l Festival Segni Barocchi ha dedicato la sua 45/a edizione a William Shakespeare e a Foligno arriva Gabriele Lavia, una delle figure più rappresentative del teatro italiano degli ultimi cinquant’anni e regista di molte opere del drammaturgo inglese.
Martedì 3 settembre, alle 21, nella corte di Palazzo Trinci, a Foligno, Lavia affronterà il tema: “Il non essere”, attraverso le letture di Shakespeare. Il problema dell’essere caratterizza l’opera dell’autore britannico, tra cui Otello, Macbeth, Amleto, Re Lear. Lavia nel 1975 firma con Otello di Shakespeare la sua prima regia. Come regista e interprete mette in scena, fra gli altri, dello stesso autore: Amleto (tre edizioni) Macbeth (due edizioni) Otello (due edizioni),Riccardo ll, Riccardo III, Misura per Misura, Molto Rumore per Nulla.
Lavia, dopo il diploma all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica è stato diretto da registi quali Giorgio De Lullo, Orazio Costa, Giorgio Strehler, Giuseppe Patroni Griffi, Giancarlo Sbragia, Luigi Squarzina, Mario Missiroli, Aldo Trionfo, Marco Sciaccaluga.
Ha curato la regia di numerose opere teatrali e liriche, ottenendo riconoscimenti nazionali ed internazionali.
E’ stato direttore del Teatro Metastasio di Prato, condirettore del Teatro Eliseo di Roma, direttore di Taormina Arte, direttore del Teatro Stabile di Torino, direttore del Teatro di Roma, direttore Artistico del Teatro Nazionale Della Toscana.
Come attore di cinema è stato diretto tra gli altri da Francesco Nuti, Dario Argento, Gabriele Muccino, Tonino Cervi, Giuseppe Tornatore, Pupi Avati, Francesco Maselli, Damiano Damiani, Mauro Bolognini ed è a sua volta regista cinematografico. È autore di numerose sceneggiature cinematografiche e di due libri.
Tra i premi ricevuti, si ricorda il Premio Miglior Regia Televisiva Nel Mondo, il Nastro D’Argento, il premio Eti, il premio Flaiano, il premio Columbus, il premio Franco Enriquez, il premio Persefone, il premio Simoni.