Si sono quasi conclusi i lavori della commissione comunale straordinaria per il piano di riapertura delle scuole spoletine, che ha lavorato in 4 incontri dal 14 luglio e che ha visto impegnati, oltre che Giunta e Capigruppo consigliari, anche dirigenti scolastici, rappresentanze dei genitori, docenti e tecnici.
Puntuale arriva anche l’analisi dei lavori da parte delle minoranze in Consiglio Comunale.
Scuola contenitore o spazio ampio?
“Chi ha seguito i lavori della commissione (insieme ai tantissimi genitori preoccupati per la sorte dei propri figli dal 14 settembre in poi) ha potuto constatare quanto il lavoro dei tecnici del Comune sia stato certosino, nell’ottica di trovare spazi adeguati per gli studenti, da ultimo la sistemazione per quattro mesi degli alunni di Beroide negli spazi di Castel San Giovanni e Morgnano.
Qui due rapide considerazioni che possono diventare argomento di riflessione e di successive interlocuzioni.
1) Spoleto, città ad alto rischio sismico, deve poter cogliere l’occasione per ripensare gli edifici scolastici in toto ed avere una visione moderna e complessiva delle sue scuole di ogni ordine e grado, attraverso un piano ad ampio respiro.
La scuola non può essere intesa come edificio contenitore, ma spazio ampio (e quindi adeguato alle normative COVID) che interagisca con il territorio, inserito in un contesto di apprendimento che passa per il benessere della persona.
Invece continuiamo a “mettere toppe” ad edifici fatiscenti attraverso ristrutturazioni improbabili, senza quella visione che, invece, è così necessaria nella nostra città.
Pensare oggi in prevenzione per affrontare la prossima emergenza è un modo per spendere oggi per evitare disastri domani.
Gli oratori della Curia e la questione affitto
2) Ogni soggetto coinvolto nella interlocuzione con la commissione ha dato un contributo fattivo per la risoluzione del difficile problema dell’avvio di questo anno scolastico.
Un grazie al Comune di Castel Ritaldi, ad esempio, che ha offerto gratuitamente uno stabile per sistemare la scuola dell’infanzia di Beroide.
La curia arcivescovile mette a disposizione due oratori (S. Giacomo e S. Nicolò) per la sistemazione degli alunni delle scuole Corone e S. Giacomo, quest’ultima recentemente oggetto di chiusura per problemi di vulnerabilità statica.
Ottimo, ma c’è un nodo da sciogliere: quanto ci costa? Ancora non ci è dato saperlo.
La vicesindaco è in oggettiva difficoltà quando si arriva a parlare di canone di locazione degli oratori; si parla di 5 euro al mq, ovvero 1000 euro di affitto mensile per 200 mq di oratorio, un canone “ben al di sotto del valore di mercato”.
Ma gli oratori non sono aperti alla comunità? Non sono bene di tutti? Non sono luoghi di accoglienza?
Risulta difficile, in questo momento, accettare una variazione di bilancio a favore della curia per coprire le spese di affitto degli oratori (oltre alla spesa di € 26.000 per la risistemazione dei bagni dell’oratorio di S. Giacomo) quando il Papa regala in pieno centro un palazzetto nobile ai poveri e senza tetto, e il cardinale Zuppi, arcivescovo di Bologna, apre ed invita ad aprire gli oratori gratuitamente alla popolazione scolastica.
Notizia dell’ultim’ora: anche la diocesi di Milano concede un comodato d’uso gratuito i locali degli oratori alle scuole.
La lettera indirizzata al Papa, al suo elemosiniere mons. Krajevski, al Cardinal Bassetti e al Cardinal Zuppi è pronta. Chiunque voglia sottoscriverla è benvenuto.
I consiglieri comunali Luigina Renzi (Ora Spoleto)Carla Erbaioli, Camilla Laureti, Stefano Lisci, Marco Trippetti (Partito Democratico)