L’Indonesia vola fino a Spoleto e avvolge il Festival dei Due Mondi con Sakti – L’armonia del cielo, concerto danzato in costume tradizionale presentato per la prima volta in Europa. Piazza Duomo ieri sera era gremita come per le grandi occasioni per questo spettacolo che segna una ‘finestra’ aperta verso nuovi Paesi e culture. Come appunto quello indonesiano, la terra dalle mille isole famosa ovunque per la sua ricca culturale musicale e teatrale. Sakti risulta così uno spettacolo ‘puro’, immune da contaminazioni occidentali con l’unica eccezione di un solo violino suonato dalla Supanggah Gamelan Orchestra diretta per l’occasione da uno dei più celebri compositori indonesiano, Rahayu Supanggah (ha rappresentato il suo Paese all’ultima Biennale di Venezia). Sul palco l’ensemble di 12 musicisti offre un concerto di brani sacri del nord dell’Indonesia suonati con strumenti antichissimi come gong e xilofoni, ancora presenti nelle orchestre gamelan. L’apertura e la chiusura del concerto ha visto sul palco sei danzatrici del corpo di ballo di Palembang in costumi tradizionali che offrono una mirabile performance di danza della fratellanza e amicizia tra i popoli.
Il pubblico si è diviso letteralmente in due fra quanti hanno assistito fino alla fine all’evento musicale e quanti hanno preferito (non senza farsi notare) abbandonare la piazza. Il festival avrebbe dovuto aiutare lo spettatore a comprendere il valore dello spettacolo magari con un programma di sala più esaustivo. Davvero un peccato perché Sakti doveva significare, per usare le parole del musicologo Diego Carpitella, il definitivo passaggio “dalla curiosità esotica al godimento di forme musicali di assoluta originalità che oggi fanno parte della nostra colonna sonora, ormai completamente interculturale”.
(c.c.)
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Sakti, l’armonia del cielo indonesiano avvolge il Festival / Spoleto piazza multiculturale?
Dom, 14/07/2013 - 14:50