L’assessore Alessandrini ha spiegato che l’errore è stato degli uffici scolastici, ma il Partito Democratico incalza, sostenendo che la Provincia ha dovuto decidere anche per conto del Comune per l’assenza di un suo rappresentante. Non solo. Il Pd accusa l’assessore di una ‘mossa sgradevole’, riferendosi al fatto che l’Alessandrini ha ‘picchiato duro’ contro i dipendenti degli uffici comunali, ipotizzando una presunta incompatibilità “che non hanno alcun riscontro normativo e legale” – scrive il Pd.
Secondo il gruppo dem, la ricevuta di avvenuta notifica tramite pec visibile nella foto, testimonierebbe che la convocazione è indirizzata all’unico indirizzo del comune, comune.terni@postacert.umbria.it; al protocollo del Comune possono accedere tutti i consiglieri e assessori in ogni caso. In particolare, nell’allegato alla convocazione, c’è il documento di convocazione indirizzato a sindaco e giunta.
“Ribadiamo che l’assenza dell’assessore e del Comune di Terni ha tolto rappresentanza alle scuole ternane – sottolineano Filipponi, Orsini e De Angelis – costringendo la Provincia e l’ufficio scolastico provinciale a farsi carico delle decisioni da prendere per il territorio ternano. Decisioni comunque prese in piena concertazione con i dirigenti scolastici presenti, sottolineando una diversità di metodo rispetto all’assessore. Ci risulta infatti che l’Alessandrini non abbia dato luogo ad alcuna forma di partecipazione con il mondo della scuola e in particolare i dirigenti, non abbia seguito le dovute procedure per trasmettere eventuali pareri che dovevano essere inviati alla Provincia, non abbia adottato atti amministrativi in tal senso.
La nota autoassolutoria dell’assessore – concludono – è oltremodo sgradevole perché vorrebbe dettare persino presunte incompatibilità che non hanno alcun riscontro normativo e legale. E’ grave che un assessore comunale si senta nel dovere di determinare ruoli e funzioni di un altro ente. Il suo ruolo, anche all’interno del Comune di Terni, dovrebbe essere quello puramente di indirizzo politico lasciando gli aspetti gestionali ai tecnici che dovrebbero essere valutati per le loro capacità e competenze e non certo per le presunte idee politiche e per le eventuali amicizie personali”.