Una decina di giorni fa i millecinquecento euro della Regione Umbria, per risarcire i commercianti delle quattro domeniche di chiusure quando ancora ci si poteva muovere tra Regioni. E ora anche il governo batte un colpo favorevole alle Città Santuario. La Commissione Bilancio della Camera, con il consenso unanime di tutti i gruppi parlamentari, ha inserito nella legge di bilancio i ristori alle città santuario, una specifica misura che prevede contributi a fondo perduto per attività economiche e commerciali, di impresa e di vendita nei centri storici di rilevante interesse turistico.
A darne notizia Assisi Domani, lista civica di maggioranza che, insieme a Pd e Movimento 5 Stelle, aveva presentato una mozione, approvata all’unanimità, con cui si chiedeva al Sindaco Stefania Proietti di insistere verso il Governo sulla richiesta di un emendamento nella legge di bilancio che prevedesse un ristoro per le attività economiche e commerciali nei centri storici delle Città-Santuario, individuando in questo modo una categoria di città d’arte rimasta esclusa da analogo provvedimento varato ad agosto per i capoluoghi di provincia, con alto tasso di turisticità.
Ora, con questo emendamento sui ristori alle città santuario, “si estende la misura già prevista per le città d’arte capoluogo di provincia ai comuni come Assisi, con presenze di turisti stranieri significativamente superiori agli abitanti, fornendo così risposte concrete ai bisogni di tanti cittadini, lavoratori e imprese”.
Assisi Domani riconosce che “La misura introdotta non è certamente sufficiente alla soluzione dei gravi problemi finanziari ed economici che derivano dalla emergenza internazionale dovuta alla pandemia, ma denota sicuramente una sensibilità e una vicinanza delle istituzioni alla Città di Assisi e a città simili alla nostra. Confidiamo, quindi, che tutte le forze politiche parlamentari, così come non hanno fatto mancare il loro unanime consenso per l’approvazione dell’emendamento in Commissione Bilancio, confermino quel senso di responsabilità anche in sede di approvazione definitiva della Legge di Bilancio per l’anno 2021.