Nella gloriosa tradizione dell’ironico a Spoleto, non si può dimenticare la famosa lezione di guida per la patente con protagonisti Sor Clemente e Ziu ‘Ngilinu, coppia di improbabili parenti inventata dalla geniale e lucida ironia di Alberto Talegalli.
Durante una lezione di guida tempestosa, nell’affrontare una curva pericolosa, il Sor Clemente terrorizzato grida a Ziu ‘Ngilinu “Tira lu freno a mano, tiraaaa”.
E Ziu ‘Ngilinu che “c’ha du straccia di bicipiti” da vero villico umbro, con una manovra netta, strappa l’asta del freno e, con tutte le molle penzolanti (i famosi “sardaleoni a penne”), la consegna a un Clemente esterrefatto, commentando “eccolo, mò voio vedè che ce fai”
Ecco, qualcosa di simile è accaduto ieri a Spoleto, e non a Pincano, quando dopo una manovra spericolata sulla nuova ordinanza per la Ztl, durata appena 48 ore, qualcuno, uno Ziu ‘Ngilinu a caso con tanto di delega, ha tirato il freno a mano con tanta e tale forza da strappare l’intero sistema frenante “con tutti i sardaleoni a penne”.
La curva pericolosa e le frenate a “secco”
Si sapeva da tempo che Spoleto, come l’Italia tutta, stava affrontando una “curva pericolosa”, e che tutte le manovre messe in atto, non ultima quella di voler programmare due weekend lunghi di Festival, erano indirizzate a raggiungere una meta senza dover consumare la macchina (freni inclusi).
E invece parrebbe che la guida della città abbia il vizio di precipitarsi in curva e poi tentare la sbandata controllata. Ovviamente strillando a Ziu ‘Ngilinu di metterci una pezza.
E si, perchè c’è sempre uno che guida allegro e uno che tira il freno a mano appena vede un pericolo.
Solo nelle ultime settimane era successo con la Casina dell’Ippocastano e i giardini attigui (richieste di assegnazione per progetti sull’area prima accolti entusiasticamente e con qualche salamelecco, e poi “frenati” vorticosamente in presenza di curva pericolosa).
Il post via social alla Sor Clemente
Ora ci mancava la ZTL, prima promessa a commercianti e operatori turistici sempre aperta e poi chiusa a doppia mandata in una ordinanza, smentita poco dopo via social con un post alla Sor Clemente, tipo “Contrordine compagni, guidavamo allegri e invece avemo dovuto frenà a secco! Eccove lu freno a mano”.
Che viziaccio quello di dotarsi di un ufficio stampa comunale efficiente e rigoroso e poi mandare rettifiche via social, come se la colpa fosse degli uffici.
Così a Spoleto, ricapitolando, abbiamo due aree di ZTL, la A e la A1. Dalle ultime notizie quella chiusa h24 sarà la A1 e quella che rimane aperta h24 (fino a metà agosto) sarà la A. Ma questo solo dopo aver strappato il freno a mano, sia chiaro.
Infatti l’ordinanza pubblicata il 1 giugno rispetto agli accordi con commercianti e operatori turistici è stata tutta una frenata a secco. Apertura h24 solo dal lunedì al giovedì e gli altri giorni, come sempre avvenuto d’estate tutti gli anni, chiusure notturne.
Si dice che il provvedimento si sia reso necessario a causa dei recenti assembramenti movidosi di Piazza del Mercato. Ma chi glielo spiega ora ai residenti (pro-chiusura) e agli operatori commerciali e turistici (pro-apertura) che nella Fase 2 post Covid-19 la Fase 2 è da intendersi Frenata 2-a secco?
E proprio nel momento in cui tutto riparte e tutte le maggiori città umbre si dotano di provvedimenti largamente tolleranti per favorire la maggiore attrattività dei propri centri storici.
Per fortuna che c’è il Parco
Ma non tutto è perduto, perchè nel trambusto generale tra chi guida, chi frena, chi promette e chi “io non ne so nulla”, ti salta fuori un Furmicone qualsiasi che spariglia la partita e lancia la pensosissima proposta della Città Parco pensando forse di stare nell’amena Pincano.
“Coraggio primi tempi. Tanto doppo, sempre peggio!” motteggiava un telegramma augurale per il matrimonio di Sor Clemente e Gerza.
Non bastasse la lezione sui tanti problemi che i vincoli di alcuni parchi naturali hanno creato nelle aree di riferimento (anche in Umbria), ci mancava solo di applicare lo stesso schema anche ai centri storici martoriati da terremoti, virus e batteri politici (o anche politica batterica).
Un progetto Frou Frou del Tabarin che manco a dirlo, o anche ca va sans dire a piacimento, obbligherà a una serie di divieti e limitazioni, che manco Dio lo sa (oltre a non saperlo nemmeno gli estensori del progetto).
Parrebbe che Spoleto ami la controtendenza o anche la diversità tout court. In Umbria si apre tutto e a Spoleto recintiamo a parco. Sfornando magari ordinanze pincanesi.
Di sicuro sarà impossibile veder sfrecciare auto con a bordo Sor Clemente e Ziu ‘Ngilinu, che “sarvognuno” non distruggeranno più freni a mano e sardaleoni, visti i divieti di transito e i limiti di velocità uso pedagna.
Si vociferà nel frattempo che Tommaso Barbanera, capo indiscusso dei commercianti di Spoleto (inferocito per la frenata a secco), stia approntando una cittadella della velocità a Pincano, dove di parco non se ne parla manco a cercarlo e dove del freno a mano non frega niente a nessuno.
Spoleto, o cara… tanto doppo, sempre peggio! Stop.