Il Comune di Spoleto rientra nel nuovo perimetro del cosiddetto cratere del terremoto del 2016. Ad annunciarlo al consiglio comunale è stato nel pomeriggio il sindaco Fabrizio Cardarelli dopo aver parlato telefonicamente con il commissario straordinario della ricostruzione Vasco Errani.
Si attende l’ordinanza, ma la Confcommercio già protesta
L’ordinanza firmata da quest’ultimo – come disposto dall’ultimo decreto legge del Governo Renzi – non c’è ancora, ma lo stesso Errani ha rilasciato alcune dichiarazioni a dei media marchigiani in cui spiega l’inserimento delle città più grandi (Spoleto, appunto, insieme a Macerata, Ascoli Piceno, Rieti e Teramo) limitatamente alla seconda ipotesi prevista dal decreto legge. Vale a dire che potranno usufruire di tutte le disposizioni previste dal decreto legge 189 (qui il testo) tranne per quanto riguarda il titolo IV (le misure rivolte ai lavoratori e di tipo fiscale), che verrà applicato soltanto ai soggetti che hanno riportato danni diretti e certificati dal terremoto del 24 agosto e dai successivi.
Nonostante manchi l’ufficialità, la decisione viene data per certa sia a palazzo comunale che tra le associazioni di categoria. Tanto che gli iscritti alla Confcommercio si sono ritrovati nella propria sede nel pomeriggio per una riunione urgente, recandosi poi nella sala consiliare della Comunità montana, che da questa mattina ospita il consiglio comunale di Spoleto. L’assemblea è stata sospesa per consentire al presidente dell’associazione di categoria Tommaso Barbanera di prendere la parola ed illustrare le proprie preoccupazioni e richieste.
La problematica comunque tornerà a essere affrontata domattina, quando nella stessa sede si riunirà la conferenza dei capigruppo allargata alle associazioni di categoria. I timori della Confcommercio sono che per quanto concerne le imprese, qualora l’ordinanza di Errani confermasse – come appare ormai certo – le decisioni sul nuovo cratere, “le sole aziende con danni strutturali potranno accedere agli sgravi fiscali e altre facilitazioni previste dal precedente decreto del governo. Pertanto non viene in alcun modo riconosciuto il danno indiretto che le aziende del nostro comprensorio stanno subendo; ciò creerà una drammatica crisi economica che mieterà posti di lavoro e probabili chiusure di tante attività“.
La situazione dei danni a Spoleto e le polemiche politiche
Il consiglio comunale convocato per oggi nell’anomala sede di via dei Filosofi, vista l’inagibilità del palazzo comunale, è iniziato questa mattina poco dopo le 9,30. All’ordine del giorno non c’era il terremoto, ma ovviamente si è iniziato proprio con le comunicazioni del sindaco sul tema, aprendo poi la discussione che ha monopolizzato l’intera mattinata. In apertura di consiglio, però, c’è stata una presa di posizione politica estemporanea da parte dei consiglieri comunali del Partito democratico e del gruppo misto prima che il primo cittadino prendesse la parola. Gli esponenti di opposizione hanno infatti lasciato l’aula (rientrando comunque dopo nemmeno 5 minuti) in segno di protesta. Una decisione non condivisa da tutti.
Il sindaco Cardarelli ha quindi letto la relazione inviata nelle ultime ore al commissario straordinario Errani, che confronta anche la situazione dopo il 24 agosto e quella dopo il 30 ottobre. Dal 24 agosto al 15 ottobre erano pervenute al Comune di Spoleto 1.956 istanze di sopralluogo, di cui evase 812. Dopo le successive scosse del 26 e del 30 ottobre, alla data del 13 novembre le domande ulteriori sono state 2.602. Per quanto riguarda le ordinanze sindacali emesse, dopo il 24 agosto sono state 256 (appunto sugli 812 sopralluoghi effettuati), di cui 78 inagibilità totali e 10 per rischio esterno. Dopo il terremoto di fine ottobre, invece, ci sono state altre 47 ordinanze, di cui 16 di inagibilità totale e 3 per rischio esterno, ma i sopralluoghi sono appena iniziati. Per quanto riguarda gli sfollati, dopo il 30 ottobre sono stati 452 gli assistiti nelle strutture di prima accoglienza, mentre gli sfollati negli alberghi sono 247. Spostati anche 25 anziani da strutture socio-sanitarie inagibili, di cui 17 non autosufficienti. Le richieste di contributo per l’autonoma sistemazione sono al momento 120.
QUI LA RELAZIONE INTEGRALE DEL SINDACO SUI DANNI A SPOLETO
La situazione delle scuole
Il sindaco ha poi spiegato come sulle scuole si sia avuta una situazione completamente diversa dopo il terremoto del 26 ottobre e quella del 30 ottobre rispetto a quella dopo il 24 agosto che aveva comportato degli interventi urgenti prima dell’apertura dell’anno scolastico. Questa la situazione certificata dai tecnici della Dicomac.
