Sara Minciaroni
Era diventato il punto di riferimento per gli assuntori di droghe di Spoleto e Valnerina, molto 'noto' nella città del Festival e ormai anche nei territori limitrofi. Le indagini dei carabinieri di Spoleto in collaborazione con i colleghi di Norcia hanno stroncato nella notte tra sabato e domenica un “rifornimento” importante di hashish che sarebbe arrivato dritto nel mercato spoletino. Il comandante Michele Cutrufo della compagnia Norcia, il comandante Fabio Rufino della compagnia di Spoleto, e il comandante del Norm di Norcia Enrico Alfano hanno reso noti questa mattina a Perugia i particolari dell'operazione che ha portato all'arresto di 5 persone con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Una “banda” multietnica. Tra le particolarità del blitz che ha portato al sequestro 118 ovuli di hashish (probabilmente proveniente dal Morocco e di ottima qualità), c'è sicuramente la composizione eterogenea del gruppo degli arrestati. Un marocchino del 1981 è il soggetto da cui si è originata l'indagine. Da tempo i militari, grazie a servizi di osservazione, avevano notato che i giovani spoletini e della Valnerina si rifornivano da lui. Sono almeno 5 o 6 le persone fermate negli ultimi due mesi e segnalate come assuntori, ad aver dichiarato di aver acquistato da lui la droga. E quindi sabato notte i militari lo hanno seguito. Fino a Perugia. Dove l'uomo, si è incontrato nei pressi di un hotel di Ponte San Giovanni con un gruppo di persone, i suoi “rifornitori”, come spiegato dai militari. Gli altri quattro sono originari rispettivamente del Marocco, della Bulgaria e Romania.
Una donna incinta. L'incontro per il passaggio della 'merce' è avvenuto in un parcheggio della periferia perugina. In una autovettura c'era il marocchino residente a Spoleto, nell'altra 4 persone: due uomini e due donne. Due coppie, una delle quali in attesa di un bambino, con la donna al quinto mese di gravidanza. L'altra donna invece aveva addosso la droga. Per eludere i controlli avevano scelto di nascondere l'hashish addosso a lei, avvolgendoglielo con il cellophane attorno all'addome. I militari hanno atteso che avvenisse lo scambio. 8050 euro, la cifra pagata per l'oltre 1 chilo e 300 grammi di “fumo”, che sul mercato al dettaglio avrebbe fruttato oltre 12 mila euro. I quattro “corrieri” provenivano tutti dalla Francia. Adesso si indaga per capire se la droga è arrivata per la prima volta o se il “canale” era stato aperto già da tempo. Come sospettano gli inquirenti. I cinque arrestati sono stati tutti trasferiti nel carcere di Capanne. Continuano dunque le indagini per i carabinieri che stanno cercando di tracciare una 'mappa' anche dei clienti del marocchino.