Carlo Ceraso
E’ sotto choc l’amministrazione comunale di Trevi, o meglio la ormai ex, spazzata via dalla odierna sentenza del Tar dell’Umbria che ha decretato l’annullamento della consultazione elettorale che lo scorso maggio aveva consegnato la guida della cittadina umbra al candidato del Pd Bernardino Sperandio (sorretto anche da psi e prc). Dunque, giunta azzerata e consiglio comunale sciolto. Dopo appena 88 giorni di mandato. La sentenza ha effetto immediato e per questo il Prefetto di Perugia potrebbe già fra poche ore inviare il Commissario che prenderà le redini di Trevi fino alle prossime elezioni, che presumibilmente si terranno nella primavera 2012 in concomitanza con quelle per il rinnovo dei consiglio comunali di Narni e Todi.
Il 17 maggio finì 2.328 per Sperandio a 2.314 per Luigi Andreani, il candidato del Pdl. Una manciata di voti che convinsero i legali del centrodestra a presentare il ricorso amministrativo. Anche perchè sapevano dove andare a parare: il nodo del contendere erano le 35 schede di cittadini comunitari (di nazionalità romena) che avevano presentato in ritardo la domanda di iscrizione alle liste elettorali che erano però state considerate ugualmente valide dagli organi di controllo.
L’imbarazzo del sindaco – Al telefono Bernardino Sperandio non nasconde la propria amarezza: “non conosco la sentenza nei dettagli – dice in serata a Tuttoggi.info -, domani mi recherò dai nostri legali per studiarla ma mi sento già di poter anticipare che faremo ricorso al Consiglio di stato. E’ una situazione critica e imbarazzante anche perché la sentenza censura una gestione che era stata avallata dalla Commissione elettorale”.
Il cin cin dell’avversario – A dir poco euforico l’avversario, Luigi Andreani, consigliere alla Provincia di Perugia, che in serata ha voluto festeggiare in un locale della zona con il suo comitato elettorale. Fra una telefonata e l’altra di tutto il quartier generale del Pdl regionale: “Siamo felicissimi perché questo dispositivo accoglie in pieno la nostra, anzi mi sento di dire che per certi aspetti questa sentenza, nonostante la fondatezza del ricorso, è stata scritta anche un pizzico di coraggio”. Andreani entra poi nella vicenda, senza fare accuse precise: “abbiamo perso per 14 voti ma quelle 35 schede hanno pesato in maniera determinante, tutte approntate dalla stessa mano e di certo non è stato nessuno dei nostri”. Come dire che lui è il vincitore morale di queste elezioni al veleno. “Ora però dobbiamo rimboccarci le maniche e cominciare da subito la campagna elettorale, possiamo farcela, stavolta ancora di più”. Troppo presto per il centrosinistra, che ha accusato la ‘tranvata’, pensare al futuro. Di certo oggi pesano ancor più i 314 di Sel che non trovò l’accordo con il centrosinistra.
Chi va a casa – sono 13 i componenti di giunta e consiglio che domattina dovranno liberare scranni, armadi e scrivanie. A fare le valigie saranno Bernardino Sperandio (sindaco), Paolo Pallucchi (vicesindaco), Stefania Moccoli (assessore), Gianluca Tribolati (assessore), Roberto Venturini (assessore), Giuliano Nalli, Massimo Orlano Lezi, Francesco Pietrolati, Gianni Terenzi, Luigi Andreani, Mirko Menicacci, Andrea Ricci, Duilio Chianella.
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