Famiglie e imprese, come vengono investiti i loro soldi tra banche e titoli
L’inflazione, che nello scorso autunno ha galoppato anche in doppia cifra, oltre ad aumentare le spese medie familiari (colpendo soprattutto le famiglie più povere) erode anche i risparmi degli umbri. Che a dicembre 2022 ammontavano complessivamente ad oltre 14 miliardi e mezzo di depositi, a cui si aggiungono altri 5,6 miliardi di tesoretto delle imprese.
Oltre 20 miliardi di depositi che a marzo di quest’anno si sono ridotti di quasi il 4% come stock. Oltre alla perdita di potere d’acquisto reale legato appunto all’inflazione.
L’incertezza economica, d’altra parte, spinge a tenere gran parte di questi risparmi disponibili nei conti correnti: 14,7 miliardi, dei quali 9 e mezzo nelle disponibilità delle famiglie. Che hanno investito altri 5 miliardi in depositi a risparmio.
Le famiglie umbre hanno poi investito 7,1 miliardi in titoli a custodia: un miliardo e mezzo in titoli di Stato, mezzo miliardo in obbligazioni bancarie, 620 milioni in azioni.
Per le imprese, invece, la quota di risparmio investita in azioni ammonta a 2,4 miliardi, mentre ammonta a 95 milioni la parta destinata ai titoli di Stato.