L’apertura di un terzo mini inceneritore a Terni, alla vigilia dei tavoli tecnici sull’ambiente voluti dal Comune, ha sollevato una questione politica rilevante. A denunciare il fatto era stato il M5S che, tramite una nota, aveva chiesto conto di questo ulteriore impianto che l’assessore all’Ambiente Emilio Giacchetti aveva definito “non un inceneritore”.
Fatto sta che, al momento, il Comune ha bloccato l’iter per le autorizzazioni del nuovo camino, sostenendo che ci siano “incongruenze a livello tecnico di conformità edilizia e urbanistica” nelle carte presentate dall’azienda richiedente. La questione, dunque, a quanto pare è legata non tanto alla questione ambiente, ma a formalità per quanto riguarda la documentazione della “Viterbo Energy”.
Qualora i riscontri avviati dagli uffici competenti dovessero verificare che l’azienda ha tutte le carte in regola, l’impianto potrà essere attivato, in caso contrario ci sarà lo stop dell’amministrazione. “L’operato del Comune di Terni – spiega l’assessore all’Ambiente Emilio Giacchetti – è ancora una volta incentrato sul massimo rispetto delle norme e sulla trasparenza nella comunicazione ai cittadini. Noi diciamo con massima chiarezza che è errato, fuorviante, parlare di inceneritore, mini o maxi che sia, siamo di fronte a un impianto di pirolisi, teso alla produzione, dalla materia plastica, di olio combustile e gas. Il suo impatto ambientale non può essere nella maniera paragonato a un impianto di incenerimento dei rifiuti, ciononostante tutto deve essere in perfetta regola. Alla Regione spetta una valutazione tecnico ambientale dell’impianto di Maratta al Comune di Terni una valutazione edilizia e acustica. Le competenze comunali hanno portato all’emersione di alcuni aspetti da approfondire. Se l’approfondimento dirà che si può andare avanti ne prenderemo atto, altrimenti l’autorizzazione, peraltro proveniente da una precedente voltura, verrà revocata, senza alcun tentennamento o riverenza verso questa o quella proprietà. A noi interessa il rispetto delle regole e la situazione ambientale del nostro territorio, il resto lo lasciamo ai vecchi e nuovi mistificatori”.