Ha toccato il 100% di adesioni, nel turno mattutino, lo sciopero allo stabilimento Colussi di Petrignano di Assisi. Una protesta che – come noto – deriva dal mancato riconoscimento del premio di produzione, dalle turnazioni definite selvagge, e da una gestione manageriale ritenuta scorretta verso i dipendenti e che l’altro prevede assunzioni di interinali senza che ci siano picchi di produzione.
Il gruppo Colussi ha raggiunto un accordo con gli operai di Tavernelle e Fossano, mentre per Petrignano ciò non è stato possibile “per le vicissitudini della Rsu di cui l’azienda è stata spettatrice”. Il riferimento è alle dimissioni di parte delle Rsu Ugl dopo la firma dell’accordo integrativo intersocietario, in seguito alle votazioni (controverse) del maggio scorso. Un accordo osteggiato sin dal primo momento dai rappresentanti UGL (e peraltro bocciato dallo stabilimento di Petrignano) che ha portato a nuove elezioni tenutesi qualche settimana fa.
Ma gli operai (368 su un totale di 443 dipendenti totali) non ci stanno.- Tra i primi a protestare proprio uno degli ex rsu dimissionari, Massimo Morelli, segretario provinciale dell’UGL Agroalimentare: “Per gli operai dello stabilimento è inaccettabile l’atteggiamento di rigidità assunto dalla direzione aziendale. Questa non sembra intenzionata a ristabilire un clima di serenità dopo la bocciatura del contratto integrativo che ha portato alle dimissioni, per senso di responsabilità, di una parte delle rsu”. Per Morelli inoltre, “Utilizzare il periodo di assenza della RSU, all’epoca in attesa di rinnovo, per ridurre al minimo il premio di produzione spettante per quest’anno, dopo tutti i sacrifici accettati dai lavoratori nell’ultimo biennio, appare una scusa quanto mai pretestuosa. Sindacato e maestranze hanno mostrato tutta la loro disponibilità. Ora la direzione aziendale mostri il proprio impegno verso una gestione partecipativa”.
La protesta continua anche domani: dopo le assemblee sindacali di giovedì, infatti, le rappresentanze sindacali unitarie e le segreterie sindacali hanno dichiarato lo sciopero di due ore per turno (inizio e fine), per oggi (con annesso picchetto anche mentre il vescovo Domenico Sorrentino celebrava messa) e domani (sabato 22 dicembre). Fino a data da definirsi,inoltre, lo stabilimento assisano entrerà inoltre in stato di agitazione, con il blocco degli straordinari, della flessibilità e delle clausole flessibili ed elastiche.