Il Pd chiede l'ingresso del Comune di Spoleto nella nuova Comunità Montana che dovrebbe coprire un'area fino al Subasio. Ma la giunta comunale ha già deliberato di non esprimersi in merito, rinunciando all'ingresso nell'ente e puntando a gestire in proprio la “montagna spoletina”.
E' quanto denunciato stamani dal centrodestra e più precisamente dai consiglieri anneisti della comunità montana, Gianmarco Profili (nella foto) e Francesco Grandoni, che hanno evidenziato “le contraddizioni presenti in questa vicenda. Ma i rappresentanti del Pd – affermano – ci hanno abituato a tutto ed al contrario di tutto! Ma il coordinatore locale Andrea Rossi – proseguono i due consiglieri d'opposizione -, con l'uscita fatta sulla questione della Comunità montana alla festa del Pd, ha superato ogni limite! Con quale rispetto nei confronti della città e dei lavoratori che stanno vivendo l'accorpamento degli enti montani, può dire 'A Spoleto occorre far subito una scelta in favore della Comunità montana. Solo così sarà possibile superare gli indugi… sciogliere le ambiguità'? Vorremmo ricordare al giovane coordinatore del Pd come la giunta Brunini e tutti gli assessori hanno già risposto alla nota della Regione, che chiedeva, in base all'articolo 3 della legge 18/2003, quale ambito territoriale o forma associativa volessero scegliere e che, in assenza di una risposta, la Regione avrebbe scelto al posto del Comune”.
“La giunta comunale – continuano Grandoni e Profili – una scelta l'ha fatta e lo dimostra la delibera del 24 giugno scorso. Nel documento votato da sindaco e assessori, infatti, si può legger che 'la giunta ritiene di non esprimere il parere richiesto dall'art.3 della L.R. 18/2003 in quanto ha già espresso le proprie posizioni nell'ambito del Consiglio delle Autonomie Locali. E' in corso un dibattito molto vivace a livello nazionale che comporterà l'adozione di provvedimenti nuovi in materia di assetto delle Comunità montane e infine il Comune di Spoleto ha già espresso le proprie indicazioni in merito all'organizzazione dei servizi di catasto, polizia locale e servizi educativi scolastici. Al fine di adottare tale decisione, nulla è emerso di nuovo dalla riunione indetta dall'Anci e tenutasi il 23.06.2008 con gli interventi degli assessori regionali Liviantoni e Riommi' “.
Insomma la scelta della giunta sembra andare in tutt'altra direzione rispetto a quella chiesta dal Pd di Spoleto. “Ed il problema è che i termini per esprimersi, salvo qualche asso nella manica del partito democratico, sono scaduti. Brunini e la sua giunta – proseguono Grandoni e Profili – poco più di due mesi fa hanno detto il contrario di quello che oggi annuncia il giovane coordinatore del maggior partito che appoggia l'operato del sindaco! Ora le possibili verità possono essere tre: o Rossi è giovane anagraficamente ma vecchio nell'abitudine di mistificare la verità, o non conosce le decisioni della giunta, o Brunini e la sua giunta non sono interessati del pensiero del coordinatore Rossi! Dato che è una scelta politicamente strategica quella di provare a far parte del nuovo ente montano e vista la confusione che regna nella maggioranza – concludono i due consiglieri di An – non si può non stigmatizzare quanto è accaduto. Per coerenza ci si aspetterebbe o le dimissioni di Rossi, o che il partito da lui presieduto tolga la fiducia al sindaco ed alla sua giunta. A meno che il Pd non abbia scelto Brunini come 'agnello sacrificale' come accadde nel 1999 con Laureti quando erano ancora Ds, cercando ancora una volta di 'rifarsi il trucco', scaricando dieci anni di dissennata politica solo sulle spalle del sindaco”.
(Sa.Fra.)