“Quale cazzo di patente vuoi”. E’ il 18 aprile del 2013 quando a Nocera Umbra due agenti della polizia municipale chiedono i documenti ad un uomo che ha parcheggiato malamente e si sentono rispondere così. L’uomo esibisce sia la patente di guida che il certificato di qualificazione del conducente, pronunciando altresì parole tipo “Se volete fare la contravvenzione fatela, state cercando una scusa per farla” e poi la minaccia nei confronti di uno dei due agenti: “Bene allora saprò dove trovarti, tu mi levi la patente, ma io ti levo la vita, non ho nessun problema a venirti a cercare”.
La spinta e la testata. Sono questi i passaggi fondamentali delle dichiarazioni che rilasciarono all’epoca dei fatti i due agenti e che in seguito vennero riportati anche nel verbale di arresto dei carabinieri. Perchè l’uomo che ieri è stato rinviato a giudizio dal Gup di Perugia avrebbe anche spinto uno dei vigili facendolo rovinare a terra prima sul marciapiede e poi su un’aiuola e successivamente lo avrebbe colpito con una testata, appena questo si era rialzato. Poi è arrivato il 118 chiamato dal collega in quanto il vigile colpito lamentava dolori alla testa e al polso.
La sosta selvaggia anche sul posto per disabili. La ricostruzione fornita dagli agenti è più o meno questa: Un’auto parcheggiata davanti alla banca, senza conducente e in sosta irregolare. I vigili hanno fischiato per richiamare l’attenzione e al suo arrivo l’uomo ha detto che erano appena 10 minuti che aveva parcheggiato. Poi l’uomo sale in auto per spostarla ma poco dopo gli agenti la ritrovano parcheggiata in un posto riservato ai disabili. E da qui nasce il tafferuglio.
L’arresto. Dati i diversi precedenti penali e segnalazioni di polizia per reati contro la persona come minacce e lesioni personali, segnalazioni per stupefacenti, ricettazione, guida in stato di ebbrezza e alcol e resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, l’uomo viene arrestato e trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa della direttissima. Ieri il giudice lo ha rinviato a giudizio per le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. L’accusato, difeso dall’avvocato Giancarlo Viti tornerà in tribunale per la prima udienza il 13 febbraio del 2015.