Sentieri ed emendamento Puletti, scintille in tv (VIDEO) Si tenta una mediazione

Sentieri ed emendamento Puletti, scintille in tv (VIDEO) Si tenta una mediazione

Redazione

Sentieri ed emendamento Puletti, scintille in tv (VIDEO) Si tenta una mediazione

Gio, 15/02/2024 - 11:38

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Acceso confronto a Trg con l'esponente della Lega, rappresentanti di cacciatori, tartufai, guide e ambientalisti

Stavolta non erano nell’atrio di Palazzo Cesaroni, con alle spalle i manifestanti armati di fischietti, ma quando si incontrano ambientalisti e Manuela Puletti, soprattutto di questi tempi, non mancano mai le scintille.

L’occasione per un chiarimento – che a conti fatti, non pare esserci stato – l’ha offerta la trasmissione di Trg “Link”, (VIDEO) condotta da Cinzia Tini, dedicata al cosiddetto “emendamento Puletti”, poi approvato dalla maggioranza in Consiglio regionale, che regolamenta l’accesso dei mezzi a motore sui sentieri e sulla viabilità secondaria.

Ospiti, oltre all’esponente della Lega prima firmataria dell’emendamento, il rappresentante di Libera Caccia Alessio Taddei e il presidente dell’Associazione tartufai Altotevere Andrea Canuti, favorevoli alla nuova norma. A spiegare le ragioni di chi ne chiede invece il ritiro o comunque una sostanziale modifica, il presidente del Cai Umbria Gianluca Angeli, il presidente dell’associazione Tramontana (guide) Raffaele Capponi e il delegato Wwf Raffaele Pagliacci.

Scintille

Chi con toni accesi, chi con modi più pacati, ciascuno ha espresso le proprie posizioni sulla normativa in questione. Puletti ha spiegato che l’emendamento in fase di approvazione del bilancio regionale è stato presentato nell’ottica di eliminare un’incongruenza derivante da un precedente intervento sulla norma, approvato nel 2022 da tutto il Consiglio regionale, che ha portato a disparità interpretative, con conseguenti multe (104 euro l’importo) e contenziosi. Ribadendo che il principio deve essere quello di far convivere le diverse modalità di fruizione della montagna, nel rispetto di norme certe.

Gli ambientalisti contestano la legittimità della norma (anche rispetto alla legislazione nazionale e comunitario) e la sua opportunità, ritenendo che in questo modo si aumentano i rischi per chi effettua trekking, si danneggiano gli stessi sentieri e attua un inquinamento (anche acustico) che danneggia l’ecosistema.

Casi concreti a supporto delle diverse tesi

Da entrambe le parti, poi, sono stati citati casi concreti a sostegno delle proprie tesi. Gli ambientalisti hanno parlato di moto da cross avvistate nel Ternano sugli sterrati del percorso francescano. Proprio le motociclette da cross, da quanto emerso, sono i mezzi a motore che più preoccupano gli ambientalisti, perché riescono a transitare su sentieri che alle auto sono comunque fisicamente preclusi.

Cacciatori e tartufati hanno invece parlato di multe ingiustificate dovute proprio ad assenza di chiarezza e diverse interpretazioni. Che non riguardano solo le loro categorie, ma anche cittadini comuni che si recano saltuariamente nei boschi e nelle aree rurali. Portando l’esempio di quanto avvenuto nei giorni scorsi, dove alcune auto di famiglie sono state multate perché in sosta lungo una sterrata che conduce a un’area archeologica nonostante l’assenza di cartelli di divieto.

I cartelli

Quanto ai cartelli, che in base all’emendamento approvato devono essere affissi per dichiarare un tratto non percorribile, gli ambientalisti lamentano il fatto che i soldi attualmente inseriti in bilancio (10mila euro) risultano irrisori. E che comunque risulta impossibile tabellare tutta la sentieristica.

Puletti, d’altra parte, ha ricordato che al momento non c’è neanche una richiesta da parte di un Comune per effettuare nuove tabellazioni.

Il nodo, anche in questo caso, è dato dai diversi obiettivi che le parti si prefiggono. Gli ambientalisti pensano alla tabellazione di tutti i sentieri, ritenendo che lì il divieto dei mezzi a motore debba essere assoluto. Dall’altra parte si ritiene invece che i tratti e i percorsi dove inserire i divieti debbano essere decisi puntualmente, consentendo il transito negli altri.

Tentativi di mediazione

Nel giorno di San Valentino (la diretta della trasmissione è andata in onda mercoledì sera, in replica giovedì alle 17.30; venerdì alle 16.30; domenica alle 18.30) la conduttrice ha provato a favorire un punto di confronto. Pur dovendo faticare non poco, in certi momenti, per riportare la calma in studio.

I rappresentanti delle diverse associazioni hanno detto, almeno a parole, di essere pronti a valutare le reciproche diverse esigenze. Ma essendo molto distanti i punti di vista da cui ciascuno parte, risulta difficile trovare una mediazione che accontenti tutti. Considerando anche che oltre a quelle presenti in trasmissione ci sono almeno altre due categorie interessate alla vicenda, i motociclisti e i ciclisti.

Messaggi alla Giunta regionale

Gli ambientalisti si attendono dalla Giunta regionale una sostanziale revisione della norma. Auspicando anzi che si annullino gli effetti dell’emendamento prima di rimettere mano alla normativa. Cacciatori (Taddei ha ricordato il documento firmato da tutte le principali associazioni venatorie) e tartufai ritengono che possano esserci degli aggiustamenti, ma senza snaturare la norma così come modificata dall’emendamento.

Angeli ha annunciato che il presidente del Cai nazionale, Montani, ha inviato una lettera alla governatrice umbra Donatella Tesei. Puletti ha ricordato che una sollecitazione di tutt’altro genere alla presidente è arrivata dai presidenti nazionali di Federcaccia (Buconi) e Libera Caccia (Sparvoli).

Ipotesi in maggioranza

Alla Giunta, quindi, il difficile compito di trovare soluzioni che possano mediare tra le varie soluzioni. Con alcuni assessori, in particolare, che hanno provato a formulare delle proposte e la presidente Tesei che intende comunque seguire la linea concordata dai vertici del centrodestra, che nei giorni scorsi si sono incontrati proprio per affrontare questo tema.

Al momento le ipotesi sono quelle di aumentare lo stanziamento in bilancio per tabellare nuovi divieti. E di rafforzare, esplicitandoli se necessario, la tutela relativa ai cammini riconosciuti, a cominciare da quelli religiosi. Oltre a questo, si sta valutando, con i tecnici, di prevedere dei divieti di accesso ai mezzi a motore in particolari aree da tutelare, previa revisione puntuale delle stesse.

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