La proposta di riforma del sistema sanitario regionale, oggetto di studio da parte della Regione Umbria, preoccupa i politici folignati. Tra questi, Napolitano (PRC), Patriarchi (PD) e Mantucci (PDL) sono entrati nel merito della questione con note da cui trapela apprensione per le sorti dell’Asl 3.
Napolitano. L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Foligno, Christian Napolitano si dice concorde rispetto quanto affermato sia dal senatore Ronconi, che dal sindaco di Foligno Mismetti.
“Come assessore alle Politiche Sociali (e, quindi, competente anche per i servizi socio sanitari), ma anche come membro della segreteria regionale del PRC, non posso non valutare positivamente l’intervento degli scorsi giorni del senatore Ronconi in merito alla riforma del sistema sanitario su cui sta discutendo la Regione Umbria: su tale questione condivido appieno la posizione espressa dal Sindaco di Foligno Nando Mismetti che ha giustamente ricordato come la difesa dell’ASL n. 3 non ha in alcun modo a che fare con questioni di campanile o di rivendicazione territoriale, ma risponde ad una precisa esigenza di efficienza e qualità dei servizi per i cittadini.
La scorsa settimana, nella giornata di martedì 10 aprile, presso la sede della Federazione di Perugia, si è tenuto un incontro fra il Partito della Rifondazione Comunista e l’assessore regionale alla sanità Franco Tomassoni, proprio per avviare un confronto sulla riorganizzazione della sanità in Umbria.
Nel merito, la nostra proposta di riforma del sistema sanitario regionale (elaborata da tempo dal Comitato Regionale del PRC) è molto chiara: fusione delle aziende ospedaliere di Perugia e Terni con le rispettive ASL territoriali e conseguente riduzione delle aziende da sei a quattro; messa in rete degli ospedali per scongiurare la dispersione delle risposte sanitarie; concentrazione delle specializzazioni per evitare la duplicazione di funzioni; maggiore attenzione alla medicina di supporto e a quella di urgenza; potenziamento delle strutture di territorio per la prevenzione e la riduzione dell'ospedalizzazione; razionalizzazione del rapporto con l'Università.
Si tratta, dunque, di una proposta concreta, che vuole garantire un alto livello di qualità dei servizi e che, sul piano dell’architettura istituzionale, si pone l’obiettivo di una riduzione del numero delle aziende (che passano da sei a quattro, come anche previsto dall’ipotesi su cui sta ragionando l’assessore Tomassoni), garantendo contestualmente una più coerente articolazione territoriale, in modo da permettere un maggior grado di efficienza del sistema sanitario nel suo complesso.
È una proposta che ovviamente non vuole essere blindata (come d’altronde, non dovrebbe esserlo neanche la bozza studiata dall’esecutivo regionale) e sulla quale sono convinto che si debba avviare un più ampio confronto, a partire dalle comunità locali.
Per quanto riguarda il territorio folignate, forte delle considerazioni esposte dal Sindaco Mismetti e apprezzando, come già detto, le sollecitazioni provenienti anche da altri esponenti politici, credo che sia senz’altro opportuno avviare quanto prima una discussione anche nelle sedi istituzionali ed in particolare nella massima assise cittadina, con un coinvolgimento anche dei nostri rappresentanti in seno al Consiglio Regionale”.
Patriarchi. In seguito a quanto espresso da Napolitano è arrivata la dichiarazione del Capogruppo PD Giovanni Patriarchi, dichiarazione che anticipa la mozione, che sarà presentata, con carattere di urgenza e con oggetto la riforma sanitaria regionale,. nel prossimo Consiglio Comunale del 24 Aprile. Il testo della mozione stessa sarà reso noto nei prossimi giorni.
“L’intendimento e la speranza del Gruppo PD” scrive Napolitano “è che su questo documento possa esserci la convergenza in primo luogo delle forze di maggioranza che amministrano la città, ed anche di quelle di opposizione.
Con la mozione in oggetto si vuole esprimere qualche concetto, così riassumibile:
– la Regione Umbria risulta essere caratterizzata da un’elevata qualità ed appropriatezza dei servizi ospedalieri e dei servizi territoriali forniti ai cittadini, essa è collocata da statistiche indipendenti al primo posto tra le Regioni italiane sia per la capacità di controllo della spesa (spesa pro-capite più bassa) che per l'alta qualità delle prestazioni erogate (efficacia degli interventi sanitari) livello di soddisfazione dell'assistenza sanitaria, andamento della mobilità e rischio di ospedalizzazione).
