Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è arrivato oggi a Perugia per la firma dei bandi per la riqualificazione delle periferie delle città di Perugia e di Terni. Il premier è arrivato alla Stazione ferroviaria di Fontivegge intorno alle 11. Ad accoglierlo le istituzioni locali, con in primis la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ed i sindaci di Perugia, Andrea Romizi, e Terni, Leopoldo Di Girolamo, che hanno illustrato gli interventi per le rispettive città. Quindi la spiegazione nel dettaglio del Bando periferie, da parte del premier Gentiloni, con gli obiettivi per le aree coinvolte di essere “accoglienti“, con lo scopo di maggiore vivibilità, sicurezza e contrasto all’esclusione sociale e solitudine ed “il rammendo dei nostri tessuti urbani”.
“Sappiamo che l’Italia parla al mondo – ha esordito Gentiloni – attraverso le nostre città, quelle grandi ma anche i nostri borghi, che sono fonte di attrazione in modo internazionale e lo sono in modo speciale in questa regione. Per questo bisogna prendersene cura, curare il tessuto urbano delle nostre città è un dovere verso i nostri cittadini, ma anche uno dei tratti distintivi della capacità di attrazione dell’Italia. Questo è l’animus con il quale il Governo lanciò nel 2016 questo bando per la riqualificazione delle periferie. Riguarda 120 città con un investimento complessivo che muove quasi 4 miliardi, di cui circa 2 di risorse statali. Sono leve anche per rilanciare il mercato interno della nostra economia”.
“Sia per Perugia che per Terni, ci troviamo a lavorare nell’area intorno alle stazioni” ha ricordato il premier. A Perugia in campo dal Governo ci sono “16 milioni di risorse statali e si arriva quasi a raddoppiare questa somma attraverso il contributo della Regione, di privati ed altri soggetti”. A Perugia, ha ricordato Gentiloni “lavoriamo a Fontivegge per riqualificare un’area principale di Perugia, recuperiamo qui attorno dei segni architettonici di grande rilievo che ci sono in questa zona e lo facciamo con lo sguardo rivolto al futuro”. A Terni, invece, è interessato il “quadrante orientale del centro, attorno alla stazione, con un lavoro che vedrà interventi di diversi settori oltre ai 10 milioni di risorse statali coinvolte“. Tra gli obiettivi la pedonalizzazione, l’aumento del verde urbano, la qualità della vita.
Perugia, ecco i 16 milioni di euro per Fontivegge
Marini: “Contributo di qualità per il futuro di Perugia e Terni”
Grazie a questi progetti l’Umbria usufruirà di circa 30 milioni di euro per una “imponente” operazione di rigenerazione e riqualificazione urbana di alcune aree periferiche delle città di Perugia e Terni.
“Il progetto del Governo italiano di investire risorse per la riqualificazione delle aree urbane degradate – ha affermato la presidente Marini -, è stata una iniziativa che abbiamo molto apprezzato. Con la firma di oggi il Governo mette a disposizione delle città di Perugia e Terni risorse molto importanti per agire in quartieri che hanno bisogno di significativi interventi di riqualificazione, anche in direzione della ricomposizione della coesione ed inclusione sociale. I Comuni di Perugia e Terni hanno scelto dei quartieri molto significativi ed importanti per realizzare questi interventi che contribuiranno certamente a ‘ricucire’ il tessuto urbano cittadino. Per questo sento di rivolgere un ringraziamento al Governo per questa iniziativa, avendone oltretutto condiviso il percorso, che darà – ha concluso la presidente – un contributo di qualità per il futuro delle due comunità cittadine”.
26 milioni erogati in 3 tranches
A Perugia arriveranno oltre 16 milioni (esattamente 16.388.790,60) di euro per il finanziamento – a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione – del progetto presentato dal Comune per l’area di Fontivegge, Bellocchio e Madonna Alta, per il quale è stato scelto il nome “Perugia Codice binario”, con un gioco di parole che intende richiamare il binario della stazione ferroviaria di Fontivegge, fulcro della riqualificazione, ma anche il linguaggio informatico, simbolo dell’innovazione e del futuro della città che da qui si vuole far ripartire. 10 saranno i milioni stanziati, invece, per il finanziamento Interest di Terni che riguarderà l’area Nord est della città.
