I conti tornano e non tornano in casa Ternana: tornano nella misura in cui è iniziata la rivoluzione della famiglia Rizzo, apertamente contrariata dalla patata bollente che si è trovata in mano tra debiti, indagini della Procura e rogne legate al progetto stadio clinica. Gli imprenditori romani non gradiscono la gestione societaria da parte degli uomini imposti da Stefano Bandecchi, vale a dire Massimo Ferrero, Tiziana Pucci e Giuseppe Mangiarano, tutti visti, in qualche modo e in misure diverse, come responsabili di un’operazione che non ha mantenuto le aspettative iniziali. Come noto è soprattutto l’operato di Massimo Ferrero a non piacere ai Rizzo (e della sua fedelissima amministratrice unica Tiziana Pucci che potrebbe essere la prossima ad essere epurata) che per i primi mesi del suo operato sembra abbia intascato una cifra vicino ai 150mila euro.
Ternana, i conti che non tornano
I conti che non tornano in casa Ternana sono quelli legati all’indagine della Procura di Roma sui presunti illeciti finanziamenti pubblici andati al mondo del cinema e prestati indebitamente a quello del calcio. Non tornano varie strategie messe in campo dalla dirigenza rossoverde e le carte che sta esaminando l’avvocato rossoverde Manlio Morcella, anche perché in vista ci sono precise scadenze federali e l’ultimatum di Stefano Bandecchi che rivuole indietro i 2 milioni di euro (come garanzia dei diritti edificatori e progettuali della realizzazione della clinica) che aveva messo sul tavolo per salvare la Ternana. Oggi dovrebbe riunirsi il CdA rossoverde e non è escluso che già dalle prossime ore possa esserci qualche novità, anche clamorose.
I tempi che stringono
Nella giornata di domani 12 dicembre il Tribunale Federale dovrà decidere sui punti di penalizzazione, si parla di una sanzione compresa tra i due e i quattro punti, da infliggere alla Ternana per aver disatteso gli adempimenti scaduti il 1° agosto scorso. Non solo. Sempre il 16 dicembre è attesa la scadenza dei pagamenti degli stipendi dei dipendenti sotto contratto.