Scandalosa Vus, volevano svenderla per un piatto di lenticchie. Le oscure manovre del Presidente – Inchiesta TO® (Guarda i documenti – Dì la tua). Aggiornamento: Villa querela (commenti) - Tuttoggi.info

Scandalosa Vus, volevano svenderla per un piatto di lenticchie. Le oscure manovre del Presidente – Inchiesta TO® (Guarda i documenti – Dì la tua). Aggiornamento: Villa querela (commenti)

Redazione

Scandalosa Vus, volevano svenderla per un piatto di lenticchie. Le oscure manovre del Presidente – Inchiesta TO® (Guarda i documenti – Dì la tua). Aggiornamento: Villa querela (commenti)

Lun, 08/08/2011 - 11:00

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Carlo Ceraso
A Foligno puntavano tutto su di lui per risolvere due fra le più spinose questioni cittadine: il rilancio della Vus S.p.A., holding dei 22 Comuni dell’Area Vasta che controlla il 100% di Vus Com (gas metano), e la liquidazione del Mattatoio comunale. Sergio Villa, stimato commercialista folignate, deve però aver confuso un tantino i ruoli visto che in Vus sembra indossare più i panni del liquidatore che quelli del manager. Non si spiegherebbero altrimenti i comportamenti, a dir poco oscuri, tenuti sull’affaire Vus Com, il gioiello di famiglia capace di rendere ai soci qualcosa come 1-1,5 milioni di euro di utile netto all'anno.
La svendita di VusCom – era stato proprio Tuttoggi.info a svelare i retroscena della vendita di VusCom (clicca qui). Nonostante l’Assemblea dei soci e il Controllo analogo (coordinamento dei sindaci dei comuni più grandi, più quello di Cascia in rappresentanza della Valnerina) non avessero dato alcuna indicazione al Cda di verificare l’interesse di eventuali acquirenti, Villa, zitto zitto, quatto quatto, aveva scritto, lo scorso 4 luglio, a Umbria Energy, che si era dichiarata, neanche a dirlo, disponibile ad acquisire fino al 60% del pacchetto azionario. Non fosse per il prezzo, che secondo alcune fonti vicine al presidente Vus sarebbe stimato fra i 2 e i 3 milioni di euro. Quando Vus Com fa fra 1,2 e 1,6 mln di utile netto. Insomma, un piatto di lenticchie, magari un bel piatto, di ceramica finissima, ma sepre di lenticchie. Stando ad un testimone molto vicino a U.E., la trattativa sarebbe stata avviata, informalmente, già dalla scorsa primavera. “I manager ternani speravano di concludere la trattativa entro la fine dell’anno” dice a TO® a condizione di mantenere l’anonimato.
La scatola vuota dalle uova d’oro – per comprendere la realtà bisogna fotografare le due realtà. Vus Com è di fatto una scatola vuota: 0 dipendenti, 1 amministratore unico (Luca Barberini prossimo ad essere sostituito da un Cda) e 90milioni di metri cubi di metano venduti sul territorio. I servizi – dal marketing all’acquisto del gas alla sua fatturazione – sono stati fino ad oggi espletati dai dipendenti della Vus che per questo fattura alla controllata 1 mln di euro l’anno. Sul sito non v’è traccia del Bilancio 2010 ma, stando a fonti interne, Vus Com avrebbe registrato quasi 4 mln di utile lordo a cui detrarre 1 mln ca. di accantonamenti per eventuali rischi legati a due aziende del territorio (Ims Spoleto e Edilcalce Foligno, quest’ultima ora risolta con l’acquisto da parte della multinazionale Saint Gobain).
I dispetti – già da febbraio scorso Villa avrebbe mostrato un certo nervosismo per Vus Com chiedendo ai vertici Vus di non proseguire nelle loro attività in favore della controllata. Una follia, da codice civile quanto a responsabilità degli amministratori. Da far saltare sulla sedia procure e corte dei conti. Quella che sembrava un allucinante pettegolezzo paesano, trova un’amara conferma nella lettera che TO® pubblica in esclusiva. Il 26 luglio scorso Villa (foto 1), richiamando una nota del 10 maggio, annuncia che non “può più garantire le attività direzionali, di acquisto gas, il rinnovo delle grandi utenze industriali, recupero e incremento delle utenze Retail, gestione legale del contenzioso”. Fantastica la chiosa: “si rappresenta che nel prossimo mese di settembre saranno definite le funzioni espletabili a favore di VusCom e sarà stipulato il contratto di service aggiornato”. E nel frattempo? Pare che Barberini, capita l’antifona, già a maggio scorso si era rimboccato le maniche e aveva acquistato 30milioni di mc di gas metano (ad un prezzo competitivo, dicono i bene informati). Il rischio quindi di rimaner senza metano per il prossimo inverno 2011-12 è stato concreto, quanto meno di averlo dovuto acquistare all’ultimo momento ad un prezzo quasi sicuramente maggiorato. Villa fin qui si è limitato ad invocare le nuove legislazioni e la necessità di recuperare personale per le attività della capogruppo: peccato, a detta dei dipendenti, che non vi sia stato alcun aumento di lavoro straordinario e che comunque “qui nessuno s’ammazza di fatica”.