Scuole Comunali:
– primaria di Villa Redenta – inagibilità di tipo B
– scuola dell’infanzia Il Prato Fiorito Via Martiri della resistenza – inagibilità di tipo E – F
– scuola dell’infanzia Eggi – inagibilità di tipo C
– scuola Primaria San Giovanni di Baiano Via Marx – inagibilità di tipo B (lavori in corso)
– elementare F. Toscano – inagibilità di tipo B
– media Dante Alighieri – inagibilità di tipo E
– Scuola elementare xx Settembre – inagibilità di tipo B
– Palestra xx Settembre – inagibilità di tipo B
– Scuola Materna di Morro – inagibilità di tipo B
– Scuola Materna San Giovanni di Baiano – inagibilità di tipo B
– Asilo Nido Via Martiri della resistenza – inagibilità di tipo B
Scuole Provinciali:
– Istituto tecnico G. Spagna – inagibilità di tipo B
– Istituto Magistrale Palestra – inagibilità di tipo E
– Istituto Magistrale – inagibilità di tipo B
– Compendio immobiliare San Paolo Istituto Alberghiero – inagibilità di tipo B
– Convitto Istituto Alberghiero San Carlo – inagibilità di tipo B
– Istituto d’arte Palestra – inagibilità di tipo B
Scuole Paritarie
– Maestre Pie Filippine – inagibilità di tipo B
In alcuni casi gli interventi sono stati fatti nei giorni scorsi, consentendo quindi la riapertura dei plessi. Particolare, ha spiegato il sindaco, la situazione del liceo scientifico, risultato completamente agibile dopo il sopralluogo dei tecnici nonostante siano presenti crepe che non fanno stare tranquilli i genitori. Proprio per questo Cardarelli nei giorni scorsi ha effettuato una sorta di visita guidata all’istituto. Nonostante la totale agibilità, comunque, la Provincia ha deciso di effettuare alcuni interventi di sistemazione di tipo estetico prima della riapertura, che dovrebbe avvenire presumibilmente la prossima settimana. Per confrontarsi con i genitori degli studenti, preoccupati dalla situazione e dalla poca chiarezza che c’è stata nelle ultime settimane, è previsto un incontro mercoledì pomeriggio alla presenza anche dell’ingegner Rapicetta della Provincia di Perugia.
“Per quello che riguarda il trasferimento in altri edifici degli studenti delle scuole considerate inagibili, che ha destato e continua a destare molte polemiche, – ha spiegato il sindaco – voglio sottolineare che tutte le decisioni sono state prese pensando esclusivamente alla sicurezza e all’incolumita’ dei nostri ragazzi e sono state prese, dopo varie riunioni con dirigenti scolastici e tecnici. Comprendo pienamente le difficoltà che stanno vivendo i ragazzi e i loro genitori a causa di trasferimenti che, ripeto, sono però inevitabili. Abbiamo fatto e faremo di tutto per risolvere le difficoltà vissute dai nostri cittadini a causa degli eventi sismici, anche valutando la possibilità di collegamenti diretti e gratuiti per gli studenti trasferiti in altre scuole”.
Il nodo dei certificati di vulnerabilità sismica
Il primo cittadino ha voluto fare chiarezza anche sui tanto discussi certificati di vulnerabilità sismica delle scuole, che una legge del 2003 imponeva come termine ultimo per adeguarsi il 2013 (anche se non erano previste sanzioni): “Attualmente 18 scuole hanno avuto una verifica di livello 1 o 2, 10 scuole sono state oggetto di studi ulteriori ed hanno anche il relativo certificato, 5 scuole sono senza certificazione ma sono state oggetto di lavori specifici, mentre sono 11 quelle per cui non c’è alcuna documentazione”. In sostanza soltanto 10 scuole comunali ad oggi hanno il certificato di vulnerabilità sismica. Questo comunque non vuole dire che non sono sicure, come quelle in possesso del certificato potrebbero non essere perfettamente in linea con le ultime normative specifiche. A spiegare questi ultimi aspetti, con un intervento di carattere più tecnico, essendo un professionista del settore, è stato il consigliere comunale del Pd Massimiliano Capitani. “Si sta creando un allarmismo che non aiuta nessuno, in primis i ragazzi” ha sottolineato l’esponente di minoranza. “Che è sicuro lo Scientifico lo dicono i tecnici della Dicomac, d’altronde senza dubbio se le scuole hanno resistito ad un terremoto come quello del 30 ottobre vuol dire che sono sicure. La battaglia comune che dobbiamo fare – ha osservato Capitani – è magari quello per un nuovo polo scolastico. Sui certificati, però, va portato avanti il lavoro fatto, come sulle 18 scuole per le quali le verifiche sono state fatte ma manca solo l’attestato“. Il consigliere di opposizione ha infine ricordato come in Italia soltanto 242 scuole hanno un certificato di vulnerabilità sismica.
Polemiche, però, ci sono state con Elisa Bassetti (Movimento 5 stelle), che ha criticato la gestione della situazione da parte dell’amministrazione comunale, innescando poi anche un botta e risposta con l’esponente del Pd. E proprio dal Pd alla fine è apparsa una mano tesa sull’affrontare la difficile situazione, pur se con dei distinguo.