In base alla convenzione, i fondi saranno erogati in tre tranches: la prima, pari al 20% dell’importo del singolo intervento di cui si compone il progetto, sarà erogata anticipatamente, dopo l’approvazione da parte del comune stesso dei progetti definitivi e il rilascio delle necessarie autorizzazioni; quindi, i pagamenti intermedi saranno erogati a fronte dello stato di avanzamento dei lavori e dei servizi, fino al limite del 95% dei lavori stessi. Infine, la restante quota di finanziamento del 5% sarà erogata una volta certificata la corretta esecuzione dei lavori e delle spese effettivamente sostenute. Tutto previa verifica dello stato di avanzamento dei singoli interventi da parte di un apposito gruppo di monitoraggio.
Il progetto per Terni
A Terni sarà messo in campo un investimento complessivo di oltre 13 milioni di euro, 10 dei quali provenienti dallo Stato. Un piano economico che coinvolge anche alcuni soggetti privati. Un intervento profondo, ideato dall’assessorato all’Urbanistica del Comune di Terni, che andrà nei prossimi anni a ridisegnare e dare funzionalità alle aree Gruber e Bosco, a recuperare l’ex cinema Antoniano, a migliorare anche sul versante della sicurezza il parco Rosselli, a intervenire con progetti mirati a vocabolo Fiori e Borgo Bovio.
“Terni, ha dimostrato di saper rispondere efficacemente a questa esigenza e sfida, dato il buon piazzamento riportato nella graduatoria nazionale, Il progetto Interest, che parte dalla valorizzazione dell’area della Stazione Ferroviaria per farla diventare la Porta dell’Umbria del Sud, passa attraverso il recupero di spazi industriali dismessi quali l’area ex Camuzzi gas ed ex Gruber, la bonifica e la valorizzazione di spazi verdi cittadini quali il Parco Rosselli, il recupero di strutture culturali quali l’ex cinema Antoniano, è stato il frutto di un percorso intenso di partecipazione e coprogettazione per condividere una visione della città e diventare non un progetto dell’Amministrazione comunale, ma della comunità ternana. Noi ci crediamo fortemente e lo riteniamo non un intervento urbanistico, ma un assett strategico per uno sviluppo sostenibile ed inclusivo che apra una nuova fase nella storia della nostra città” ha dichiarato il sindaco Leopoldo Di Girolamo nel suo discorso in occasione della cerimonia di firma del protocollo ufficiale.
Il progetto per Fontivegge
“Finalmente si finalizza un importante finanziamento –ha detto, invece, il Sindaco Romizi nel corso della cerimonia – che, insieme alle risorse di Agenda urbana e della Cassa di Risparmio di Perugia arriva a 30 milioni di euro. Fontivegge ha nella sua storia i semi dell’innovazione, nasce infatti come nuovo quartiere, voluto e pensato per ospitare il cuore della storica economia cittadina, la fabbrica della Perugina. Oggi, dopo un lungo periodo di declino, si appresta a diventare il cuore intelligente della città che si prepara ad affrontare da protagonista i nuovi scenari. Avevamo di fronte un problema complesso, che ha richiesto delle soluzioni complesse. Nella progettazione degli interventi è stato necessario partire proprio dalla mancanza di prospettiva che, anche in senso fisico, sembrava colpire chi giungeva a Fontivegge, dove il vuoto di pensiero rappresenta un elemento ancora più pericoloso rispetto al vuoto degli immobili. Nel nuovo modello si è voluto superare l’approccio urbanistico che tendeva a privilegiare il contenitore, pensando invece ad un sistema dove l’elemento immateriale determina quello fisico e i contenuti determinano i luoghi fisici in un nuovo approccio. La stazione (train station), dunque, si riappropria del proprio ruolo e diventa la porta di accesso alla brain station, dove le parole chiave sono: intermodalità nei trasporti, innovazione con il centro della grafica avanzata e del coworking, rigeneration center e la casa degli artisti per valorizzare energie e talenti del territorio.
