Sportello del cittadino, l'Anmic "Sede in centro, fardello ignobile per i disabili" - Tuttoggi.info

Sportello del cittadino, l’Anmic “Sede in centro, fardello ignobile per i disabili”

Redazione

Sportello del cittadino, l’Anmic “Sede in centro, fardello ignobile per i disabili”

Il segretario Mariani, "Si può anche sbagliare, ma si è credibili e seri quando lo sbaglio si ammette e si ripara"
Ven, 04/05/2018 - 16:14

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Nota stampa dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili sulla ormai cronica situazione di disagio  dello Sportello del Cittadino, trasferito da qualche mese in Centro Storico a Palazzo Leonetti Luparini. Il segretario, Enrico Mariani, non usa mezzi termini e definisce “ignobile” la situazione creatasi ai danni dei disabili. Ecco il testo integrale:

Sono passati circa 7 mesi dal trasferimento dello Sportello del Cittadino dalla sede storica e nativa di ex Via dei Filosofi ora Via Busetti (Sede della Comunità Montana e dei Monti Martani del Serano e del Subasio), alla sede di Via del Municipio.
Sin dall’inizio ci sono state numerosissime contestazioni da parte di tutte le categorie della cittadinanza spoletina, comprese quelle ancor più comprensibili degli invalidi civili e degli anziani. Il motivo principale era la difficoltà di raggiungere la nuova ubicazione dello Sportello, in pieno centro storico, con varchi ZTL, assenza di parcheggi, e impossibilità ad arrivare sin davanti l’ufficio per chi non potesse scendere dalla macchina (guarda caso disabili ed anziani).

Questa Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili, che è preposta per statuto alla difesa e tutela dei disabili in ogni ambito, non entrò nella bagarre di queste polemiche e contestazioni, perché si poteva dare adito ad un schieramento in uno o in un altro partito politico che nel frattempo non persero occasione di far valere le loro ragioni, con tanto di conti economici che da una parte portavano risparmio e dall’altra invece alla rimessa delle casse comunali.

L’Associazione, che si è mantenuta e si manterrà sempre apartitica, nel frattempo controllava e monitorava tale situazione sperando che con il passare del tempo si andasse verso un assestamento positivo. Ora però non solo non si è risolto questo problema, ma oltre a ciò sono sorte, o non sono mai state risolte, altre gravissime situazioni, come il completo abbattimento delle barriere architettoniche, l’inadeguatezza dei locali che generano assembramento anche per la presenza di carrozzelle di disabili motori e per la presenza di disabili intellettivi che per loro natura non accettano di stare in luoghi ristretti e con confusione; basti pensare che la sala d’aspetto è situata in gran parte lungo le scale del palazzo.

I programmi telematici su cui si basa l’anagrafe, (ad esempio il rinnovo di carte di identità, o rilascio di ogni certificato) sono molto spesso bloccati, segno di una rete internet scadente e non all’avanguardia come invece lo era nelle vecchia sede dove tali uffici lavoravano con rete fibra ad alta velocità. Le condizioni igieniche precarie costringono tali uffici a rimanere chiusi per disinfestazioni da zecche, ratti ed altri animaletti non proprio simpatici.

In tutto questo quadro la popolazione intera, ma in particolar modo i disabili, si trova a fare non solo il grande sacrificio di un viaggio, ma di numerosi viaggi causa gli inconvenienti sopra decritti, sebbene la grande disponibilità ed il sacrificio di tutti gli impiegati che ci lavorano.

Si ripete e si sottolinea che L’ANMIC non vuole con ciò condannare quelle decisioni a suo tempo prese, ma vuole che questo fardello ignobile, ridicolo e rattristante nei confronti dei disabili e di ENTE MORALE per decreto del Presidente della Repubblica 23.12.1978—Già Ente di Diritto Pubblico SEDE REGIONALE UMBRIA tutta la cittadinanza, finisca.

Si può sbagliare su determinate scelte, ma come in tutte le cose si è credibili e seri quando lo sbaglio lo si ammette e si corre ai ripari, come anche affermato dal Vice Sindaco a seguito di un mio recentissimo contatto.
Pertanto fiducioso, in tempi rapidi, attendo un segnale collaborativo oppure sarò costretto adattivare tutti i mezzi e misure atte a difendere e tutelare la propria categoria.

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