VUS illustra il 1° piano industriale della sua storia dal valore di 54 milioni | Differenziata verso il 70%, Arrivano 55 mezzi e 48 assunzioni
La situazione è grave ma non seria alla VUS SpA, azienda multiservizi che da più di due decenni si occupa di gas, acqua, raccolta e smaltimento rifiuti per la cosiddetta Valle Umbra, e dove è in corso da tempo una pesante riorganizzazione aziendale
Lo stato dell’arte è stato illustrato ieri pomeriggio, 27 ottobre, dal CdA aziendale, presso l’aula del consiglio comunale di Spoleto alla presenza della Giunta e dell’intero consiglio.
E l’unica cosa di buon senso, in una audizione durata più di 5 ore, la dice in apertura quel galantuomo dell’Ing. Vincenzo Rossi, presidente del CdA VUS, che con un eloquio chiaro e comprensibile, di chi è abituato a parlare per fatti e numeri, illustra il contesto in cui l’azienda si colloca nel territorio regionale ed il motivo per cui è necessario che la stessa non sia più al centro degli appetiti politici dei Comuni, che detengono le quote azionarie di riferimento di quella “che rappresenta un Unicum nella realtà regionale, sia perchè è multiservizi e sia perchè è interamente in mano pubblica”, spiega Rossi.
Ed aggiunge, “è anche l’unica realtà identitaria di questo territorio che comprende l’Umbria di mezzo, lo spoletino , il folignate e la Valnerina. Se togliamo questa, rimaniamo una periferia o a sud di Perugia o a nord di Terni. Scegliete voi. E’ un dato di fatto che VUS aggrega quella che una volta veniva definita come Area Vasta o la famosa Terza Provincia che mai si è fatta”.
Spiega poi il Presidente Rossi, “Vogliamo dare corpo e sostanza a questa realtà creando una struttura di natura industriale. Al momento dobbiamo pensare più in fretta e agire più in fretta degli altri gestori sul mercato spesso arrivando però in ritardo, per via della nostra natura pubblicistica. Ma con il tempo le cose stanno migliorando”.
Presente all’audizione con Vincenzo Rossi c’è anche il Direttore Generale, Marco Ranieri, fresco di nomina e con un curriculum nel settore decisamente nutrito. Presente anche l’Ing. Danilo Vivarelli che si occupa del settore ambientale. con importanti esperienze in Emilia Romagna.
Parlando delle fasi di rinnovamento aziendale Vincenzo Rossi annuncia anche al Consiglio comunale che sta per partire un bando per la ricerca di personale-Operatori del settore ambientale- per 48 persone e che a breve nascerà una micro- struttura di organizzazione interna per ridefinire i ruoli di tutti i 470 dipendenti. “Ci stiamo muovendo– chiarisce Rossi- rincorrendo un deficit prestazionale che dura da tempo, facendo anche i conti con un bilancio che è in sofferenza situazione che anche questa viene da lontano.”
In questo contesto dunque viene redatto, per la prima volta in 20 anni dalla sua fondazione, il Piano industriale di VUS, che sconta purtroppo gli effetti nefasti del conflitto russo-ucraino e che impone a breve una revisione dello stesso. Un piano da 54 milioni di euro che tra investimenti e spese per riorganizzazione arriverà a totalizzare la ragguardevole cifra di 120 milioni ( la parte del leone la farà il settore idrico con 98 milioni di spesa).
Raccolta differenziata, un problema “impattante”!
Nella introduzione in apertura di Consiglio fatta dal sindaco Andrea Sisti, non sono mancate parole chiare sulla criticità della raccolta rifiuti e indifferenziata in città. Siamo da tempo ( il territorio dei 22 comuni soci) l’area con la peggiore performance in termini di raccolta, appena il 58,8%, rispetto ad altre realtà virtuose che hanno già raggiunto il 70% e puntano al 72% del piano regionale.
E il presidente Rossi chiosa, “la raccolta rifiuti è senza dubbio la parte più visibile e più impattante sulla popolazione, ma credetemi che argomenti come gas e settore idrico non sono da meno, come abbiamo recentemente visto con la rottura della conduttura a Colle San Tommaso. Il nostro agire è fatto di tante piccole cose e non tutte vengono viste o capite.”
Toccherà poi al DG Ranieri nel corso della illustrazione del Piano industriale, confermare che verrà razionalizzata la gestione degli automezzi che attualmente costano circa 6mila euro l’anno in manutenzioni, e che verranno prossimamente noleggiati con un risparmio notevole. Se ne attendono 55 unità a breve per un utilizzo spalmato in 3 anni e con un costo di 5 milioni.
Come cambia la raccolta, riduzione o riorganizzazione?
