Lu. Bi.
Rosso, verde, drago; le maglie della Ternana non possono prescindere da questi pochi e semplici simboli che appartengono alla città. Nella giornata della presentazione delle maglie ufficiali presso il Ternana Store, infuria già la polemica dei tifosi nei confronti della prima maglia 2013/14. Non c'è giocatore che tenga, Avenatti, Viola, di fronte alla tradizione rossoverde, legatissima alla sua simbologia e alla storia di una società sportiva che è legata al tessuto sociale come quella della Ternana. Quel collo e quei bordi bianchi, sono troppo vicini al rosso, una combinazione che i tifosi rossoverdi non accettano e non vogliono; quel drago, troppo stilizzato, è poco 'fera', e subito su facebook esplode la polemica. Quello che la tifoseria non accetta è che la società, in virtù della gestione dell'aspetto economico, possa in qualche modo 'tradire' le aspettative dei ternani a vantaggio di un'estetica che dovrebbe fare merchandising. Già questa mattina, alla presentazione della squadra in comune, un tifoso si era avvicinato al presidente Franco Zadotti, per esprimere il suo dissenso, ma il presidente ha risposto di essere stato lui a scegliere la maglia. Improbabile dunque un cambiamento delle casacche. “Non vogliamo essere comprati” è questo quello che si legge nei commenti su facebook da parte dei ternani; un sentimento di appartenenza che, forse, chi non è nato a Terni stenta a capire. Nessun dubbio che il presidente abbia scelto la maglia in buona fede, ma quell'accostamento effettivamente è vistoso e balza all'occhio, ancora di più con la combinazione dei pantaloncini e calzerotti bianchi; forse qualcuno più vicino alla città avrebbe dovuto consigliare il numero uno rossoverde: i colori del Perugia sulla maglia della Ternana, Terni non li vuole.
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(le foto delle vecchie maglie sono di Ternana Shirts)