Una storia grottesca, quella che ha portato due giovani originari di Brindisi, classe 1990 e 1994, a compiere una rapina ai danni della tabaccheria di Via Prati a Terni.
Erano partiti, a bordo dell’auto della mamma di uno dei 2, una Fiat500 nera, per una vacanza on the road verso il nord Italia, e hanno fatto tappa a Terni. Qui hanno conosciuto 2 ragazze con le quali hanno sperperato tutti i soldi a loro disposizione con regali, locali e altre attenzioni molto gradite dalle ragazze.
Il giorno seguente si sono trovati senza soldi in tasca e hanno deciso di mettere a segno la rapina. Dopo aver fatto un sopralluogo di alcune rivendite della città, hanno individuato quella di Via Prati, dove hanno notato una donna sola all’interno, assenza di telecamere. Considerando poi che era orario di chiusura, intorno alle 13.00, hanno deciso di entrare in azione.
Le modalità ‘ingenue’ con cui hanno operato fanno pensare che non siano delinquenti abituali: sono entrati entrambi, con volto coperto solo dagli occhiali da solo e pistola in mano.
Quando la donna li ha visti entrare nel negozio non si è scomposta, valutando l’arma che avevano i giovani una pistola giocattolo.
I due, per dimostrare che invece era una vera revolver (che risulterà poi rubata a Milano nell’86), hanno sparato un colpo in terra. Il rumore ha attirato l’uomo che era nel retro dell’esercizio commerciale, del quale i due rapinatori ignoravano la presenza.
L’uomo, con buona dose d’incoscienza e coraggio, si è portato dall’altra parte del bancone per proteggere l’incasso della giornata.
L’improvvisa manovra del gestore della tabaccheria ha spaventato i due, che se la sono data a gambe levate facendo partire per sbaglio un altro colpo in aria e abbandonando la pistola subito fuori dal negozio.
Il proprietario, oltre ad averli messi in fuga, li ha anche inseguiti, riuscendo a vedere le prime due lettere della targa della 500 nera sulla quale viaggiavano, “EK”.
Alle 14.29, presso il centralino del 112 di Orvieto è arrivata una chiamata dalla stazione di servizio “Giove Est” che denunciava il passaggio di una 500 nera che aveva fatto il pieno senza poi pagare.
Subito una pattuglia di Carabinieri si è messa sulle tracce dell’auto e, una volta intercettatata in autostrada, è stata fatta uscire al casello di Orvieto.
Dai primi riscontri e dall’incrocio dei dati con i colleghi di Terni, i Carabinieri di Orvieto hanno subito capito di trovarsi di fronte ai due rapinatori che, nel frattempo, si erano scambiati di posto alla guida e si erano cambiati d’abito.
I due erano spavaldi, ridevano e scherzavano tra loro, senza minimamente preoccuparsi di essere accusati di tentata rapina aggravata, uso improprio di arma da fuoco e insolvenza fraudolenta.
Anzi, hanno voluto chiamare le fidanzate di Brindisi per comunicare loro di essere stati arrestati, quasi come fosse una notizia di cui vantarsi.
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