– la ASL 3 è tra le migliori in Umbria, essendo caratterizzata dalla spesa pro-capite più bassa della regione, e da ottima qualità dei servizi socio sanitari forniti, inoltre statistiche nazionali hanno classificato alcuni dei reparti dell’ospedale di Foligno, tra i migliori in Italia, a conferma della presenza di vere e proprie eccellenze sanitarie.
– lo stesso nosocomio è diventato punto di riferimento per tanti cittadini umbri che risiedono in comuni non appartenenti al territorio della ASL n°3.
– è altresì vero che i pesanti tagli dei trasferimenti nazionali nel comparto sanitario impongono, anche a Regione virtuose come l’Umbria, una riflessione profonda, con una razionalizzazione delle spese ed un taglio degli sprechi, trasformando le difficoltà economiche in un occasione di miglioramento del sistema.
– si vuole ribadire che, ferma restando una forte e unitaria programmazione regionale, che faccia scelte chiare nell’interesse dei cittadini umbri e della loro salute, riducendo ridondanze e duplicazioni, è necessario, allo stesso tempo, salvaguardare, i livelli di programmazione e di decisione sanitaria e socio-sanitaria a livello territoriale, con particolare attenzione ai servizi di alta qualità ed a costi contenuti realizzati fino ad oggi nei territori, come quello della ASL3, e all’appropriatezza dei servizi territoriali per la promozione e la cura della salute di cittadini e cittadine.
– si ritiene perciò necessario, avviare un percorso di discussione e di partecipazione sul tema che veda impegnati non solo gli operatori del settore, ma anche cittadini e cittadine, soggetti del terzo settore, forze sociali e istituzioni locali.
C’è e ci sarà la massima disponibilità a discutere, senza inutili atteggiamenti campanilisti, ma il confronto sulla Riforma Sanitaria Regionale deve essere fatta a partire dai dati concreti su costi, qualità ed appropriatezza dei servizi forniti ai cittadini, e solo come punto di caduta finale, su quale debba essere l’assetto istituzionale che meglio possa erogare tali servizi, ivi compreso il numero delle ASL dell’Umbria, mantenendo un controllo sistematico e ravvicinato della spesa”.
Mantucci. Sul versante opposto, nonostante ampie critiche riservate nella premessa alla politica attuata dall’amministrazione comunale, anche Daniele Mantucci PDL si schiera a sostegno delle parole del sindaco Mismetti, auspicando che queste siano seguite dai fatti.
“I contrasti che dividono la maggioranza di centro-sinistra stanno paralizzando la città. Foligno ha perso la sua centralità infrastrutturale, commerciale, politica. Foligno ha perso la sua identità e sta precipitando in un degrado senza precedenti. Lo smantellamento del Centro Nazionale di Scanzano, la fine della Ca.Ri.Fo, l’insuccesso della raccolta differenziata, la definitiva marginalizzazione del nostro aeroporto, le surreali vicende della Foligno Nuova e di altre partecipate, il default della Spigadoro, il fallimento della Società Mattatoio, il declassamento ferroviario, l’abbandono di tante frazioni montane, la fuga di importanti realtà imprenditoriali, come la pasticceria Muzzi, la crisi gestionale del polo sportivo, l’imminente chiusura degli uffici giudiziari: sono solo le ultime tappe di un declino drammatico, cui la Giunta Mismetti assiste impotente e isolata. Non riusciamo ad averla vinta neppure con i piccioni, che continuano ad infestare palazzi e piazze. Persino una grande opportunità, come la ripavimentazione del centro storico, a causa di una gestione disastrosa si sta trasformando nel colpo di grazia per decine di attività. E non basta una inaugurazione o una occasionale fiera per poter affermare che tutto va bene. Ora rischiamo di perdere anche la ASL, da tempo commissariata e destinata ad essere assorbita da quella di Perugia. Chiunque si rende conto che ne deriverebbe un grave indebolimento della risposta socio-sanitaria, in un territorio in cui la rete dei servizi pubblici già presenta carenze incompatibili con gli alti livelli di tassazione e con le esigenze di una comunità civile. Fa benissimo il Sindaco a promettere battaglia in difesa della nostra ASL, ma ci auguriamo che le parole siano seguite dai fatti. Il centro-destra folignate è pronto, come sempre, a fare la sua parte. Il principio di equità deve valere anche nella ripartizione delle opportunità tra le diverse aree della regione. E negli ultimi anni Foligno è stata sufficientemente penalizzata”.
fa.mu.