“La riorganizzazione che stiamo mettendo in atto prevede il superamento delle criticità che ci sono attualmente nel servizio – ha spiegato Danilo Vivarelli, Dirigente Igiene Ambientale di Valle Umbra Servizi – sta prendendo avvio anche qui a Spoleto, ed è fondamentale per risolvere le difficoltà che finora hanno influenzato il raggiungimento degli obiettivi, la principale delle quali è stata certamente l’esistenza di calendari diversificati per comune e per frazione di rifiuto, con scorrimenti di data in caso di festività e conferimenti dei rifiuti in giorni diversi a seconda delle dimensioni dei contenitori. Questo ha generato confusione nell’esposizione dei rifiuti su strada, creando difficoltà per i cittadini e per il decoro urbano. Anche i percorsi di raccolta, spesso non ottimizzati, riteniamo – ha concluso Vivarelli – abbiano determinato inefficienze e ritardi. Su questo abbiamo lavorato e migliorato molto”.
Spiega ancora Vivarelli, che nella raccolta porta a porta si passerà ad una rimodulazione del sistema. Intanto, con l’aumento di altri 9 comuni serviti da VUS, fatto questo però che comporterà una riduzione dei passaggi per la raccolta dell’umido nei comuni già serviti che passeranno da 3 ritiri alla settimana a due. Qualche penalizzazione l’avranno le famiglie con i contenitori da 40 litri per carta, plastica e indifferenziato e che a Spoleto dovrebbero però essere solo il 22%: si passerà dal ritiro una volta a settimana a una ogni 15 giorni.
Per chi invece ha i bidoni (siamo al 78% degli utenti) da 240 litri le cose migliorano in quanto si potrà vedere ritirati i propri rifiuti addirittura ogni due settimane, mentre in precedenza occorrevano 21 giorni e a volta anche di più.
VUS offre anche la possibilità di passare dal bidone da 40 lt a quello da 240 e si rende disponibile anche per posizionare dei cassonetti a solo uso condominiale (residenti) pari a 1000 lt di capacità. Questa nuova formulazione del ritiro è già attiva da ottobre a Foligno mentre a Spoleto inizierà ufficialmente a partire dal 7 novembre. Entro il 31 di marzo 2023 si punta alla chiusura del cerchio per tutti i 12 comuni interessati.
Queste le località di Spoleto interessate dalla nuova organizzazione: San Martino in Trignano, Sant’Angelo in Mercole, Località Morro, Località Collicelli, Terzo la Pieve, Terraia, Petrognano, Camporoppolo, San Brizio, Santa Maria in Campis, Beroide, Case Mareggio, Camposalese, Sant’Angioletto, San Giacomo, Croceferro, Cortaccione, Madonna di Lugo, San Sabino, San Nicolò, Morro, San Silvestro, Colle Fabbri, Cascinano e Santa Croce.
Essendo stata più volte menzionata, nel corso del Consiglio Comunale, l’espressione “raccolta dimezzata”, Ranieri ha tenuto a specificare che: “Non si può parlare di riduzione del servizio, anche in considerazione del fatto che tutti i cittadini potranno richiedere la sostituzione del contenitore da 40 litri, qualora ritenuto insufficiente, con quello da 240 litri e per coloro che abitano nei condomini, è stata inoltre prevista la possibilità di fare richiesta di contenitori per l’intera palazzina, attraverso l’amministratore condominiale”.
Per il ritiro della frazione organica, la frequenza effettivamente diminuisce, passando da 3 a 2 ritiri settimanali.
“Ma anche qui occorre essere chiari e leggere questa riduzione su scala territoriale – ha continuato Ranieri –considerando da una parte che il servizio di raccolta domiciliare della frazione organica, migliorando l’attuale modello, verrà esteso a tutto il territorio del folignate e spoletino già servito dal porta a porta, cosa che prima non era”.
“Il servizio riteniamo non sia aumentato o diminuito, ma maggiormente adeguato alle esigenze dell’utenza e agli obiettivi di raccolta differenziata da raggiungere, con un processo riorganizzativo basato su analisi quantitative e sullo studio della realtà territoriale su cui operiamo quotidianamente, che va ricordato non ha natura di corrispettivo – ha concluso Ranieri – nel senso cioè di essere pagato in base a quanto ne viene fornito, ma è incardinato e retribuito sulla base dei costi sostenuti e degli obiettivi che vengono raggiunti, secondo quanto sancito dall’Autorità di Regolazione”.
Isole informatizzate in Valnerina
L’Ing. Vivarelli spiega anche che sono stati presentati dei progetti nell’ambito del PNRR che prevedono l’installazione di isole ecologiche informatizzate nei comuni della Valnerina, dove il servizio porta a porta non è mai stato attivato. I tempi di realizzazione però sono una incognita e al momento resta attiva solo la presentazione del progetto.
Il Piano industriale, i buoni e i cattivi dietro alla lavagna!
Nel corso dell’audizione, oltre la dettagliata esposizione del piano industriale e delle domande a cui viene puntualmente risposto dai membri del CdA di VUS, c’è un argomento che più di altri tiene banco. Anzi un dubbio più che un argomento.
Il dubbio è sul reperimento dei soldi necessari per fare il salto di qualità. I 54 milioni di fabbisogno non sono bruscolini e indubbiamente il totale degli investimenti e della messa a terra del piano per un totale di 118 milioni sembra quasi un viaggio su Marte, stante il fatto che l’attuale bilancio versa in condizioni preoccupanti. Viene anche spiegato che circa la metà dei 54 milioni saranno impiegati per chiudere posizioni debitorie precedenti.
