“Durante la sera erano presenti presidio di primo soccorso, personale della Protezione Civile, personale antincendio e servizio del personale addetto al controllo” – questi alcuni chiarimenti degli organizzatori del “Terni Ballon Festival”, l’evento che nella serata di ieri ha creato un vero e proprio vespaio di polemiche; sul caso c’è anche un esposto per la questione sicurezza.
“Il pagamento di tre euro – spiegano ancora gli organizzatori – compresi i bambini, si è reso necessario in quanto l’evento è stato interamente sostenuto da fondi propri dell’organizzazione, compreso il costo delle 41 mongolfiere sottoscritte nel contratti con l’associazione organizzatrice “Sagrantino Cup” di Todi, e il costo dello spettacolo piromusicale”.
Chiarito anche il costo del biglietto, effettivamente, le criticità ci sono state, per un evento che forse non pensava di attrarre un numero così grande di visitatori. Per quanto riguarda il numero delle mongolfiere gonfiate le responsabilità vengono attribuite alla società “Sagrantino Cup” che, secondo quanto riferito dall’organizzazione del Festival, avrebbe sostenuto che “a causa del forte vento, la maggior parte dei piloti (unici responsabili del proprio mezzo), hanno deciso di non gonfiare le mongolfiere perché non si sentivano sicuri della gestione delle stesse”. Da parte degli organizzatori c’è però il mea culpa: “avremmo dovuto comunicare al pubblico che soltanto i piloti più esperti avevano deciso di gonfiare la mongolfiera e che gli altri, per sicurezza, hanno desistito”.
Al momento, come riferito dal Festival “il presidente della Sagrantino Cup risulta irreperibile nonostante le numerose chiamate e i messaggi” – magari proprio lui potrebbe fornire qualche elemento per capirci di più.
Sulla questione dei cibi e bevande, gli organizzatori hanno poche scuse: “Il numero di persone previsto era di gran lunga inferiore, anche se durante la serata abbiamo cercato di rifornire gli stand installati. Per questo ci scusiamo per il disservizio”.
Per quanto riguarda l’ordine pubblico, l’organizzazione precisa che “tutte le autorizzazioni erano state richieste e ottenute e che la decisione di chiudere l’entrata è stata presa per questioni di sicurezza, perché era stata raggiunta la capienza massima dell’aviosuperficie”.
Decisione, questa, condivisibile e logica, vista la presenza anche di molti bimbi; aver mantenuto il numero adeguato di persone presenti nell’area è stato un gesto di responsabilità; nonostante questo, però, alcuni ‘furbetti’ hanno pensato bene di aggirare recinzioni, scavalcare transenne e, in alcuni, “tagliare le reti” – come riferito dagli organizzatori – per poter entrare. Non è detto che se un evento registra delle criticità, questo sia un buon motivo per trasgredire le più elementari norme sulla sicurezza.
“Ci scusiamo comunque con le persone che non sono potute entrare e che hanno riscontrato difficoltà” – sottolineano ancora gli organizzatori. Molti gli aspetti negativi, ma uno è tutto sommato positivo. Oltre 3mila persone si sono mosse per partecipare a un evento che forse ha sottovalutato il suo potenziale richiamo. Fatte le doverose scuse, l’organizzazione, potrebbe aver modo di dimostrare che l’evento può essere davvero un’attrattiva per Terni e per i tanti non ternani che erano accorsi per le mongolfiere.
