“La dismissione del vivaio dell'ex Comunità montana rischia di avere ripercussioni molto negative per l'economia locale, con la perdita di posti di lavoro e la fine di un punto di riferimento d'eccellenza per le attività agricole e forestali del territorio. E' necessario superare gli ostacoli burocratici, legati al passaggio della struttura sotto l'Agenzia forestale regionale dell'Umbria (Afor), che si frappongono ad una corretta e redditizia gestione della struttura”. Giancarlo Cintioli, consigliere regionale del Partito democratico dell'Umbria, esprime “preoccupazione per il destino del vivaio di Capezzano di San Martino in Trignano di Spoleto”, struttura della ex Comunità Montana dei Monti Martani – Serano – Subasio, che è di recente salita alla ribalta della cronaca per l'interruzione dell'attività di vendita.
Annunciando la presenza a Spoleto per un sopralluogo dell'assessore regionale all'agricoltura Fernanda Cecchini assieme al presidente dell'Afor Massimo Bianchi, il consigliere Cintioli ribadisce come “la decisione intrapresa rischia di causare danni economici non solo all’Agenzia forestale regionale, subentrata nella gestione, ma anche alle numerose imprese agricole del territorio che avevano intenzione di acquistare piante da una struttura che ha un ruolo altamente innovativo nella sperimentazione delle varietà tartufigene e degli ulivi”.
“Il vivaio – afferma Cintioli – in questo anno di passaggio all’Agenzia, grazie a specifici investimenti, ha recuperato una forte operatività, anche nel settore della tartificoltura, tanto che in una sola stagione di vendita di piantine tartufigene al solo costo di produzione sono stati introitati oltre centomila euro. Il problema della struttura – sottolinea – è sorto quando i dirigenti del settore foreste della Regione, esaminando le disposizioni legislative, hanno delineato un ruolo di 'ente non economico' all'impianto, anche a causa della natura giuridica dell’Agenzia, stabilendo l'impossibilità per il vivaio di commercializzare e vendere le piantine”.
“A questa vicenda – conclude Cintioli – va velocemente trovata una soluzione, che non può essere quella della dismissione del vivaio: l’incontro con l’assessore regionale Fernanda Cecchini è proprio finalizzato a trovare soluzioni alternative come, ad esempio, il coinvolgimento di altri soggetti”.