Per questo abbiamo chiamato il nostro progetto Perugia Codice Binario, che rappresenta la volontà e la necessità di ripartire dai contenuti, cercando di parlare un linguaggio universale, che trovi applicazione a tutti i livelli e che, in un’ottica di scalabilità, possa portare benefici e trovare installazioni in tutti i campi in cui una città deve operare nel quotidiano, dall’inclusione sociale alla produzione economica, dalla formazione all’intrattenimento artistico e culturale.
La Fontivegge che verrà sarà il frutto di un’accurata ed innovativa pianificazione che rigenera la città, con contenuti intelligenti, inserendo nel cuore del disagio urbano, il cuore intelligente delle città, grazie soprattutto, al contributo dei giovani.
Nell’opera di progettazione non potevamo non potevamo non ripartire dalla collaborazione con l’istruzione accademica, e dal ruolo che da sempre, dal 1308 precisamente, l’Università degli Studi di Perugia riveste per la città. Allo stesso tempo abbiamo guardato anche lontano, confrontandoci con casi internazionali che ci sembravano talmente riusciti da poter ispirare dei modelli da provare a replicare, come Seattle che ci è vicina, non geograficamente, ma perché città gemella di Perugia da 25 anni. Lì abbiamo capito come avere un cuore tecnologico forte, figlio di un sistema integrato e di un’offerta mirata, può avere una capacità attrattiva di talento, risorse e investimenti enorme. E abbiamo cercato di trovare una soluzione, un vestito su misura per Perugia, partendo da Fontivegge.
Abbiamo maturato sempre più la consapevolezza che a Perugia serve un luogo della creatività e dell’intrattenimento che catalizzi tutte le realtà presenti nel territorio cittadino per promuovere talento, creatività e innovazione.
Le risorse produttive critiche non sono oggi le infrastrutture, gli edifici, i macchinari, ma le abilità degli essere umani. La chiave della competitività è nelle persone di talento. –ha proseguito Romizi citando il Coworking presso l’ex Upim e il Centro di Grafica avanzata– Il Talento come nuova forma di competenza è una delle parole chiave del ragionamento che sta alla base del progetto. Una città connessa, ma anche generatore di comunità e aggregatore di valori in un’area della città oggi lacerata. Perugia Codice Binario si inserisce integrandola e irrobustendola in una più ampia visione della città, per esempio Fontivegge costituirà uno dei tasselli del nuovo PUMS, principale snodo della mobilità urbana giornalmente interessato da 45mila trasferimenti con auto private e 13mila passeggeri trasportati da 1300 corse di trasporto pubblico.
Abbiamo ricucito la città, con un ago e filo fatti di fibra ottica, dove la banda ultralarga, (partita, nella pianificazione dei lavori, e non è un caso, proprio da Fontivegge, con le prime accensioni della rete ad un gigabit al secondo, oggi estesa a tutta l’area urbana di Perugia) rappresenta forse l’hardware principale. Perugia Ultradigitale è infatti l’infrastruttura abilitante su cui fare girare quei contenuti (o software per mantenere il linguaggio in stile codice binario) su cui andare a pianificare gli interventi urbanistici. Fibra che inoltre è l’infrastruttura su cui si basa il telecontrollo della nuova illuminazione pubblica a led che è partita proprio da questo quartiere e che interesserà tutto il territorio comunale, per rendere la città più sicura aperta a nuovi servizi smart city. Accendere la luce vuol dire garantire il pieno coinvolgimento dei cittadini e riattivare un sistema di pensiero forte e solido”.
(ultimo aggiornamento ore 15)