Luca Biribanti
Allo sciopero generale di questa mattina che è sfilato lungo le vie del centro di Terni hanno aderito tutte le categorie dei lavoratori appartenenti ai gruppi sindacali Cgil. Si parla di circa 5 mila partecipanti provenienti da ogni parte dell'Umbria con numeri di rilievo per quanto riguarda i dati di adesione per le rispettive aziende: 60% alla Iverplast di Marsciano, 50% alla Umbra Cuscinetti, 40% alla Isa di Bastia, 65% alla Oma, 75% alla ThyssenKrupp, 90% alla Tagina, 85% alla De Walt Industrial Tools, 85% alla Ondulato Umbro, 90% alla Cartotecnica Tifernate, 100% alla Pucciarini, 100% alla Salis, 85% alla Fisa Kartotecnica, 90% alla Mauro Benedetti, 95% alla Manini, 100% al Teatro stabile dell'Umbria, 100% alla Borgioni.
La manifestazione si è svolta in perfetto ordine, con tanto colore, ma allo stesso tempo anche rabbia per una situazione di crisi che non accenna a migliorare, tenendo migliaia di famiglie col 'cappio al collo', sempre alle prese col caro vita e con il pensiero di non poter arrivare a fine mese. Al lunghissimo serpentone del corteo c'erano lavoratrici, lavoratori, precari, studenti, pensionati, donne e uomini dei comitati referendari, cittadine e cittadini arrivati da tutta la regione.
IL DISCORSO DI CARLA CANTONE – “La nottata passerà – ha detto Carla Cantone, segretario generale dello SPI CGIL nell’intervento che ha chiuso la manifestazione umbra – passerà grazie al coraggio di chi ha scioperato e di chi oggi è qui con noi. E passerà grazie alla CGIL che non è affatto isolata: questa straordinaria piazza sta qui a dimostrarlo”. Al centro della manifestazione di Terni i temi fondamentali della mobilitazione: fisco, occupazione, precariato, democrazia, ma anche le tante vertenze che attraversano l’Umbria. Dalla Merloni al Polo Chimico, dalla Trafomec al settore tabacco, passando per l’edilizia, la scuola, il pubblico impiego: tante facce della crisi in una regione che conta 20mila lavoratori coinvolti dalla cassaintegrazione, che ha perso 7mila posti di lavoro in un anno e che vede una crescente precarizzazione del lavoro. “A fronte di un quadro così allarmante e nelle vertenze più pesanti per l’Umbria il Governo è totalmente assente – ha detto nel suo intervento Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell’Umbria – ed è per questo che oggi siamo qui per dire che devono andarsene a casa, che devono restituire a questo Paese la dignità che gli hanno tolto”. Bravi ha poi espresso la solidarietà della CGIL al sindaco dimissionario di Terni, Leopoldo Di Girolamo, e ha lanciato anche un appello a ricostruire l’unità dei lavoratori, “ma sempre stando al merito delle questioni”.
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Si ringrazia la Cgil per la collaborazione fotografica