Società edile "sacrilega", scoperta truffa nella ricostruzione di un monastero - Tuttoggi.info

Società edile “sacrilega”, scoperta truffa nella ricostruzione di un monastero

Redazione

Società edile “sacrilega”, scoperta truffa nella ricostruzione di un monastero

La ditta di Assisi ha richiesto ulteriori pagamenti asserendo di aver sostenuto costi maggiori rispetto a quanto inizialmente preventivato, sequestrati beni per oltre 600mila euro all'impresa
Gio, 01/06/2017 - 13:30

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Nei giorni scorsi i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, disposto dal Gip del locale Tribunale, su beni mobili ed immobili di proprietà dei titolari di una società edile di Assisi, per un controvalore di oltre 600.000 euro.

Le ragioni del sequestro vanno ricercate nei lavori di ricostruzione del Monastero delle Benedettine di Santa Maria della Fonte a Fossato di Vico, danneggiato dal sisma del 1997.

Le religiose, dopo aver chiesto ed ottenuto dalla Regione Umbria, per il tramite del Comune, l’ammissione ai finanziamenti pubblici per la ricostruzione del Monastero, per un importo di oltre un milione e 700.000 euro, avevano affidato i lavori alla società assisana. Terminata l’opera, l’impresa edile ha richiesto ulteriori pagamenti, asserendo di aver sostenuto costi maggiori rispetto a quanto inizialmente preventivato e già ricevuto. Il Monastero ha quindi incaricato tecnici di fiducia per verificare la correttezza della richiesta, i quali hanno rilevato alcune irregolarità nell’esecuzione dei lavori.

La Madre Badessa del Monastero ha così denunciato tali fatti all’Autorità Giudiziaria, che ha delegato il Nucleo di Polizia Tributaria di Perugia all’effettuazione dei necessari riscontri.

L’attività investigativa delle Fiamme Gialle ha portato alla luce non solo l’incompletezza dei lavori svolti, ma anche una maggiorazione dei costi effettivamente sostenuti, oltre alla non conformità di alcune opere rispetto alle prescrizioni imposte dalla Sovrintendenza. Conclusioni che hanno trovato ampia conferma nell’ulteriore consulenza tecnica disposta dall’Autorità Giudiziaria.

La Polizia Tributaria ha inoltre accertato che l’importo dei lavori effettivamente eseguiti dalla ditta assisana, in conformità alle prescrizioni imposte dalla Sovrintendenza e, pertanto, ammissibili a contributo, erano notevolmente inferiori a quanto percepito, segnalando all’Autorità Giudiziaria i titolari della ditta edile per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e, conseguentemente, proponendo il sequestro preventivo della somma indebitamente percepita, oltre 600.000 euro.

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