73 banchi di abbigliamento, accessori, articoli per la casa, artigianato artistico, enogastronomia tipica: si è aperta di prima mattina la tradizionale Fiera Grande di San Costanzo in Borgo XX Giugno, che da subito ha visto una affezionata frequenza di perugini.
San Costanzo, alla Luminaria sfilano i figuranti di Perugia 1416 – FOTO
Intorno alle dieci, con l’esibizione della Filarmonica di Pila, si è tenuta l’inaugurazione ufficiale alla presenza del Sindaco Andrea Romizi e dell’Assessore all’Artigianato e Commercio Cristiana Casaioli, che ha ancora una volta voluto sottolineare l’attenzione alla qualità della fiera di quest’anno, primo esempio di riqualificazione dei mercati dopo l’approvazione del nuovo regolamento comunale sul commercio nelle aree pubbliche. “Spero che questa prima sperimentazione – ha concluso l’Assessore – si vada confermando di anno in anno, aggiungendo ogni volta sempre più eccellenze del nostro territorio.” A proposito di eccellenze, erano presenti alcuni produttori di Norcia, ai quali il Comune ha confermato lo spazio gratuito, con l’obiettivo di supportarne la ripresa economica.
Apprezzamento per l’attento lavoro degli uffici è stato espresso anche dal Sindaco Romizi che, nell’augurare a tutti i cittadini una buona festa di San Costanzo, ha richiamato al senso di appartenenza della comunità per poter affrontare con successo le sfide del futuro. “Invito tutti a trasmettere questo senso di attaccamento a San Costanzo anche ai più piccoli, – ha concluso – affinché questa tradizione rimanga momento di condivisione della comunità perugina.”
Il taglio del torcolo – Tante le persone accorse in centro storico, nei pressi della Ex Borsa Merci di Via Mazzini, per il taglio del torcolo. Quest’anno si è tenuto per l’occasione un incontro aperto per conoscere la storia del dolce del santo, utile anche a scoprirne novità e un nuovo approccio, più attento agli aspetti nutrizionali. Sugli aspetti storici e simbolici del torcolo, sconosciuti ai più, è entrata l’antropologa alimentare Marilena Badolato, che dopo attenti e lunghi studi è arrivata alla conclusione che il dolce tipico di San Costanzo sia il “princeps”, ovvero il primo dolce a forma rotonda, dal quale poi sono derivati tutti gli altri dolci tondi della tradizione locale. “Ma il torcolo è stato anche il primo dolce che il popolo perugino ha voluto dedicare al suo primo vescovo, con un gesto d’affetto e di devozione nei suoi confronti che ancora oggi è molto sentito dalla comunità. Senza dimenticare – ha proseguito Badolato – che la forma rotonda richiama il dio Giano -divinità molto presente sul territorio, come testimoniano i nomi di alcune località che ad esso si rifanno- il dio di Gennaio, della speranza, dell’avvio del nuovo anno che lascia dietro di sé il vecchio. E’ anche per questo che la tradizione vuole che il Comune offra ai propri cittadini il torcolo in degustazione il 29 gennaio, in segno di augurio per il nuovo anno appena iniziato.”
Torcolo di San Costanzo, il dolce del santo patrono di Perugia
Il dolce degli innamorati – Ma il torcolo è anche, come tradizione vuole, il dolce degli innamorati: “Gli ingredienti stessi ci parlano di amore e innamoramento: l’uvetta e i pinoli, ad esempio, erano gli ingredienti dei pani che i Romani stessi regalavano agli sposi come simbolo di fertilità e stanno a simboleggiare proprio l’aspetto sessuale e il potenziamento dell’innamoramento; l’anice, invece, oltre che per la sua funzione digestiva, è componente fondamentale perché profuma l’alito e ‘aiuta’ l’approccio, il bacio. Infine, il cedro candito che arriva ben più tardi, intorno al 1400, ma che ha un significato importante, essendo il cedro considerato frutto sacro in molte religioni.”
Ancora nel pomeriggio, un ricco programma di appuntamenti organizzati dall’associazione Borgo Bello, che vedono, a partire dalla prima mattina di oggi, mostre, animazioni per bambini, concerti e, naturalmente, degustazioni di torcolo per tutti. Quindi, alle 18.00, a chiudere le celebrazioni, la solenne messa nella Cattedrale di San Lorenzo, celebrata da S.E. il Cardinale Gualtiero Bassetti, alla presenza dei vescovi umbri, delle autorità e dei parroci della diocesi.
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