E’ stato un altro consiglio comunale “fiume” quello andato in scena ieri al palazzo comunale di Spoleto. Iniziata alle 20.30 per venire incontro alle esigenze del consigliere del Partito Democratico Marco Rutili, la riunione si è sciolta solo intorno all’una e venti di venerdì, dopo intense discussioni e un piccolo colpo di scena. La maggioranza, presente al gran completo, è riuscita a far approvare il bilancio ambientale – 16 favorevoli e 13 contrari il bilancio finale dei voti – non senza qualche brontolio dell’opposizione, che ad esempio giudica troppo modesto l’incremento sin qui raggiunto dalla raccolta differenziata. Da registrare anche qualche frizione in merito all’emergenza idrica, un argomento troppo attuale per essere ignorato dal massimo consesso cittadino, e che secondo alcuni esponenti dell’opposizione sarebbe stato affrontato con un po’ troppa approssimazione per poter attuare un’adeguata politica di prevenzione.
Il colpo di scena si è consumato però dopo la mezzanotte. All’esame del consiglio c’erano alcune osservazioni sulla variante al Piano Regolatore Generale circa il vincolo di classificazione di alcuni immobili di interesse storico-architettonico. Il Consiglio ha dapprima discusso le singole pratiche, 4 in tutto, e poi le ha votate una ad una. O meglio, le avrebbe votate una ad una, se già alla prima non fossero mancati i numeri. Nonostante tre voti dei consiglieri del Pdl che hanno deciso di “dare una mano” alla maggioranza, i 16 necessari non sono stati raggiunti. “Colpa” dei legami di parentela di 2 consiglieri coi proprietari di alcuni degli immobili e della defezione di altri 2 (Pd), almeno uno dei quali in polemica con il proprio gruppo consiliare che non avrebbe appoggiato la proposta di effettuare un sopralluogo preventivo agli immobili.
In modo forse provvidenziale per salvaguardare il sonno dei consiglieri comunali (si fosse votato su tutte e 4 le pratiche chissà a che ora sarebbe stata sciolta la riunione), il mancato raggiungimento del numero minimo ha di fatto sancito la fine dei lavori. Ma, c’è da giurarci, non quella delle polemiche. Anche perchè l’àncora di salvataggio gettata dal Pdl suona a dir poco stonata. Difficile pensare a un tentativo di avvicinamento al piddì; più facile ipotizzare che quando ci sono interessi (e intorno ad un Prg ne girano solitamente sempre tanti) l'accordo è più facile da trovare. (J.B.)
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(Articolo modificato alle ore 13.54 del 23/06)
