“Nel paese di Miranda ormai non si dice più che si è morti di tumore, ma di quel male” – parte da qui la spiegazione dello sciopero della fame, ormai in corso da 4 giorni, dell’ingegnere Giovanni Barbanera residente della piccola frazione della città di Terni, che da anni combatte per contrastare l’emissione di onde elettromagnetiche causata dalla presenza di antenne e ripetitori istallatati da anni in quella zona e le cui radiazioni sarebbero nocive per la popolazione.
Una tenda piazzata in mezzo al paese, il piede legato simbolicamente, l’affetto della gente, Barbanera ci accoglie così, in quella che è diventata la sua ‘nuova casa’ dopo l’ultimo intervento chirurgico dei 4 subiti, lo scorso martedì. Tutti per un tumore.
A corredo della nuova residenza dell’ingegnere un cartello con i nomi delle 34 persone che da 30 anni a questa parte hanno perso la vita nel paese di Miranda a causa di tumori che “presumibilmente sarebbero compatibili con le onde elettromagnetiche” – spiega Barbanera – “Altre 15 sono attualmente malate (su una popolazione complessiva di meno di 100 persone ndr). L’idea mi è venuta al cimitero, mentre aspettavo le ceneri del mio caro amico Albino Livi: il ritardo del suo medico al cimitero mi ha spinto a riflettere su quello che stava succedendo nel paese e ho deciso di mettere in atto questa protesta”.
“Sono 64 le emittenti che si agganciano a queste antenne – spiega ancora Barbanera che presenta le sue intenzioni di presentare una ‘denuncia per strage’ – Ho deciso di fare un esposto alla Procura tramite il mio avvocato Lorenzo Apuzzo. Ovviamente non ho i mezzi per vincere una battaglia simile, né il tempo per vederla conclusa, ma voglio lasciare un messaggio di speranza per i bambini di questo paese, per i miei 3 figli e per tutti i cittadini ternani, anche loro esposti allo stesso problema”.
L’avvocato Lorenzo Apuzzo ha spiegato a TO la natura dell’esposto: “Stiamo esaminando i rilievi Arpa che riguardano i livelli di emissioni di onde elettromagnetiche nel comune di Miranda da oggi a 16 anni indietro. Tramite questa documentazione l’intenzione è quella di inoltrare un esposto alla Procura della Repubblica affinché venga condotta un’indagine medico-legale sulla possibile connessione tra eventuali superamenti dei livelli delle emissioni e le patologie tumorali riscontrate”.
Nella giornata di ieri il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, ha fatto visita all’ingegnere, cercando di convincerlo a desistere dalla sua protesta viste le sue precarie condizioni di salute. Il primo cittadino ha cercato di rassicurare l’ingegnere garantendo l’impegno a confrontarsi in sede istituzionale con le autorità competenti.
“E’ stato un incontro cordiale – ha riferito il sindaco – ho avvertito l’esigenza di ascoltare di persona le ragioni di un cittadino che ha voluto attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni su alcuni temi aperti”.
Di Girolamo lo ha rassicurato garantendo che si adopererà per rimettere la questione dell’elettromagnetismo al centro dell’agenda politica. Convocherà a breve un tavolo con l’Agenzia regionale per l’ambiente, con l’assessore all’Ambiente Emilio Giacchetti e il presidente della prima commissione consiliare Faliero Chiappini. “Come sindaco e come medico – aggiunge Di Girolamo – ho espresso preoccupazione per lo stato di salute di questa persona che ha da poco subito un intervento, l’ho invitato a porre fine a questa forma di protesta dura, che potrebbe avere conseguenze gravi per la sua salute. Mi auguro che il mio invito trovi ascolto, da parte mia farò di tutto per mantenere fede all’impegno di approfondire e valutare attentamente il problema dell’elettromagnetismo”.
Il Movimento 5 Stelle che ha fatto visita all’ingegnere ha espresso “piena solidarietà al dott.Giovanni Barbanera e alle vittime dell’elettromagnetismo. Condividiamo i contenuti della sua protesta: questo cittadino si è infatti incatenato per via dell’ennesimo disastro ambientale di lunga data, ma ancora irrisolto a Terni, stavolta esteso dall’alta collina di Miranda fino ai declivi a sud della città dell’Acciaio.
I pentastellati che hanno organizzato per questa sera, a Miranda, un incontro di sostegno e solidarietà alla battaglia dell’ingegner Barbanera, non mancano di incalzare il Comune: “L’atto di indirizzo comunale, volto ad allontanare le antenne dai centri abitati, trasferendole a monte S. Angelo, pur approvato l’anno scorso, resta tuttora lettera morta. Né si intravede una data certa per la necessaria ricollocazione degli impianti. Intanto, ogni giorno, i bambini di Miranda giocano a pallone nello spiazzo del paese, proprio nella zona di ricaduta delle emissioni, a pochi metri dai tralicci di trasmissione”.
