Si parla di Centro Servizi a Cerbara e addirittura della Piastra Logistica ma l'ultima parola spetta all'Usl | Cgil, Cisl, Uil e Pensionati "Ritardo gravissimo"
Continua a far discutere il “ritardo” nell’istituire il secondo punto vaccinale a Città di Castello, dove le varianti Covid continuano a far registrare 30 positivi al giorno.
La zona nord del Comune, così come San Giustino e Citerna – per i quali raggiungere il Cva di Trestina (o peggio il punto di Umbertide) è tutt’altro che agevole – reclamano a gran voce un’altra sede più vicina per l’inoculazione dei vaccini.
Bacchetta “Decisione spetta all’Usl”
“L’Usl Umbria 1 ci ha chiesto di collaborare all’individuazione di due centri vaccinali nel nostro territorio, che servissero non solo Città di Castello, ma anche l’intero comprensorio dell’Altotevere – ha chiarito il sindaco tifernate Luciano Bacchetta – Noi abbiamo quindi messo a disposizione l’intero patrimonio comunale. Ora deve essere l’Usl a stabilire quale sede sia idonea e farlo quanto prima, perché noi possiamo collaborare, ma non spetta a noi la decisione finale”.
Ipotesi Centro Servizi a Cerbara
Negli ultimi giorni intanto ha preso sempre più piede l’ipotesi del Centro Servizi di Cerbara, che attualmente ospita anche il punto per l’effettuazione dei tamponi in auto (drive-through).
Idea condivisa e suggerita anche dalla maggioranza tifernate (Pd, Psi e Democratici per Castello): “E’ un punto che si presta bene sia a livello logistico (uscita e45, al confine proprio con i Comuni di San Giustino e Citerna) che strutturale. E’ dotata di ampi spazi che potrebbero fungere da ambulatori, con bagni e aree di attesa per l’utenza che dovrà trattenersi per verificare eventuali effetti collaterali. Poche e ridotte modifiche nella logistica di accesso renderanno il centro immediatamente fruibile, previa sanificazione dei locali. Farsi trovare pronti, è un dovere della nostra amministrazione oltre che la dimostrazione di un impegno serio a favore della nostra comunità”.
Ipotesi piastra logistica, la lettera dei sindacati dalla Tesei
L’altra ipotesi nell’aria già da qualche giorno è quella della piastra logistica, di proprietà della Regione, per la quale però l’amministrazione comunale non ha ancora avuto risposte.
A sollecitare la presidente Donatella Tesei sono intervenuti oggi (sabato 6 marzo) anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil Altotevere oltre a quelli dei Pensionati: “A qualche settimana dall’inizio della campagna vaccinale, – scrivono in una lettera indirizzata alla governatrice – preoccupa che la Regione Umbria non abbia ancora individuato tutti i punti vaccinali necessari. In Altotevere sono settimane che non si hanno risposte concrete da Regione e Usl. Il punto vaccinale per la zona nord tifernate dovrebbe far fronte ad oltre 40.000 persone ed è gravissimo l’assordante silenzio dei soggetti preposti a garantire la salute dei cittadini“.
Tra i sindacati c’è anche grande preoccupazione per la mancanza di personale professionalizzato: “Non è certo accettabile l’ipotesi che una volta aperti i punti vaccinali non ci sia, come ad oggi è, il personale sufficiente per la vaccinazione in tempi rapidi. Non accettiamo la scusa che manchi il vaccino. E’ necessario – concludono i sindacati rivolti alla Tesei – che Regione e Asl predispongano un piano vaccinale e che al più presto venga portato a conoscenza della popolazione per incominciare a dare certezze“.