C'era anche l'assessore regionale Mario Giovannetti all'iniziativa promossa a Sant'Anatolia di Narco per parlare dello sviluppo economico del comune ma anche di tutta la Valnerina.
L'incontro, dal titolo “Dalla messa in sicurezza e riqualificazione allo sviluppo della zona per insediamenti produttivi”, ha trattato le difficoltà dell'area industriale di S. Anatolia, dovute alla dichiarazione di inedificabilità a partire dal 1999 a causa del rischio idraulico derivante dalla presenza in loco del Fosso delle Scentelle.
L'iter che ha caratterizzato la zona, nata grazie a contributi che seguirono al sisma del 1979 in Valnerina, è stato illustrato dal sindaco di S. Anatolia, Amedeo Santini. Sono stati, in questi anni, oltre due i milioni di euro investiti per completare i lavori che consentiranno, presumibilmente entro la fine del 2008, di mettere a regime l'area e di consentire l'apertura di nuove aziende.
La soluzione al problema è stata trovata grazie alla collaborazione tra istituzioni, un modo di operare che è stato lodato dall'assessore regionale. “Si è lavorato insieme – ha affermato Giovanetti – e si è riusciti a mettere in campo un progetto che in termini innovativi ha consentito di recuperare questa area per attività produttive. Un esempio anche per molte altre zone dell'Umbria”.
“Gli imprenditori sono soddisfatti di questo intervento” ha commentato il presidente locale di Confindustria, Fabio Chiavari. “Le aziende sono sottoposte ad una concorrenza straordinaria, per questo servono collaborazioni con istituzioni e progetti condivisi da fare in tempi brevi perché il mercato non sta lì ad aspettare noi”.
Insomma, se mancano solo i lavori di completamento per rendere del tutto edificabile l'area ed il successivo collaudo, l'appello degli imprenditori e del comune è che si faccia in fretta. “Occorre creare le condizioni – ha detto il sindaco di S. Anatolia – per permettere che mentre si realizza l'ultimo stralcio dei lavori di messa in sicurezza sia possibile poter iniziare a rilasciare permessi a costruire, approvare piani attuativi, assegnare lotti di terreno già di proprietà comunale, vincolando i rilasci dei permessi di agibilità alla avvenuta esecuzione dei lavori di completamento, al collaudo dell'area ed allo svincolo dell'area che avverrà con provvedimento finale dell'autorità di bacino previa istruttoria dell'autorità idraulica locale. Chiediamo quindi a Regione, Provincia ed Autorità di bacino – ha concluso Santini – un ultimo aiuto ovvero di aprire una fase transitoria di dodici mesi in cui sia possibile quanto ho appena detto per non lasciarci sfuggire imprenditori, investimenti e posti di lavoro per la nostra area di insediamenti produttivi, per il nostro territorio, per la nostra Regione”.
Al dibattito è intervenuta anche la presidente della comunità montana della Valnerina, Agnese Benedetti: “La nostra valle – ha spiegato – sente forte il problema dell'occupazione. Come comunità montana abbiamo capeggiato un progetto integrato per la Valnerina, mettendo insieme numerosi imprenditori. Anche grazie a quest'iniziativa di oggi si sta dunque avviando una serie di progetti di promozione di questo territorio”.
Sa.Fra.