Così, dopo l’umiliazione in campo, arriva anche la beffa in sede di giustizia sportiva, una vicenda ancora una volta gestita in modo discutibile dall’entourage dell’amministratore unico Simone Longarini. Anche ammesso che il reclamo fosse stato accolto i tifosi non avrebbero certo gradito un ‘derby di cartone’, vinto a tavolino, ma avrebbero preferito vedere sul campo tanta voglia di battere il Perugia, non nelle aule di un tribunale.
Del tutto corretto che la giustizia sportiva sia applicata dove si riscontrino irregolarità, ma le decisioni del giudice sportivo Emilio Battaglia non lasciano spazio ad interpretazioni: “letto il reclamo della società Ternana – si legge nella risposta del giudice a Via Aleardi – nel quale si contesta il tesseramento del calciatore Gnahoé Vhakka Eddy con la società Perugia ed in conseguenza l’utilizzo in posizione irregolare del calciatore stesso nella gara in oggetto; considerato che, come indicato al punto 11 del Comunicato Ufficiale della Figc del 26 aprile 2016, ‘La decorrenza del tesseramento e, per i professionisti, anche del rapporto contrattuale, è stabilita dalla data di deposito o di arrivo della documentazione presso la Lega competente, purché venga concesso il visto esecutività da parte della medesima Lega, mentre l’utilizzazione sportiva del calciatore sarà possibile dal giorno successivo alla data del visto di esecutività’:
verificato che in data 31 gennaio 2017 l’ufficio tesseramento della Lnpb rilasciava regolare “visto di esecutività” alla società Perugia per il tesseramento dal calciatore Gnahoré autorizzandone, di fatto, l’utilizzo; letti, inoltre, i pareri della Fifa, su cessioni di contratto uguali a quello avvenuto tra la società Napoli e la società Perugia per il calciatore Gnahoré, che considerando ‘tecniche alcune operazioni di tesseramento precedenti di fatto confermano il corretto operato del sopra citato ufficio tesseramento delibera di rigettare il reclamo della società Ternana poiché infondato nel merito, confermando, pertanto, il risultato conseguito sul terreno di giuoco”.
Addio cavilli tecnici e battaglie legali insomma, la vicenda finisce prima ancora di arrivare a un ipotetico Tribunale Federal Nazionale, nonostante le due società fossero pronte a darsi battaglia con i due avvocati più autorevoli in materia a livello nazionale; l’avvocato Chiacchio per il Perugia e l’avvocato Giotti per la Ternana.
Altra sconfitta dunque, oltre al campo i rossoverdi incassano anche il no del reclamo e scatenano le reazioni del popolo della rete che sul web sta già creando sfottò ad hoc. Tra tutti quello dell’ex assessore regionale, Stefano Vinti: “E adesso – twitta– la Ternana la vogliamo in serie C, senza se e senza ma”.
Insomma la squadra “Brutta” e quel ‘brignoccolo’ di Brignoli l’hanno spuntata ancora una volta; l’unico derby che i rossoverdi hanno vinto è quello del tifo e degli spalti. E che siano i tifosi a pensare agli sfottò, non altri; anche perché ora, chi è il ‘brutto’?