Alla fine gli abitanti di Borroni hanno vinto la loro battaglia, e l’antica Maestà del paese è tornata a risplendere come non mai.
Un successo ottenuto con tanta determinazione: vincendo sull’incuria, sull’abbandono, sulla burocrazia e sulla mancanza di fondi.
E’ stata quindi una vera e propria giornata storica quella di domenica scorsa, con l’inaugurazione ufficiale della restaurata edicola sacra.
Una cerimonia religiosa, istituzionale e soprattutto molto partecipata dalla comunità locale che si è di nuovo ritrovata intorno a quest’opera del XVI secolo. E’ stato come ritrovare una ‘madre’ per qualcuno una ‘nonna’: una guida che ha sempre guidato Borroni e la sua gente.
I lavori di recupero sono stati finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, che ha stanziato 26mila euro, ma anche il comitato ha fatto la sua parte con iniziative e raccolte fondi.
Una ‘battaglia’ che parte dal lontano 1998 subito dopo il terremoto, volta a scongiurare il crollo dell’edicola sacra. Da qui la costituzione del comitato e quindi i primi progetti tecnici.
Di fatto, i lavori hanno riguardato la realizzazione totale di una nuova copertura, il consolidamento dall’alto della muratura e dell’intonaco con la riparazione delle varie lesioni e dei dissasti che hanno riguardato le angolature. Rifatta anche la pavimentazione con la sostituzione della vecchia, e persino il ‘sistema idrico’ per l’adeguato smaltimento delle acque piovane. A completare il quadro anche il rifacimento della cancellatura.
Per quanto riguarda l’effige della Madonna, la ditta ha restaurato l’affresco mettendo in sicurezza la cosiddetta ‘pellicola pittorica’.
La Maestà, di via Orazio Antinori, è stata benedetta dal fratel Giovanni Marco dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, alla presenza di rappresentanti dell’amministrazione comunale uscente e del segretario generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, Cristiano Antonietti.
Una cerimonia con tanto di tamburi e squilli di tromba a cura del gruppo ‘Città di Foligno’ e poi – come nella migliore delle tradizioni – dolci fatti in casa per tutti.
Ed ora, spetterà agli stessi abitanti del paese mantenere viva la fede e l’amore per un simbolo che – a prescindere dall’aspetto religioso – è patrimonio dell’intera comunità locale e folignate.