La segnalazione giunta alla Sala Operativa della Questura alle 22:30 di lunedì 3 luglio riferiva di forti urla di aiuto che provenivano da un appartamento al sesto piano di un condominio di Elce. All’arrivo della volante, i poliziotti si sono introdotti nello stabile e, fin dal piano terra, hanno udito grida femminili provenire da un piano superiore.
Giunti al sesto, la scena che si sono trovati davanti non lasciava spazio a dubbi: un uomo teneva bloccata una donna afferrandola per la gola e, con l’altra mano, la colpiva ripetutamente con schiaffi al volto. Alla vista degli agenti, l’uomo, successivamente identificato per un algerino del ’75, ha cercato di darsi alla fuga correndo per le scale. Con l’aiuto del collega e di un’altra pattuglia giunta in ausilio, l’algerino è stato portato in Questura e la donna accompagnata in ospedale. Sottoposta alle cure del caso, è stata dimessa con prognosi di 4 giorni. Analoga prognosi è stata formulata per il poliziotto che, in conseguenza della colluttazione, aveva riportato lesioni superficiali.
La vittima ha raccontato di avere una relazione con lo straniero ormai da due anni e che fin dall’inizio aveva subito gli accessi d’ira del convivente tradottisi a volte in aggressioni verbali ed altre in aggressioni fisiche. Le forze dell’ordine erano già intervenute in due occasioni l’anno scorso e l’algerino era stato denunciato per maltrattamenti in famiglia. Questa volta l’uomo è rientrato a casa ubriaco ed ha iniziato ad insultarla passando, poi, alle vie di fatto lei ha gridato aiuto nella speranza che qualcuno, udendola, chiamasse la polizia.
Arrestato per il reato di maltrattamenti in famiglia, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, l’algerino è stato associato al carcere di Capanne a disposizione dell’autorità giudiziaria.