A 42 anni di distanza dalla prima e ultima pubblicazione, il sito archeologico di Carsulae torna al centro di una monografia che, partendo dalle scoperte dell’archeologo Umberto Ciotti, permette di tracciare un quadro completo di quanto riaffiorato dagli scavi romani.
‘Carsulae I – Gli scavi di Umberto Ciotti’ è il titolo del primo dei due volumi – finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni – presentato stamani nel corso di un evento che si è tenuto ieri al Circolo ‘Il Drago’. Presenti il presidente della Fondazione Carit, Luigi Carlini, la soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio dell’Umbria, Marica Mercalli, oltre a Paolo Bruschetti e Massimiliano Gasperini, curatori della pubblicazione insieme a Luca Donnini.
Il volume comprende la descrizione delle campagne di scavo condotte a Carsulae sotto la direzione di Ciotti, utilizzando il materiale da lui raccolto ed elaborato, ma mai diffuso e pubblicato, messo a disposizione dall’Accademia Etrusca di Cortona: quest’ultima conserva infatti il patrimonio bibliografico, archivistico e di studi dell’illustre archeologo, direttore delle campagne di scavo che tra il 1951 e il 1973 riportarono alla luce la parte pubblica della città.
Il lungo e paziente lavoro dei tre curatori della pubblicazione ha permesso di suddividere l’opera in capitoli che riguardano i singoli monumenti e, all’interno di essi, i vari cantieri, cronologicamente distinti. Al nucleo centrale dell’opera sono stati aggiunti alcuni contributi di vari studiosi: una ricerca condotta dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dall’Università di Camerino sulla geomorfologia del territorio carsulano e sulla sua evoluzione e l’indagine sulla storia della città vista attraverso le epigrafi conservate, in cui si ricordano nomi e cursus honorum dei personaggi più noti, uno spaccato di vita civile noto attraverso documenti diretti.
Secondo la soprintendente Mercalli “questa pubblicazione colma una lacuna nel campo della conoscenza, che difficilmente poteva in altro modo venire alla luce, delle relazioni e dei diari di lavoro che venivano compilati durante le operazioni di scavo, restituendo un settore molto importante dell’archivio di Umberto Ciotti”. Dunque un nuovo importante tassello nel lavoro che, attraverso interventi di scavo, restauro, promozione e comunicazione, da tempo la Fondazione Carit sta svolgendo per sviluppare, potenziare e valorizzare un sito culturale ritenuto di grande rilevanza.
Questo primo volume è destinato ad essere integrato dalle ricerche archeologiche tuttora in corso nel sito, riprese nel 2012 grazie al finanziamento della Fondazione Carit sotto l’alta sorveglianza della stessa Soprintendenza dell’Umbria. Nel 2016-2017, in particolare, lo scavo in concessione all’Associazione culturale Astra Onlus si è concentrato sulle strutture e sui materiali emersi nel cosiddetto ‘Quartiere Nord-Est’ della città antica, facendo riemergere l’antico e pregevole pavimento musivo di una domus.
L’ultima campagna di scavi è iniziata a fine giugno e proseguirà fino ad agosto, per poi riprendere da settembre ad ottobre. Le ricerche si concentreranno nel Capitolium (il tempio più importante della città, ancora da scavare e restaurare), nella domus dei mosaici e nell’area più antica, più vicina all’arco di San Damiano.