Adela Mihaela Balaie è in prognosi riservata e si trova ancora ricoverata presso l’ospedale ‘Torrette’ di Ancona. Le sue condizioni vengono comunque definite stazionarie dai medici del nosocomio anconetano, dopo che nel pomeriggio di ieri è stata sottoposta ad un importante intervento chirurgico al torace. La donna trentanovenne, di origini rumene, è stata colpita domenica scorsa dal marito Roberto Paglia, quarantanovenne folignate residente, insieme alla famiglia, nella frazione di Corvia. A seguito di un violento litigio, l’uomo ha sparato cinque colpi con una pistola calibro nove durante una lite esplosa nel campeggio Spinnaker di Santa Maria a Mare in provincia di Fermo a poca distanza da Porto San Giorgio, località balneare particolarmente frequentata dai folignati. La donna era in vacanza con il figlio tredicenne, e lui li aveva raggiunti qualche ora prima. Al momento della tragedia il giovane non era presente ed è stato temporaneamente affidato ai familiari della coppia. Gli inquirenti non hanno ancora trovato l’arma utilizzata dal marito mentre i bossoli sono stati rinvenuti lungo il vialetto del camping, dagli uomini della polizia scientifica di Fermo. Il caricatore è stato trovato all’interno di una Fiat Punto in sosta nei pressi del complesso vacanziero, il mezzo è stato infatti subito perquisito dalle forze dell’ordine intervenute sul posto. L’auto così come la roulotte sono state sottoposte a sequestro. Intanto prosegue il lavoro degli inquirenti: ieri mattina presso il tribunale fermano è stato convalidato l’arresto dell’aggressore, l’accusa è quella di porto abusivo di arma da fuoco e di tentato omicidio nei confronti della moglie. L’uomo, un artigiano attivo nel comparto dell’edilizia anche come piastrellista, ha passato la nottata nella camera di sicurezza della stazione dei Carabinieri di Fermo. Al momento dell’udienza di fontre al giudice delle indagini preliminari, si sarebbe però avvalso della facoltà di non rispondere. Come già emerso, tra l’altro, il folignate aveva già a suo carico denunce da parte della moglie per molestie ed ingiurie, sia nel 2012 che nel 2014 all’incirca un mese fa. Proprio in ragione di tali episodi, era stato colpito da un apposito provvedimento che gli vietava la detenzione di armi. A condurre l’indagine sono i Carabinieri di Fermo guidati dal capitano Pasquale Zaccheo e gli agenti del commissariato comandati da Roberto Palcani, coordinati dal sostituto procuratore di Fermo, Nadia Caruso.
In base alla testimonianza di un poliziotto della questura di Perugia in forza all’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, tra i primi a rincorrere l’aggressore, si potrebbe giungere ad un punto di svolta in merito alle operazioni di ricerca dell’arma utilizzata. L’agente, ovviamente non in servizio ma in vacanza nello stesso campeggio, riferisce infatti di aver sentito dire dal folignate che la pistola sarebbe stata “presa da qualcuno e ‘ripulita”. Dopo i colpi sparati, l’uomo è stato trovato dietro una vettura a circa quaranta metri di distanza dal luogo della tragedia, in stato confusionale ma senza la calibro nove. Insieme al poliziotto, è prontamente intervenuta anche la guardia del campeggio.
E da Foligno si muovono le istituzioni, con la neo assessore alle Politiche di genere, Silvia Stancati, che esprime ufficialmente piena solidarietà alla donna gravemente ferita dal marito.
“Si condanna con forza il gesto di violenza e si auspica anche una pena esemplare per l’autore del fatto – dichiara la Stancati – siamo disponibili, con i nostri servizi, per offrire il nostro supporto. Nell’augurarci la sua guarigione, confermiamo il nostro impegno a tutela delle donne attraverso le diverse iniziative attivate in questi anni dall’amministrazione comunale per la sensibilizzazione della popolazione su questo fenomeno”.
Non fa mancare il suo commento neanche la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che in uno sfogo sulla sua pagina di Facebook, scrive: “Mentre oggi si sono celebrati i funerali di Ilaria, un altro uomo di Foligno spara alla moglie, ora in ospedale in grave condizioni, sembra per gelosia. Ancora una volta in ambito familiare. Ancora una volta maschi malati sparano ed uccidono. E c’è’ anche chi si oppone a definirlo un femminicidio….qui siamo alla strage delle donne…e’ ora di dire basta, fermare disarmare curare l’anima di questi uomini in difficoltà ….”
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