Vatileaks, il terremoto politico-religioso che sta facendo tremare i piani alti della Santa Sede, sembra avere legami anche con la città di Terni. Secondo quanto riportato da Corriere.it, un filone dell’inchiesta sui ‘corvi’ del Vaticano, sarebbe partita proprio dalla Procura di Terni, in seguito a un’indagine avviata dal pm Elisabetta Massini, titolare dell’inchiesta sui conti e gli affari della Curia di Terni che da pochi giorni ha visto l’assoluzione di mons. Vincenzo Paglia.
Estorsione, intrusione informatica, pressioni e ricatti, questo sarebbe il quadro che il magistrato ternano avrebbe ricostruito sull’operato di Francesca Immacolata Chaouqui, esperta di relazioni pubbliche del Vaticano, e del marito Corrado Lanino, informatico e webmaster del circuito informatico di terzo livello della Santa Sede.
Secondo la Procura di Terni, moglie e marito in concorso, si sarebbero introdotti in modo illecito nella rete informatica del Vaticano, sottraendo documenti riservati che avrebbero poi utilizzato per ricattare le alte cariche della Santa Sede per ottenere favori per loro e persone a loro vicine.
Il filone d’indagine si inserisce nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Vallejo Balda e della stessa Chaouqui, sempre con l’accusa di aver sottratto documenti riservati, carte segrete sui conti ‘laici’ dello Ior, lettere personali, dossier e fotografie sottratti un anno e mezzo fa dalla cassaforte della Prefettura degli affari economici. Relazioni sull’attività dei ‘postulatori’ che avrebbe fatto emergere pagamenti sottobanco per la gestione delle pratiche su canonizzazioni e beatificazioni. La Chaouqui, che ha accettato di collaborare con la Gendarmeria del Vaticano, guidata da Domenico Giani, è stata rimessa in libertà in attesa che gli sviluppi delle indagini portino a nuovi nomi che potrebbero essere legati anche alla città di Terni.