La Polizia Provinciale di Terni si può salvare. Il Corpo, profondamente legato al territorio da compiti e responsabilità, è a rischio smembramento ma visti i numeri e le funzioni esiste una possibilità che possa essere mantenuto in vita. È quanto emerge dalla conferenza stampa svoltasi questa mattina presso la Sala Consiliare della Provincia di Terni. Durante il lungo incontro con la stampa il Comandante Mario Borghi, coadiuvato dal vicecomandante dottoressa Bettarelli e dal responsabile del Nos dottoressa Santini, ha mostrato le attività e i numeri svolti dalla Provinciale negli ultimi tre anni e ha parlato della possibilità di salvare in blocco gli agenti della Provincia. “Un territorio come Terni può permettersi – si interroga il comandante Borghi – di perdere un servizio come quello della Provinciale? Il nostro Corpo attualmente conta 17 unità, 15 persone di polizia effettiva e 2 funzionari amministrativi. Mantenere in vita una simile struttura avrebbe un costo sostenibile e permetterebbe di continuare a garantire i servizi ai cittadini”. Il Comandante ha spiegato come da tempo la Polizia Provinciale di Terni stia portando avanti scelte oculate che andrebbero premiate e che, semplicemente, possono garantire la sostenibilità di un piano di salvataggio integrale che sostituisca l’ipotesi di smembramento del Corpo tra Regione, Provincia e Comuni, con conseguente perdita delle specificità e delle funzionalità tipiche della Provinciale. Terni ha numeri decisamente più ridotti rispetto ad altre realtà (Perugia conta circa 100 unità) e il Comandante Borghi auspica che la Regione, in considerazione di questo fatto, opti per scelte che permetterebbero di proseguire a offrire ai cittadini gli stessi servizi garantiti in quasi un secolo di vita. “Gli antenati della Polizia Provinciale – ha ricordato il Comandante Borghi – esistevano già ai primi del ‘900 ed erano i vecchi guardiacaccia e guardiapesca, poi negli anni ’80 si è istituito il Corpo di Polizia Locale fino ad arrivare al 2009 con la definizione del ruolo e delle funzioni della Polizia Provinciale”.
In pratica basterebbe che la Regione e la Provincia si accollino una parte della spesa necessaria per mantenere in vita il Corpo di Polizia, cosa che di fatto accadrebbe comunque anche in caso di uno smembramento. La spesa restante potrebbe essere sostenuta dai Comuni che si vogliono avvalere dei servizi, fino a oggi indispensabili, offerti dalla Provinciale.
Ma perché ci si deve ostinare a salvare un Corpo che il Governo centrale non ritiene più indispensabile?
A questa domanda la Polizia Provinciale di Terni ha risposto con i numeri, quelli inerenti l’attività svolta sul territorio negli ultimi tre anni: i 22oo controlli effettuati dal Nos (Nucleo Operativo Speciale per l’Ambiente) dal 2004 ad oggi. Verifiche che hanno portato alla denuncia di 300 soggetti e alla compilazione di 600 verbali con più di 100mila euro di sanzioni amministrative assegnate solo negli ultimi 3 anni. Oppure, i 15 mila controlli e i 12 mila abbattimenti di animali durante le attività di controllo delle specie critiche negli ultimi tre anni.
Ma la Polizia Provinciale non è solo controllo dell’ambiente e della fauna. Con il passare degli anni il Corpo ha assunto compiti sempre più diversificati come: l’Attività di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza, la Sorveglianza idraulica, il Coordinamento e il Controllo sulle Guardie Particolari Giurate in materia ittica e venatoria, Ordine e Sicurezza (si pensi alla collaborazione con le altre Forze di polizia durante il derby) e la Protezione Civile.
Funzioni molteplici e specialistiche che difficilmente potrebbero essere rimpiazzate o che per essere mantenute obbligherebbero chi di competenza a formare nuovo personale proprio mentre si congedano persone qualificate.
Entro il mese di novembre la Regione sarà chiamata a decidere il destino della Polizia Provinciale di Terni. L’augurio è che qualsiasi decisione venga presa sia in funzione delle esigenze dei cittadini.