A Roma Lecco e Reggina provano a ribaltare il verdetto della giustizia sportiva, Brescia, Perugia e Spal sperano nella riammissione
E’ in corso, nella sede del Tar del Lazio di via Flaminia a Roma, l’udienza sui ricorsi presentati da Lecco e Reggina (lombardi coadiuvati dal Comune), insieme alla Figc, per la riammissione da quella Serie B da cui, al momento, la giustizia sportiva ha escluso le due squadre.
L’interesse della Figc
Ha fatto molto discutere il ricorso presentato dalla Federazione italiana giuoco calcio contro le decisioni del Collegio di Garanzia del Coni. Una posizione che è apparsa più di bandiera (in nome del rispetto del “risultato sportivo”) più che nel merito, dato che gli aspetti della “perentorietà” erano stati voluti proprio dagli organismi del calcio per dare certezze.
La Figc tenta di giustificare i ritardi del Lecco nella presentazione della documentazione e per questo si oppone al ricorso del Perugia accolto dal Collegio di Garanzia del Coni.
Quattro legali per la Reggina
La Reggina – data sin dall’inizio per spacciata, ed avendo contro, a differenza del Lecco, gli altri club di B – si è presentata con un poker di avvocati: Fabio Cintioli, Enrico Lubrano, Donato Patera e Paolo Rodella. La tesi difensiva per il mancato pagamento dei circa 800mila euro di contribuzioni e per non avere l’omologa definitiva per la ristrutturazione del debito (c’è un primo grado del 12 giugno) è che i tempi della giustizia ordinaria non erano in linea con le scadenze previste dall’ordinamento sportivo. E che la società granata si è attenuta all’indicazione del Tribunale circa le tempistiche oltre le quali onorare i pagamenti.
Le carte del Lecco
Il Lecco, tramite gli avvocati Domenico Zinnari e Salvatore De Lorenzis, batte su quella “perentorietà” sulla quale la giustizia sportiva – accogliendo il ricorso presentato per conto del Perugia dall’avvocato Loredana Giani – non ha voluto derogare. Per i legali il Lecco non poteva ottenere le carte per il via libera all’utilizzo di altri stadi in regola per la B prima di ottenere, con la vittoria dei playoff, il titolo per la cadetteria. E visto che le date dei playoff sono slittate, non ci sarebbe stato tempo a sufficienza per ultimare l’iter entro il termine del 20 giugno.
A fianco del Lecco (“ad adiuvandum”) sono schierati i 18 club sicuri della B. Una presenza di bandiera, che poco aggiunge nel merito della questione.
Le ragioni del Perugia
Spettatori interessati sono il Brescia – che da subito aveva provato ad iscriversi direttamente al campionato di B – il Perugia, la Spal e il Benevento (le squadre che, nell’ordine, hanno titolo per la riammissione) e il Foggia, che ha perso i playoff contro il Lecco e che ora si oppone contro i lombardi anche in tribunale.
Il Perugia punta l’indice contro la condotta del presidente Di Nunno, nell’incertezza tra avviare i lavori per adeguare il “Rigamonti – Ceppi” o trovare da subito uno stadio alternativo, almeno per le prime partite. Per il legale della società biancorossa il fatto che la Federazione non abbia concesso la proroga richiesta dal Lecco è un’ulteriore prova della “perentorietà” dei termini, del resto a fondamento delle regole da rispettare per la riammissione.
Nelle controdeduzioni presentate innanzi al Tar sempre dall’avvocato Giani si evidenzia come il Lecco abbia anche modificato, tra il 15 e il 20 giugno, le indicazioni relative all’utilizzo dello stadio. Sostituzione e non integrazione, quindi. Cosa che porterebbe già di per sé all’esclusione della pratica di iscrizione, al di là della valutazione di merito.
A supporto del Perugia Calcio, contro i ricorsi di Figc, Lecco e Reggina, si è costituito anche il Comune del capoluogo umbro, tramite la propria avvocatura, e i tifosi, con l’incarico dato dal Centro Coordinamento Perugia Club all’avvocato Michele Bromuri.
Le mosse della Spal
Guarda a questo giudizio del Tar anche la Spal, che si è vista rigettare dal Collegio di Garanzia del Coni il ricorso presentato dall’avvocato Vincenzo Annunziata contro il Perugia, per escludere i biancorossi dalla graduatoria dei possibili ripescaggi. Nel mirino le deroghe per il “Curi” circa l’illuminazione e i servizi igienici, che sarebbero previste per le squadre di B – è questa la tesi portata avanti da Ferrara – ma non per le squadre da riammettere e quindi formalmente non più in B.
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile, senza giudizio di merito. Cosa che potrebbe portare ad un’ulteriore partita al Tar (stavolta tra Spal e Perugia) in caso di riammissione in B degli umbri.
Gli interessi della Lega di B
Le Lega di B col cuore sembra aver scelto il Lecco (ma non la Reggina). Un appoggio che pare però destinato a venir meno qualora la riammissione dei lombardi prospetti un campionato a 21 squadre. Anche nell’ultima Assemblea di Lega è stata ribadita all’unanimità la difesa del format a 20 squadre e l’inizio del campionato come da calendario, al 19 agosto (con l’anticipo il 18). Con le partite delle due squadre X e Y che saranno recuperato con dei turni infrasettimanali.
Verdetti giovedì
Visto il protrarsi dell’udienza – copiosa la documentazione presentata dalle parti – la sentenza sembra possa slittare a domani mattina (giovedì). In tempo per la seduta del Consiglio federale, che dovrebbe ratificarla. In attesa dell’ormai scontato nuovo e definitivo round innanzi al Consiglio di Stato, il 29 agosto.
(ultimo aggiornamento ore 18): il presidente della prima sezione del Tar, Francesco Arzillo, ascoltate le parti sulla prima vicenda, quella dei ricorsi del Lecco e della Figc contro Perugia e Coni, ha annunciato la sentenza per la giornata di giovedì 3 agosto.