronicagiuliani. Il calendario è disponibile ad offerta.
Il monastero in via XI settembre è stato fondato nel 1643 da Mons. Giovanni Maria Cuccioli. Le monache sono di vita interamente contemplativa e seguono la regola di santa Chiara d’Assisi, secondo la riforma intrapresa dalla venerabile Lorenza Longo nel 1535. Qui visse la grande mistica santa Veronica Giuliani dal 1677 al 1727. Nel secolo scorso il monastero è stato scelto come sede della nascente Federazione delle cappuccine e come centro formativo della vita cappuccina. L’11 marzo 1955, infatti, è nata la prima Federazione centro-sud-isole e la sua prima presidente fu suor Maria Francesca Venturini. In quegli anni il monastero fu sede del noviziato comune e quindi si resero necessari i lavori di ampliamento e ristrutturazione per accogliere novizie da altri monasteri.