Dopo un anno di rodaggio, quello in corso, reso complicato dall’assenza di una sede e dal terremoto, la Spoleto Art academy guarda al futuro e punta alla Cina, ma anche ai legami col territorio. E per questo sta organizzando un progetto per celebrare il maestro Gian Carlo Menotti nel decennale della sua scomparsa, mettendo in scena una sua opera, “Il telefono”.
A fare il punto sull’accademia che punta a formare nuovi scenografi e artigiani del mondo dello spettacolo sono stati l’assessore comunale di Spoleto Camilla Laureti, il direttore dell’Art Academy Silvio Cattani e la professoressa Ivana D’Agostino, docente dell’Accademia di belle arti di Venezia.
Sede pronta entro l’autunno – Un passo importante arriverà con la sede dell’Accademia, nei locali del giudice di pace nell’ex caserma Nino Bixio, che dovrebbe essere messa a disposizione entro l’inizio del nuovo anno scolastico. L’impegno è stato preso dall’assessore Laureti: “faremo di tutto perché questo obiettivo sia realizzato“. Anche perché la sede provvisoria di palazzo Mauri se in questo “anno zero” è stata sufficiente, dal prossimo non lo sarà più o almeno questo è l’auspicio dell’Accademia. “Avere una sede è importante sotto vari aspetti – ha spiegato Cattani – in primis perché noi vogliamo essere considerati una realtà locale, tanto che abbiamo intenzione di inserire nella struttura organizzativa rappresentanti del Comune di Spoleto. Ed una sede ci consentirà di avere un dialogo con le realtà culturali locali, come il Festival dei Due Mondi, il Teatro Lirico Sperimentale e LaMama”. Oltre ad essere, ovviamente, presupposto per il riconoscimento della qualifica rilasciata dal Miur (questione attualmente bypassata grazie ad un accordo con l’Accademia di belle arti di Venezia).
Ricordo di Menotti – Proprio nell’ipotesi di un maggiore integrazione con la città, la Spoleto Art academy ha in mente un’iniziativa per celebrare il maestro Gian Carlo Menotti, di cui quest’anno ricorrono i 10 anni dalla scomparsa. Il progetto prevede una messa in scena al Teatro Caio Melisso della pièce lirico-teatrale “Il Telefono”, opera piuttosto breve del maestro, con scenografie realizzate dagli allievi dell’accademia. L’accademia ha intenzione di coinvolgere nell’iniziativa il Teatro Lirico Sperimentale.
Sguardo verso la Cina, a luglio delegazione in città – Se l’obiettivo dell’Art academy è quello di coinvolgere almeno 15-20 persone per il prossimo anno didattico (mirando all’abbattimento dei costi e delle rete), in cantiere ci sono altri progetti ambiziosi, come il coinvolgimento di istituzioni cinesi. A luglio, quindi, una delegazione dall’Università di scienze e comunicazione di Qingdao, guidata dal professor Yang Jianhua (preside dell’Accademia di comunicazione ed animazione) arriverà in città per assistere ad alcuni spettacoli del Festival dei Due Mondi e per porre le basi per future collaborazioni istituzionali per il futuro. Tra le prospettive – anche se Cattani ama rimanere con i piedi per terra – c’è la possibilità di organizzare dei corsi propedeutici di apprendimento della lingua italiana grazie alla storia dell’arte rivolti a studenti cinesi che vogliono frequentare accademie artistiche in Italia, come anche dei corsi di specializzazione.