San Bevignate in consiglio comunale / Votato blocco lavori / Tuttoggi allontanato dal segretario comunale - Tuttoggi.info

San Bevignate in consiglio comunale / Votato blocco lavori / Tuttoggi allontanato dal segretario comunale

Redazione

San Bevignate in consiglio comunale / Votato blocco lavori / Tuttoggi allontanato dal segretario comunale

Mar, 01/04/2014 - 21:36

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Alessia Chiriatti

“Procedimento complesso di residenza universitaria in via Enrico dal Pozzo, area San Bevignate”: era questo uno dei punti all'ordine del giorno della seduta del consiglio comunale di ieri (31 marzo, ndr). A esporre la relazione la V Commissione che si occupa della materia. La risoluzione è passata: e dunque, con 28 voti a favore la realizzazione della residenza per studenti viene definita “priva di motivazioni e lesiva delle esigenze di tutela paesistico-ambientale”. A corredo della motivazione emergono alcune criticità, tra cui: “insussistenza di un accordo di programma Regione-Università-Comune quale presupposto per la variante; insussistenza di intesa formale tra Regione e Comune in tema di compatibilità urbanistica della residenza; sopravvenuta scadenza dell’autorizzazione paesaggistica”.

Le conseguenze – Con il dispositivo, il Consiglio Comunale “ritiene indispensabile che i soggetti titolari di funzioni e competenze nel merito si attivino sollecitamente al fine di riconsiderare i presupposti che hanno determinato l’approvazione della variante, prevedendo anche il motivato blocco delle attività preliminari all’avvio dei lavori di cantiere, al fine di individuare una diversa soluzione per soddisfare l’esigenza di cui trattasi ove permanente”. Si parla dunque ancora della variante del PRG approvata nel 2007 che ha modificato la natura dei terreni dove sarebbe dovuto sorgere (condizionale ormai quasi d'obbligo) il collegio dell'Adisu. La risoluzione è stata dunque approvata anche dall'opposizione. “Tutti i consiglieri intervenuti hanno confermato le perplessità per l’adozione di una procedura anomala che ha consentito di bypassare le competenze comunali, sottraendo sovranità all’Amministrazione perugina in termini di gestione e controllo del territorio. Peraltro è stato evidenziato che il progetto originario oggi non ha più alcun senso, perchè non rispondente alle esigenze attuali; inoltre il progetto finirebbe per edificare una residenza di ampie dimensioni in un’area di pregio, ove insistono la chiesa di San Bevignate ed il cimitero monumentale”.
La variante – Forza Italia, tuttavia, ha poi sottolineato di essere stata contraria all’adozione della variante fin dal momento in cui venne proposta. Al contrario il PD ha rivendicato con forza di essere stato il primo partito ad essersi interessato della questione, presentando in Consiglio Comunale un’interpellanza sul punto. “Tutti i consiglieri, in conclusione, hanno auspicato che il Comune possa recuperare le proprie competenze sul tema al fine di rilevare i vizi di procedura emersi, adottando di conseguenza provvedimenti finalizzati all’annullamento del progetto”.

La seduta – La seduta del consiglio comunale di ieri pomeriggio è stata inoltre particolarmente partecipata: i gruppi della società civile e delle associazioni che in questi mesi si sono schierati contro il progetto di Regione e Università (tra cui Italia Nostra e la Società di Mutuo Soccorso) erano presenti ad affollare gli spalti. L'avvocato Barelli, candidato con CReA Perugia non ha mancato di esprimersi sui fatti: “mentre il Sindaco Boccali aveva assicurato che l’iter degli atti amministrativi relativi allo Steccone di San Bevignate era “regolarissimo”, il Consiglio comunale dice l’esatto contrario e lo smentisce in modo clamoroso. Così come è stato smentito l’amministratore dell’ADISU Oliviero che aveva dichiarato che il progetto era legittimo e le carte erano in regola. Singolare però è che il Consiglio comunale non si sia reso conto che la competenza ad intervenire sulla variante urbanistica è proprio dello stesso Consiglio comunale che dovrà intervenire in via di autotutela annullando l’atto di approvazione della variante urbanistica. A questo punto, dopo l’atto ufficiale del Consiglio comunale, l’adozione di un formale atto di sospensione non è più rinviabile da parte del Comune di Perugia. Dalle suddette illegittimità derivano inoltre diverse ipotesi di reato per le quali la Soprintendenza di settore ha già provveduto alle obbligatorie comunicazioni alla Procura della Repubblica”.

Il Segretario comunale minaccioso- Molti, come prevedibile, gli operatori dell'informazione intenti a documentare la seduta, tra cui naturalmente anche Tuttoggi.info. E' in questo contesto che il segretario generale del comune Francesco Di Massa, mentre chi scrive scattava foto e prendeva appunti sulla importante seduta, non ha trovato di meglio che riprenderci con modi minacciosi e diretti per come stavamo svolgendo la nostra professione, chiedendoci di uscire e di non fare fotografie, nonostante come è noto, la seduta sia pubblica e visibile in diretta streaming. Un gesto inspiegabile e assolutamente riprovevole da parte di un funzionario pubblico che dovrebbe aver ben chiaro il principio della libertà di informazione in un contesto pubblico come quello del Consiglio Comunale. Tanto più inoltre perchè diretto solo alla nostra testata. Riteniamo quindi che ci sia spazio per un approfondimento, dovuto, per questo gesto che condanniamo e le cui motivazioni ci auspichiamo possano essere chiarite dal Presidente del Consiglio Comunale, figura istituzionale che in questo caso sovraintende alla correttezza dei lavori del Consiglio. Il nostro appello in tal senso va quindi al Presidente Alessandro Mariucci, affinchè si faccia piena chiarezza su questo che non vorremmo diventasse un precedente pericoloso per la stampa che segue i lavori del Consiglio comunale di Perugia.

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