(Ca. Cer. – Car. Van.) Si allunga l'ombra di uno scandalo sul nosocomio cittadino che nei giorni scorsi ha salutato il pensionameno del primario di radiologia il Dott. Pietro Enrico, stimato professionista molto conosciuto anche fuori dai confini regionali. La vicenda del pensionamento aveva gia allarmato la politica cittadina che, grazie al capogruppo di Spoleto Prima, Sergio Grifoni, era finita in una interrogazione (clicca qui), nella quale, oltre al consueto allarme sulle sorti dell'ospedale cittadino, si faceva cenno al carattere “perentorio” e “inaspettato” della decisione del primario.
Una vicenda che sembrava volgere a conclusione con la nota stampa del Comune di Spoleto (clicca qui) con cui si informava del pensionamento di Enrico e il conseguente annuncio dell'avvicendamento dello stesso con il dott. Massimo Vagnucci. Nello stesso comunicato seguivano anche le parole di ringraziamento del Sindaco Daniele Benedetti
Il comunicato, diramato dal comune segue di qualche ora quello della Asl3 in cui si fa riferimento inequivocabilmente “ai 40 anni di servizio maturati dal Dott. Enrico”. Vale leggerlo nuovamente: “dopo 40 anni di carriera è andato in pensione il dottor Pietro Enrico, primario del Reparto di Diagnostica per Immagini del San Matteo degli Infermi di Spoleto. La Direzione Generale dell'Asl n. 3 dell'Umbria ringrazia il dottor Enrico per il suo impegno e la sua professionalità in quasi mezzo secolo di servizio. Una carriera, quella del dottor Enrico, che ha caratterizzato il reparto e ne ha fatto crescere la qualità…il reparto è stato ulteriormente potenziato con la nuova apparecchiatura per la Risonanza Magnetica, donata dalla Fondazione della CaRiSpo”.
Una clamorosa balla! Pietro Enrico infatti ad oggi avrebbe maturato appena 33 anni di servizio. Ma non solo. il radiologo avrebbe ricevuto forti pressioni (cle lui definisce invece 'consigli') per abbandonare anzitempo l'incarico.
E' lo stesso ex primario a denunciare ciò che comincia ad avere i contorni di una squallida ed inspiegabile vicenda. Leggiamo quello che scrive Enrico nella lettera a Tuttoggi.info: “Ho lasciato l'incarico di Primario del Servizio di Radiologia dell'Ospedale di Spoleto dopo due colloqui con il direttore generale della ASL 3 dr.ssa Maria Gigliola Rosignoli; nel corso dei due incontri la stessa mi ha più volte ribadito il 'consiglio' di lasciare l' incarico, sfruttando l'occasione, utile ai fini pensionistici, di mantenere per alcuni giorni, la qualifica di capo dipartimento, prima della nomina del dr. Alessandro Laureti a responsabile del nuovo Dipartimento dei Servizi (che comprenderà anche quello, soppresso, di Diagnostica per immagini, finora da me diretto). Il semplice consiglio alle dimissioni, non certo l'obbligo, mi ha di fatto però reso consapevole che la mia permanenza quale Primario del Servizio non sarebbe stata più funzionale alle legittime esigenze e finalità aziendali e che anzi sarebbe stata di ostacolo al loro conseguimento. Ho naturalmente informato della mia volontà il Direttore Sanitario del Presidio ospedaliero, dr. Luca Sapori, il dr. Leonardo Piselli, quale esperto dell'attuale Amministrazione comunale per i problemi sanitari ed altri autorevoli colleghi dell'Ospedale. Ho preso con grandissimo rammarico questa decisione, che trovo assolutamente innaturale per la mia età (compirò 60 anni alla fine di questo mese), per i miei anni di servizio (40 solamente nel 2018!), per l'impossibilità di poter inaugurare ed utilizzare la nuova apparecchiatura di Risonanza Magnetica, obiettivo da me tenacemente perseguito per almeno un decennio e, modestamente, per la passione per il lavoro e l'entusiasmo che ancora, credo, sarei stato di mettere a disposizione del Servizio e della città intera per molti anni a venire. Mi consola, e sarà sicuramente viatico per la mia vecchiaia, l'affetto, ampiamente ricambiato, dei miei collaboratori e di quanti in questi giorni hanno espresso la loro sincera solidarietà.”
Concetti e circostanze pesantissime, che gettano ombre non solo sulla direzione generale Asl ma anche in capo a tutti coloro (a cominciare dal sindaco Benedetti) che a vario titolo abbiano preso atto della decisione del Primario senza accertarsi delle circostanze in cui questa era maturata. Ora gli esiti di quello che sembrava un nuovo “rinascimento” messo in atto per l'Ospedale di Spoleto, sembrano davvero tramutarsi in una tempesta dalle conseguenze negative non facilmente valutabili.
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