Aggiornamento ore 14.34 – Diego Guerrini incalza durante la sua conferenza stampa, e accusa Michele Sarli, segretario del Pd eugubino, di aver fatto votare i suoi. Guerrini chiede perciò le dimissioni dall'incarico di Sarli. “Altra cosa gravissima è quel “direttore d'orchestra” che e' venuto nel partito ed ha detto che il partito non si doveva esprimere. Michele Sarli ha la responsabilità di non aver fatto votare il partito, perché il partito avrebbe votato a sostegno di questo progetto. Sarli ora deve essere coraggioso, avere dignità e rassegnare le dimissioni, da subito! Non ho mai visto nemmeno rappresentati sindacali, come ci sono all'interno del Pd, fare guerra atomica contro il sindaco e, da prima, il segretario del partito.Non esiste in altre parti d'Italia. Io uscirò di scena, tornerò a lavorare e fonderò un'associazione culturale. Ringrazio per l'affetto di tantissimi eugubini e di tutti coloro che hanno collaborato con questa amministrazione. Ringrazio tutti e spero che il primo partito della città venga rifondato”.
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Ore 13.16 – The day after: Diego Guerrini “silurato” dalla sua stessa maggioranza sulla questione del bilancio consuntivo ha incontrato questa mattina a Palazzo Pretorio la stampa e i cittadini, per parlare di quanto accaduto ieri mattina in consiglio comunale. Un “bilancio”, almeno questo, ben chiaro a tutti: dopo venti giorni dal primo voto di sfiducia dello scorso 29 aprile, l'approvazione della finanziaria non c'è, e il sindaco cade sotto i colpi di 18 franchi tiratori, rimanendo da solo insieme a 5 fedelissimi. Ora è tutta una discesa verso il commissariamento del comune.
La sfiducia di ieri – LEGGI L'ARTICOLO
Accanto a lui questa mattina c'erano Venerucci, Bellucci, Palazzari e Merli. Queste le parole di Guerrini:
“Un grazie a tutti i dipendenti dell'ente, ai dirigenti, al segretario comunale, ai consiglieri comunali ed in particolare modo agli assessori. Il percorso di chi ha voluto mandare a casa il governo era deciso e voluto da tempo. Un ringraziamento alle tantissime lettere, e-mail, abbracci, telefonate di tantissimi eugubini che rimangono scandalizzati e sbigottiti per una situazione come questa; a tutti a loro va il mio ringraziamento perché oggi finalmente,e dopo due anni di solitudine, non mi sento più solo. Grazie a tutti coloro che hanno voluto credere con me nel cambiamento della città ed hanno voluto sostenermi già dalle primarie e poi al momento del voto. A loro va anche il mio silenzio per non essere riuscito fino in fondo a cambiare realmente la città di Gubbio. Oggi però non è il momento delle polemiche e dei saluti ne' dei veleni. Altri hanno fatto dell'infangarmi uno sport, a me questa pratica non piace. Ieri in 9 hanno deciso di mandare a casa l'amministrazione comunale. Il sindaco ha difeso la città con le unghie e con i denti, non ho mai pensato di dimettersi, ho voluto che i cittadini vedessero le mani che si alzavano.I tempi scelti non stati casuali”.
Gli altri – Intanto continuano ad arrivare i commenti della minoranza, o di chi, tra la maggioranza stessa, ha votato contro il bilancio e contro Guerrini. Per Pierotti di Gubbio Partecipa si è trattato di uno “spettacolo desolante, con i consiglieri di maggioranza che mandano a casa il proprio sindaco con un voto di astensione sul conto consuntivo, è il frutto del fallimento dell’intero centro-sinistra e in particolare del Partito democratico. Non vorremmo, infatti, che oggi se ne venisse fuori, troppo facilmente, con l’addossare tutte le colpe a un capro espiatorio. E soprattutto non permetteremo che, quanti due anni fa hanno fatto di tutto perché questa amministrazione si affermasse e oggi si prodigano per girare pagina il prima possibile, si presentino come il futuro della città. Il futuro per Gubbio non è fra coloro che oggi regalano alla città un commissariamento che non è una vittoria per nessuno, ma semplicemente l’ultimo 'regalo' di questa (fu) maggioranza. Gubbio si merita di più. Per quanto potremo, ci impegneremo per offrire alla città una amministrazione all’altezza, seria e autorevole, lontana da quanti, in questi ultimi anni, hanno contribuito (o magari non hanno fatto abbastanza perché questo non avvenisse) a portarci nella situazione attuale”.
Per Palazzari del Circolo Lenin è “vergognoso” che uno dei voti di fiducia sia venuto proprio dall'interno del Pd, ossia dal consigliere Cacciamani, quando gli altri del partito si sono astenuti dalla votazione. Per Riccado Rossi della Confesercenti, non è invece emerso un comune intento tra gli esponenti dei partiti della, ormai, ex maggioranza.
(Ale. Chi.)
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