Le forniture industriali – a preoccupare di più, visto lo stop imposto da Villa, sono ora le scadenze per il rinnovo dei contratti delle forniture industriali. Una ventina scarsa di aziende che ogni anno, a settembre, rinnovano il contratto con VusCom. In soccorso di Barberini sarebbero andati Giorgio Dionisi e Gianfranco Giancarlini, i due membri del Cda che Villa sembra tenere puntualmente all’oscuro delle sue azioni. Non sapevano della lettera a Umbra Energy e neanche di quella a Vus Com. Si sono presi l'onere di fare i 'commerciali' pur di mantenere nella clientela gli industriali del comprensorio.
Il parere del parere – ma a chi risponde, politicamente parlando, Sergio Villa? Difficile dirlo. Lui si è sempre dichiarato lontano dai partiti e, alla vigilia dell’insediamento, il 23 novembre scorso per la precisione, “di voler amministrare con la volontà di completare le strategie che i vari territori si aspettano, tutelando gli interessi di tutti i Comuni e dei soci…”. Alla faccia. E’ fatto così: se i sindaci dei 22 comuni gli dicono una cosa, lui fa l’opposto. Non è solo per la cessione di Vus Com. E’ andata più o meno così anche per il concorso per operatori ecologici, conclusosi con l’assunzione dei primi 16 della graduatoria. L’azienda ha però necessità di procedere a nuove assunzione e così il Controllo analogo lo incarica di acquisire un parere pro-veritate. Viene attivata Federutility che a sua volta si rivolge al noto studio Crowe Horwath, dove lavora anche l’ex ministro Tiziano Treu che rilascia il parere (positivo) lo scorso 24 giugno. Il 1 luglio (foto 2) però salta fuori che Villa, forse non fidandosi (legittimo, per carità) del solo parere, aveva scritto anche al Ministero dell’Economia, tanto da fare un seguito ai dirigenti di Tremonti per portarli a conoscenza di quanto fissato dal prof. Treu. A questo punto bisognerà attendere la risposta del Mef per procedere a nuove assunzioni.
Le reazioni – i comportamenti di Villa sono al centro di un fitto scambio di telefonate fra i 22 sindaci, a cominciare da quelli che detengono la maggioranza azionaria, Nando Mismetti (che alle preoccupazioni per l’inchiesta di Sanitopoli deve aggiungere l’affaire Vus com) e Daniele Benedetti che ha richiesto la convocazione straordinaria del Comitato di controllo. Se tacciono i Partiti di maggioranza (a cominciare dal Pd folignate che tanto aveva spinto per dare la presidenza a Villa), quelli di opposizione si stanno per fare avanti chiedendo quanto meno le dimissioni del presidente. Tanto a Foligno quanto a Spoleto. Ma anche a Perugia dove Sel annuncia a breve una dura presa di posizione. Ci sono poi le tensioni interne al consiglio dove Dionisi e Giancarlini sembrano determinati a chiedere un chiarimento definitivo al loro presidente.
Tutti alla Quintana – Rinnovamento e Gruppo misto (liste spoletine della minoranza) seguono passo passo la vicenda e nelle scorse ore hanno acquisito documentazione definita “interessante”. Fra questa la delibera del Cda (foto 3 e 4) nella quale si evince che Villa il 31 maggio ha proposto (e ottenuto) l’acquisto di 30 biglietti per la Giostra della Quintana da destinare al “Cda, al consiglio dei revisori, ai direttori e dirigenti aziendali classificando la spesa di rappresentanza”. Che ruolo di rappresentanza abbiano i revisori e i dirigenti solo il presidente lo sa. Ma è un’altra la questione: essendo la Vus sponsor della kermesse, non avrebbe avuto diritto a ricevere qualche biglietto – funziona così in tutto il mondo – senza ulteriore aggravio per le casse dell’azienda pubblica?
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