Per il CdA di VUS tutto questo però non impedisce di pensare in grande ed anzi, come nelle migliori partite di poker, il rilancio è sempre una delle chiavi di interpretazione prima di capire se si è al cospetto di una mano vincente o di un bluff. Il dato che più tranquillizza è quello del Debt-to-equity (D/E), illustrato dallo stesso Ranieri che dice, “tutte le nostre posizioni debitorie sono ampiamente coperte dal patrimonio e dai nostri asset, tanto che se dovessimo ripianare tutto il debito e potessimo vendere tutto il nostro patrimonio e asset salderemmo il dovuto e avanzerebbero dei soldi da distribuire ai comuni soci per evitare che gli stessi debbano spendere denaro proprio” “.
La VUS è anche nostra…e i cattivi, dietro alla lavagna!
Molti consiglieri si ritengono soddisfatti delle spiegazioni date dal DG Ranieri che parla di advisor al lavoro, Cassa Depositi e Prestiti, pool di banche interessate e di bond da sottoscrivere. In effetti la gestione finanziaria precedente, illustrata fugacemente dall’attuale management, lascia intendere ai consiglieri comunali e alla Giunta che da una fase di “mercato degli armenti” si è passati al salotto buono tipo Mediabanca, dove Enrico Cuccia buonanima diceva “Le azioni si pesano, non si contano”.
Addirittura il capitale sociale della VUS che era fermo a poco più di 600mila euro è stato aumentato a 20 milioni senza che questo abbia comportato esborsi di denaro da parte dei soci, tutto coperto quindi con riserve accantonate.
Una società solida e amministrata da un CdA che sembra avere un curriculum di tutto rispetto proprio nei settori interessati.
Ma come nella migliore saga di Cyrano de Bergerac il colpo definitivo si lascia “al fin della licenza…”.
E presa la parola intervengono prima l’assessore Agnese Protasi già delegata dal sindaco Sisti a presiedere per Spoleto la presentazione ufficiale del Piano industriale VUS, occasione nella quale la stessa espresse un voto di astensione sullo stesso e sulle tariffe in Auri, voto espresso per mancanza di informazioni sull’argomento e ribadito anche nella serata di ieri al Consiglio comunale. Molte le dita della mano puntate verso un CdA che non ha mai ritenuto di ascoltare l’assessore delegato e che non ha consegnato materiale sufficiente per far preparare l’uditorio. Del resto Spoleto è un socio di VUS al 28% e la Protasi rivendica il diritto di essere ascoltata come rappresentante del territorio.
In precedenza l’intervento del capogruppo PD Federico Cesaretti aveva messo in luce una obiezione decisamente originale: “Ci avete detto che il servizio va tarato in base ai costi. Ecco io non sono d’accordo, perchè essendo una società pubblica che fornisce servizi di qualità alla città ( spazzamento, raccolta etc.), il servizio non va gestito in base ai costi, ma va controllato. Se ci fosse un comune che non può avere la raccolta differenziata per i costi che facciamo ?”.
Non si capisce se il PD incita ad una gestione virtuosa (pubblica) del debito pubblico per motivi di solidarietà o se Cesaretti ci crede davvero a quello che ha detto, visto poi che a rispondere penalmente e legalmente sono i membri del CdA.
Altrettanto “magistrale” la reprimenda del Vicesindaco Stefano Lisci, che con la bacchetta in mano lamenta mancanza di attenzione per il socio Spoleto, e un cambio di modalità comportamentale nell’attuale gestione. “Una volta, con la vecchia VUS…” è l’incipit che più spesso ripete il segretario cittadino del PD e vice sindaco che proprio non riesce a digerire i provvedimenti calati dall’alto.
Ma l’apoteosi è quando spiega uno dei tanti errori di metodo agli ingegneri presenti: “In passato , quando c’era la festa del Patrono una settimana prima si andava nelle frazioni e si metteva a posto, un segnale di spazzamento, di raccolta di rifiuti e se c’era una piccola discarica si portavano via le cose etc.”.
Impagabile! Ora non si capisce bene se occorre avere un patrono ab aeterno in modo che il servizio VUS secondo il Vangelo Lisci sia garantito quotidianamente, o se la bacchettata presuppone poi la punizione classica dietro alla lavagna e in ginocchio sotto il crocifisso. E la chiusa finale è da 92 minuti di applausi . “Sono contento perchè da oggi in poi il sindaco non verrà fermato tutti i giorni per il problema dell’immondizia. Adesso si sa bene in città che il programma lo avete presentato voi e avranno i vostri recapiti telefonici e vi chiameranno, perchè non può funzionare che voi fate i progetti, li calate dall’alto,e poi il sindaco viene arrabbiato in Giunta perchè tutti lo fermano o gli telefonano per il problema dell’immondizia”. Prende corpo di fatto la proprietà transitiva della responsabilità monnezzara.
Ci sarebbe piaciuto tanto ascoltare i commenti dei membri del CdA che sono stati evidentemente spiazzati.
Contro la bacchettata lisciana non ci si può fare niente! E tutti dietro alla lavagna!