Terni e la crisi economica, in 12 anni si potrebbero perdere 21 punti - Tuttoggi.info

Terni e la crisi economica, in 12 anni si potrebbero perdere 21 punti

Redazione

Terni e la crisi economica, in 12 anni si potrebbero perdere 21 punti

Ven, 09/10/2020 - 13:43

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I dati dello studio del Cna sullo stato di salute dell'economia della provincia di Terni

Seppur lentamente l’economia della provincia di Terni si sta trasformando. 

Probabilmente è questo il dato di maggior interesse della ricerca del centro studi Sintesi che, per conto di Cna Umbria, ha indagato l’andamento del quadro congiunturale della seconda provincia umbra negli ultimi dodici anni, compresi gli effetti della pandemia da Covid-19.

L’indagine

L’indagine, innanzitutto, conferma anche a livello provinciale la drammaticità dei dati regionali già diffusi dalla Cna il mese scorso, rilevando che nel Ternano la perdita del valore aggiunto nel solo 2020 potrebbe superare il 10%, quasi doppiando quanto già perso dal territorio negli undici anni precedenti. Se le previsioni fossero confermate, per l’economia della provincia di Terni significherebbe un arretramento di oltre 21 punti percentuali in 12 anni. 

La situazione delle imprese

Dalla ricerca emerge inoltre un calo del numero di imprese (- 4,3%, leggermente meglio della media regionale), una crisi endemica del settore delle costruzioni (- 18,8%) e della manifattura (- 18%), incluse le grandi imprese, mentre per quanto riguarda i livelli occupazionali, anche prima del lockdown non erano tornati ai livelli precedenti al 2008 (- 1,1%).

“L’economia della provincia sta subendo una trasformazione – dichiara Giancarlo Giovannetti, imprenditore ternano e membro della presidenza regionale della Cna – E questo lo si può rilevare soprattutto dai dati occupazionali. In un’economia che, specialmente per il più ristretto comprensorio di Terni, da sempre è stata plasmata dalla presenza della grande industria, nelle imprese tra 1 e 9 addetti trova lavoro il 54% degli occupati del settore privato, percentuale che sale al 75% se includiamo anche quelli delle aziende fino a 49 addetti: la micro e piccola impresa, sebbene a piccoli passi, sta acquisendo un ruolo sempre maggiore”.

Covid incide sull’export

Nell’internazionalizzazione sono le grandi imprese siderurgiche a giocare la parte del leone, mentre il comparto del made in Italy riveste un ruolo ancora marginale (25% dell’export provinciale, in lieve crescita negli ultimi anni e con una dinamica delle esportazioni di gran lunga migliore rispetto ad altri comparti). Il Covid ha inferto un colpo durissimo all’export, che a fine anno potrebbe flettere del 9,3%.

“Margini di crescita”

“Noi crediamo che proprio per questo ci sia un ampio margine di possibilità di crescita per le imprese manifatturiere, anche di micro e piccola dimensione, soprattutto attraverso i processi di internazionalizzazione.. Si conferma anche a Terni la morsa del credito verso le micro e piccole imprese, che qui hanno più difficoltà ad accedere a finanziamenti rispetto alla media regionale, “a conferma – aggiunge Giovannetti – della necessità di tornare a scommettere sui confidi di categoria”. 

Recovery fund

E mentre a livello regionale parte la discussione sull’utilizzo del Recovery fund, “è opportuno – conclude Giovannetti – che a livello territoriale si faccia una ricognizione attenta delle risorse già disponibili, a partire da quelle di Agenda urbana, del Piano per le periferie e da quelle sulla riqualificazione delle Aree interne”.

Orvieto territorio strategico

“Per quanto riguarda il turismo – afferma Ciro Schiaroli, imprenditore manifatturiero di Orvieto e componente della presidenza di Cna Umbria – se la ricerca rileva un’ancora modesta propensione del territorio ternano, è l’area di Orvieto a rivestire un ruolo strategico, con possibilità di traino per altri territori se si riuscirà a lavorare sinergicamente, anche in termini di risorse finanziarie, alla costruzione di un brand Umbria”.

Settore edile

Ma è sul settore delle costruzioni che Schiaroli punta i riflettori. “Anche nella provincia di Terni questo è stato uno dei comparti maggiormente colpiti dalla crisi iniziata nel 2008, ma è indubbio che il super bonus del 110% potrà rappresentare, magari unitamente alle risorse di Agenda urbana e al Piano per le periferie, una straordinaria opportunità per rigenerare le città, riqualificare il patrimonio immobiliare e fungere da traino per tutta l’economia. Infine – aggiunge Schiaroli -, oltre al ruolo che può giocare l’internazionalizzazione per il rilancio delle imprese manifatturiere, crediamo che sia necessario costruire strumenti in grado di favorire la crescita dimensionale delle imprese“.

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